Walter Lazzaro – Biala Podlaska n. 55930
“Biala Podlaska n. 55930”, i disegni dal lager di Walter Lazzaro. I lavori in esposizione sono stati definiti tra le grandi opere moderne dell’antimilitarismo insieme a “Guernica” di Picasso o ai quadri della Shoah di Music.
Comunicato stampa
In occasione della Giornata della memoria, venerdì 27 gennaio alle 16.30 nel Museo d’arte grafica del Mediterraneo Marchionni (nella Casa Santi Anna e Gioacchino, in via San Gavino a Villacidro) sarà inaugurata la mostra “Biala Podlaska n. 55930”.
L’esposizione raccoglie i disegni realizzati dall’artista Walter Lazzaro (1914-1989), il pittore metafisico amato da De Chirico, durante il periodo d’internamento avvenuto tra il 1943 e il 1944 in Polonia. Qui Lazzaro fu imprigionato prima nel lager Biala Podlaska (con il numero di matricola 55930) e poi in quello Nürberg Langwasser.
L’esposizione è una sorta di diario per immagini di quei giorni, quando Lazzaro, spesso nella penombra e con mezzi di fortuna come avanzi di matita o di gessetti, tratteggiava la desolazione e l’orrore per un’umanità annientata e senza più diritti.
Una testimonianza preziosa, ma anche un monito affinché tragedie come quelle dell’Olocausto non si ripetano mai più, che è stata posta al pari di altre grandi opere di guerra come “Guernica” di Picasso, “Disastri della guerra” di Goya, o i quadri della Shoah di Anton Zoran Music.
Disegni dalla potenza dirompente, che fanno parte della grande mostra allestita a Roma, nel Chiostro del Bramante, il 10 dicembre 2014 con il titolo “Lo stupore del silenzio”, un’antologia dedicata alle opere di Walter Lazzaro in occasione del centenario della nascita.
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta, la mattina, da un laboratorio sulla storia di Walter Lazzaro nei lager. Saranno coinvolti i ragazzi della 4^ A del liceo classico di Villacidro, impegnati in un corso sull’accoglienza e la guida museale nell’ambito di un progetto di Alternanza scuola- lavoro.
Walter Lazzaro fu internato nel lager di Biala Podlaksa insieme agli altri Granatieri di Sardegna, di stanza in Macedonia. Apparteneva a quelle migliaia di soldati arrestati poiché considerati traditori di Hitler visto che, dopo l’8 settembre 1943, non aderirono più né alle SS né alla Repubblica Sociale.