Voci di Guerra in Tempo di Pace
Nel ricordare il Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia il pensiero scorre inevitabilmente ai fatti di guerra
riferiti al primo conflitto mondiale. La mostra si propone di far conoscere meglio questa pagina di storia, attraverso le vicende del particolare territorio del Friuli Venezia Giulia e dei suoi abitanti.
Comunicato stampa
Voci di Guerra in Tempo di Pace
mostra promossa da Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura e Comune di Duino Aurisina
dal 17 al 24 febbraio 2012
Spazio Guicciardini, Via Guicciardini 6, Milano
ingresso libero
orari lunedì-venerdì 9.30-12.30 / 14.30-18.30, sabato e festivi chiuso
inaugurazione venerdì 17 febbraio, ore 18.00
Nel ricordare il Centocinquantesimo dell’Unità d’Italia il pensiero scorre inevitabilmente ai fatti di guerra
riferiti al primo conflitto mondiale. La mostra “Voci di Guerra in Tempo di Pace” si propone di far
conoscere meglio questa pagina di storia, attraverso le vicende del particolare territorio del Friuli Venezia
Giulia e dei suoi abitanti.
Sono esposte immagini dell’epoca strettamente legate a Duino-Aurisina: le fortificazioni sull’Ermada,
i lavori di ripristino ad opera della Società Alpina delle Giulie, i luoghi di sepoltura dei soldati caduti
sull’Ermada nella Provincia di Trieste e i progetti per il 2014 sul Parco Tematico del Monte Ermada
proposti dalla Provincia di Trieste e dalla Tenuta Nobile Castelduino. Inoltre: libri, pubblicazioni e
documenti inerenti l’Ermada, reperti rinvenuti durante gli scavi, in parte riferiti alla vita quotidiana
del soldato, come gavette e stoviglie, in parte strumenti di guerra come armi e bombe e attrezzature di
protezione come gli elmetti.
Uno dei più cruenti teatri di battaglie e sofferenze della Prima Guerra Mondiale è presente nella Regione
Friuli Venezia Giulia, ove tutt’oggi il territorio ha indelebilmente presenti le tracce di quegli eventi. Infatti,
il Fronte dell’Isonzo ha segnato una generazione intera di uomini, ha privato nei propri affetti famiglie, ma
ha pure stravolto l’economia di una zona devastando nel senso letterale del termine un intero territorio dal
quale vennero forzatamente evacuati gli abitanti e nel quale gli stessi stentarono a ristabilirsi a fine conflitto
anche a causa dell’ingente quantitativo di ordigni inesplosi che ancora oggi, a distanza di quasi cent’anni e
nonostante numerose bonifiche, riaffiorano ricordando la loro natura devastatrice.
Il Carso spettacolare dai mille colori, che rappresenta di per sé uno scenario irripetibile unico nel suo genere
per la colorata e variegata natura e per la storia che lo riguarda, è luogo sacro e meta di pellegrinaggio
attorno a quelli che furono i campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, di cui uno dei più emblematici
è il Monte Ermada con le sue tre cime e 323 metri d’altezza sul livello del mare, situato oggi nella parte nord
occidentale della Provincia di Trieste, nel territorio italiano di Duino-Aurisina, mentre le sue propaggini
orientali sono in territorio sloveno.
L'Ermada, ultimo baluardo dell’Imperial Regio Esercito austro-ungarico sulla strada per Trieste, costituì
durante il primo conflitto mondiale un invalicabile obiettivo militare, contro il quale si infransero senza
successo gli assalti dei soldati italiani, durante i quali migliaia di vite vennero sacrificate. L'esercito austro-
ungarico, organizzato sulla difensiva, lo aveva trasformato in una fortezza munita di ricoveri sotterranei
e armata di artiglierie occultate agli occhi dell’avversario. Molte di queste strutture, grazie al lavoro
infaticabile dei volontari della Società Alpina delle Giulie, pur a distanza di quasi cent'anni e nonostante
l’incuria della natura e del tempo, sono ritornate alla luce.