WA22. Uomini di sabbia

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO GIGI GUADAGNUCCI
Villa Rinchiostra Via dell’Acqua, 175 54100 , Massa, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
25/06/2021

ore 19

Artisti
WA22
Generi
arte contemporanea, personale

WA22 è il nome scelto dal collettivo artistico formatosi nel 2018 e diretto da Vitaliano Marchetto, che lavora in Liguria, e realizza una scultura figurativa fortemente espressiva.

Comunicato stampa

«Lasciare una cosa incompleta, la rende interessante e dà la sensazione che ci sia spazio per la sua crescita.» ― Yoshida Kenkō, 1283-1350

WA dal giapponese antico indica prima di tutto armonia ma nella filosofia giapponese è qualcosa di più, è tutto ciò che è calma, unione, serenità, rispetto, pazienza e molto altro.
WA22 è il nome scelto dal collettivo artistico formatosi nel 2018 e diretto da Vitaliano Marchetto, che lavora in Liguria, e realizza una scultura figurativa fortemente espressiva.
Teste, busti e figure ― modellati con materiali diversi quali cemento, calce, cenere, ferro e gesso alabastrino appaiono feriti, scheggiati, segnati, macchiati; come fossero stati modificati dal passaggio del tempo, dalla sua erosione naturale.
Il processo di realizzazione, ogni volta diverso, e il concetto di impermanenza della forma, rende uniche le sculture di diverse dimensioni, tra le quali una monumentale di 3 mt di altezza che è possibile ammirare, dal 25 giugno, nel parco di Villa Rinchiostra, sede del Museo Gigi Guadagnucci. L’opera dei WA22 ha come perno linguistico l’essere umano in una rappresentazione profonda e viscerale della sua natura in continua trasformazione, come il corpo che cambia con il tempo e rimane segnato a seconda di ciò che gli accade.
Il percorso site specific, curato da Cinzia Compalati e organizzato in collaborazione con la galleria MARCOROSSI artecontemporanea che ha sede a Pietrasanta - oltre che a Milano, Torino e Verona - si ascrive nelle iniziative estive promosse dall’Assessorato alla cultura della Città di Massa e propone una visione che mette al centro dello spazio la figura come generazione e rigenerazione della persona, con attenzione particolare a quelle che sono le dinamiche esistenziali che trasformano e modellano i volti, i copri, ma soprattutto le anime. La mostra monografica dei WA22 propone una meditazione sulla scultura contemporanea come sintesi di una tradizione che guarda alla contemporaneità: al nostro tempo che chiede e forse esige di oltrepassare gli aspetti più evidenti per far immergere lo sguardo nelle pieghe profonde dell’esistenza.

Da sottolineare come il Museo Gigi Guadagnucci, per vocazione deputato alla conservazione e alla valorizzazione delle sculture del grande artista apuano, con questa esposizione voglia perseguire la sua mission di messa in luce di quel paesaggio della scultura inteso quale scenario originale di tradizione storica e produzione contemporanea che caratterizza la provincia apuana. L’approfondimento è sulla scultura di materiali ‘altri’ – oltre al marmo – che ben si inseriscono nei nuovi ambiti della filiera artigianale del nostro territorio.

WA22- Senza titolo 2020- cemento, ferro, materiali inerti

Museo Gigi Guadagnucci
Il Museo Gigi Guadagnucci ha aperto le porte al pubblico nel 2015, in occasione del centesimo anniversario dalla nascita di Gigi Guadagnucci (Massa, 1915-2013). Grande scultore nato a Massa ma formatosi in Francia e vissuto a lungo a Parigi, Guadagnucci è stato uno dei principali maestri del marmo del XX secolo: il museo trae origine dalla donazione di un consistente nucleo di sue opere, ceduto dall'artista stesso e dalla moglie, al Comune di Massa nel 2012 con l'obiettivo specifico di aprire un museo che contiene una selezione significativa della sua produzione.

La sede, il piano terra e l'interrato della seicentesca Villa La Rinchi, immersa in uno splendido parco, era stata identificata quando Gigi Guadagnucci era ancora in vita: lo scultore riteneva che open di un museo potrebbe creare la base perostra la villa in un polo dedicato alle arti contemporanee.

Il Museo - allestito con raffinata semplicità dagli architetti Giuseppe Cannilla e Alberto Giuliani - ospita quarantasei opere di Gigi Guadagnucci, eseguite tra il 1957 e il 2005, che documentano l'intero percorso creativo dell'artista.