Wainer Vaccari – Visioni diverse

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MAZZOLI
Via Nazario Sauro 62, Modena, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al sabato 9-13/16-19
CHIUSO I FESTIVI

Vernissage
06/05/2017

ore 18,30

Artisti
Wainer Vaccari
Curatori
Flavio Arensi
Generi
arte contemporanea, personale

Dopo le mostre personali del 1982, 1983 e del 2001 la Galleria Mazzoli apre le porte alla recente produzione pittorica dell’artista modenese con opere realizzate negli ultimi 3 anni.

Comunicato stampa

Sabato 6 maggio alle ore 18,30 la Galleria Mazzoli presenta una mostra personale di Wainer Vaccari dal titolo Visioni diverse.
Dopo le mostre personali del 1982, 1983 e del 2001 la Galleria Mazzoli apre le porte alla recente produzione pittorica dell'artista modenese con opere realizzate negli ultimi 3 anni.
In mostra un autoritratto dell'artista, disegni e dipinti in cui troviamo molteplici rappresentazioni e rimandi alla memoria, al tempo, all'ombra, alle donne, alla mitologia e a Modena con la sua Ghirlandina.

Wainer Vaccari nato a Modena nel 1949, ai suoi esordi negli anni Settanta, dopo una prima fase creativa con influenze surrealiste, si avvicina alla Nuova oggettività tedesca, con una particolare attenzione alla dimensione pittorica di tipo figurativo, ai limiti del manierismo, e realizza dipinti con personaggi, spesso dalla forte struttura fisica, immersi in un mondo misterioso ed enigmatico, popolato da creature fantastiche colte in un’atmosfera visionaria e incantata.
Negli anni Ottanta inizia ad esplorare aspetti dell'arte manierista del Cinquecento italiano e di un visionario Ottocento nordico e dopo le mostre personali del 1982 e 1983 alla Galleria Emilio Mazzoli, l'artista si affaccia sul panorama europeo con mostre alla Galleria Susan Wyss di Zurigo, alla Galerie Thomas Levy di Amburgo, all'Horsens Museum in Danimarca, alla Kunsthal di Rotterdam in Olanda, al Kunstverein di Monaco di Baviera in Germania.
Nel 1992, una sua grande opera, Tondo, viene acquisita dallo Stedelijk Museum di Amsterdam e nel 1999 viene invitato alla Quadriennale di Roma.
All'inizio del nuovo secolo poi troviamo una svolta stilistica in Wainer Vaccari e, come scrive Flavio Arensi nel testo del catalogo, l'artista “destruttura il dipingere e rende più evidente le tracce mnemoniche o indeterministiche, poiché sempre più egli tratta di ricostruire il veduto secondo uno sforzo mentale anziché anatomico, ossia renderlo come elemento nucleare ed energetico che muove nel tempo e nello spazio”.
Espone alla Galleria Emilio Mazzoli di Modena (2001), alla Galleria Pack di Milano (2002), al Museum Moderner Kunst di Passau (2003), Austria, al Kunsthaus di Amburgo (2005), Germania e alla Galleria Bonelli di Mantova. Nel 2008 la partecipa alla Biennale di Pechino e nel 2011 alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia a cura di Vittorio Sgarbi.
Dal 2012 al 2016, oltre ad esporre sia in Italia che all'estero Wainer Vaccari è di nuovo impegnato sul versante teorico in letture di carattere epistemologico e scientifico, con un particolare interesse per la fisica quantistica, individuando in quell'universo elementi e suggestioni che contribuiranno alla messa a punto di un linguaggio pittorico rinnovato.
Nelle opere recenti in mostra Arensi spiega che “la materia è meno frammista, il disegno più preciso, benché sia la pennellata inattesa a far intuire quella zona di frontiera in cui la pittura cerca una scappatoia verso la fantasia, onde cominci il dibattito con lo spettatore. E questo colloquio chiede di interrogarsi sulla visione, che non esiste nel senso tradizionale del termine, ma soltanto come suo racconto, o memoria descrittiva: la realtà è qui determinata da un atto di osservazione poiché sussiste solo in tale frangente; la realtà è come un’ombra, e l’ombra è l’unica cosa reale”.

Catalogo disponibile con un testo di Flavio Arensi