Voci
Se nelle precedenti collaborazioni la scultura di Alberto Timossi veniva animata dall’aspetto sonoro della ricerca di Simone Pappalardo, in questo loro primo esperimento, invece, un sistema di otto microfoni, costruito appositamente per integrarsi nella scultura, è usato in fase di ripresa per registrare lo spazio acustico intorno all’oggetto.
Comunicato stampa
Già a partire dagli anni Sessanta alcuni artisti cominciano ad occuparsi della conformazione acustica della città. Max Neuhaus, ad esempio, in una delle sue azioni performative timbrata Listen, invita il pubblico ad ascoltare il paesaggio urbano per le strade di Manhattan.
Con un simile approccio l’indagine di Alberto Timossi e Simone Pappalardo, da tempo legata agli aspetti della scultura e del suono in un perfetto equilibrio con lo spazio, porta il pubblico in giro per la città ad ascoltare i suoni quotidiani della strada.
Se nelle precedenti collaborazioni la scultura di Timossi veniva animata dall’aspetto sonoro della ricerca di Pappalardo, in questo loro primo esperimento, invece, un sistema di otto microfoni, costruito appositamente per integrarsi nella scultura, è usato in fase di ripresa per registrare lo spazio acustico intorno all’oggetto in particolari punti di ascolto quali il MAAM - Museo dell'Altro e dell'Altrove, il Parco ex SNIA e Porta Maggiore. L’installazione dell’opera scultorea è stata documentata da un video di Walter Paradiso.
La modalità di costruzione dei microfoni e la conformazione stessa della scultura limita al minimo le elaborazioni sul segnale in fase di post produzione. Le otto tracce registrate, riprese in diversi punti risonanti della struttura, presentano, infatti, ognuna un colore timbrico peculiare.
La fase di riproduzione del materiale archiviato si svolge in occasione della 7a Edizione del Festival Internazionale di Musica Elettroacustica del Conservatorio Santa Cecilia e in concomitanza con il XX Colloquio di Informatica Musicale (CIM).
All’interno dello spazio elettroacustico, coprodotto con Danilo Aleandri, le differenze di ampiezza fra ogni traccia sono usate per calcolare gli angoli di incidenza dei suoni. Con queste informazioni spaziali si definisce uno spazio di ascolto quadrifonico in Ambisonics che crea la sensazione di trovarsi all’interno della scultura.
L’intero programma è consultabile su
www.emufest.org