Vocazione e progetto
Edoardo Di Mauro presenta il suo volume “Vocazione e progetto. Storia ed attualità della critica d’arte”, Prinp Editore Torino (www.prinp.com ). Intervengono con l’autore: Vittorio Falletti – docente di Economia dell’Arte e Legislazione ed Economia delle Arti e dello Spettacolo dell’Accademia Albertina, Marco Enrico Giacomelli : Vice Direttore e Capo Redattore di Artribune (www.artribune.com).
Comunicato stampa
Con Vocazione e progetto. Storia e attualità della critica d’arte il critico militante, docente e organizzatore culturale Edoardo Di Mauro, in una fase dove il ruolo e la funzione di quest’antica disciplina sono entrati palesemente in crisi, soprattutto nei termini di una reale incidenza nelle scelte del sistema dell’arte, rivendica la necessità di una presenza nuovamente attiva. Per testimoniare quest’urgenza intellettuale Di Mauro compie un ampio excursus sulla genesi e sull’evoluzione della critica d’arte, dall’antichità fino alla seconda metà del Novecento, per poi affrontare il dibattito della più recente attualità, conciliando il gusto e le predilezioni personali con l’obiettività della ricostruzione storica.
"Vocazione e progetto vuole essere, in primo luogo, un contributo didattico e divulgativo che, partendo dal mio percorso personale, induca a una più ampia e generale riflessione sul ruolo e sulla funzione della critica d’arte nella società contemporanea. Se da un lato queste considerazioni non possono prescindere dall’esperienza soggettiva poiché altrimenti sarebbero insincere, d’altra parte, qualsiasi modello di scrittura non può esulare dal riferimento alla memoria. Tuttavia è altrettanto vero, a mio parere, che il vissuto di ognuno, oltre che dipendere dalle condizioni poste a base della nostra esistenza, e da noi non scelte, quali l’eredità familiare con la conseguente rete di relazioni, in Italia così importante, il luogo e, soprattutto, il tempo storico, non eludono l’essere esemplarmente “parte per il tutto”, non sminuiscono l’importanza dei singoli “atti di parola”, che smuovono e movimentano l’edificio complessivo della “lingua”, adattandola al mutamento dei tempi, e rendendola una costruzione in cui passato e presente si sovrappongono contribuendo al delinearsi di ipotesi future, a loro volta destinate a tramutarsi in momenti di nuovo presente in inquieto e costante movimento. (...)" (Dall'introduzione di Edoardo Di Mauro)