Warhol – Serial obsession

Informazioni Evento

Luogo
LA GALLERIA DELLE ARTI
Via dei Sabelli, 2 – 00185 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedì e domenica ore 18.00-22.00; venerdì e sabato ore
18.00-23.00

Vernissage
03/10/2023
Artisti
Andy Warhol
Generi
arte moderna

Un omaggio alla più celebre delle opere di Andy Warhol, il volto di Marilyn Monroe, una delle icone
più famose del cinema americano.

Comunicato stampa

La Galleria delle Arti di Roma dal 5 ottobre al 23 dicembre 2023 dedica
una mostra a “Warhol -  Serial obsession”: un omaggio alla più celebre
delle opere di Andy Warhol, il volto di Marilyn Monroe, una delle icone
più famose del cinema americano. Verranno esposte le 10 serigrafie
stampate dalla Sunday B. Morning nel 1985, timbrate e firmate
dall’artista. Ad affiancare la suite di Marilyn saranno esposti 2 dei 4
ritratti di ‘Ludwig Van Beethoven’ e 4 dei 10  ‘Flowers’, serigrafie
firmate che rappresentano quattro fiori bianchi, simboli di candore,
vulnerabilità  e memento mori. La mostra, con il patrocinio di Roma
Capitale – Assessorato alla Cultura, sarà inaugurata martedì 3 ottobre
2023 alle ore 18.00.
“L’attrazione che provo nel lasciare che le immagini si ripetano e
ripetano all’infinito manifesta la mia convinzione: sprechiamo la
maggior parte delle nostre vite a guardare invece che ad osservare” (A.
Warhol). L’”ossessione seriale”, la ripetizione quasi compulsiva del
Maestro della Pop Art non smette di stupirci neanche negli anni Duemila.
Mascherandosi sotto una superficialità disarmante, Warhol ha in realtà
predetto con la sua arte la società cannibale della comunicazione e del
consumismo nella quale oggi viviamo. “Non è che se non si crede a
niente, non c'è niente. Bisogna trattare il niente come se fosse
qualcosa. Alcuni critici hanno detto che sono il Nulla in Persona e
questo non ha aiutato per niente il mio senso dell'esistenza. Poi mi
sono reso conto che la stessa esistenza non è nulla e mi sono sentito
meglio” (A. Warhol).

La mostra
“Ai primi d'agosto del 1962 cominciai con le serigrafie. Volevo qualcosa
di più forte, che comunicasse meglio l'effetto di un prodotto seriale.
Con la serigrafia si prende una foto, la si sviluppa, la si trasferisce
sulla seta mediante colla e poi la si inchiostra, cosicché i colori
penetrano attraverso la trama salvo che nei punti dove c'è la colla. Ciò
permette di ottenere più volte la stessa immagine, ma sempre con lievi
differenze. Tutto così semplice, rapido, casuale: ero eccitatissimo. Poi
Marilyn morì quello stesso mese, e mi venne l'idea di trarre delle
serigrafie da quel suo bel viso, le mie prime Marilyn.” Così lo stesso
Warhol (1928 – 1987) racconta la genesi della serie di Marilyn, basate
sulla foto scattata da Gene Korman per la bobina del film Niagara. “La
cosa migliore di una fotografia è che non cambia mai, anche quando le
persone in essa lo fanno” (A. Warhol).
Dalla tragica morte di Marilyn Monroe, causata da un'overdose di
narcotici la notte tra il 4 e il 5 agosto 1962, Andy Warhol inizia a
produrre molteplici opere che hanno come protagonista l'attrice. Warhol
è così interessato a mostrare nelle sue opere prodotti di largo consumo
che non può perdere l'occasione di mostrare l'attrice come un altro
prodotto della cultura popolare; in questo modo crea un’opera sulla
giovinezza e sulla morte stessa. Per mano di questo creativo nato da
un’umile famiglia di origine polacca, l’arte cambia inesorabilmente il
suo volto, presentandosi come un fenomeno legato al mercato e alla
pubblicità, dove l’apparenza è più importante della sostanza, dove si
crea per le luci del presente e ci si distacca dal concetto di eternità.
Le opere esposte in mostra, che appartengono ad una collezione,
costituiscono una delle cartelle più note e citate dell’artista
americano e si caratterizzano per una ricchezza cromatica che cambia da
serigrafia in serigrafia. Con l’immagine di Marilyn, Warhol trova la
perfetta convergenza tra celebrità, mass media e dramma, temi che
affascinano l’artista durante tutto il suo percorso umano ed artistico.
L’icona di Marilyn personifica il culto della celebrità, della bellezza
e del glamour di Hollywood, ma dopo la sua prematura scomparsa, diviene
l’emblema della solitudine e della promessa non mantenuta del sogno
americano.
Le opere esposte sono un esempio eccezionale della sua tecnica
distintiva, la serigrafia, in cui Warhol ha saputo sfruttare abilmente
la ripetizione enfatizzando l’uso audace dei colori e i contrasti
cromatici, diversi da una serigrafia all’altra, usando colori
complementari come il blu, il rosso, il verde, l’azzurro e il rosa. Il
ritratto di Marilyn Monroe, rispetto al singolo modulo non ha alcuna
resa spaziale tridimensionale. Infatti, in quanto immagine iconica, la
sua lettura deve essere immediata. L’immagine è, quindi, bidimensionale
e si staglia contro un fondo uniforme che la ritaglia e la mette
immediatamente in evidenza già a partire dalla sua sagoma molto
riconoscibile.
Lo spettatore potrà esplorare come il Maestro della Pop Art abbia
sfruttato diversi colori e sfumature per creare una giustapposizione che
accentua la sensazione di artificialità, catturando l’immortale bellezza
di Marilyn e offrendola al consumo perpetuo come icona di desiderio di
massa.
Andy Warhol ha sempre inserito nelle sue opere riferimenti ad artisti,
personalità di spicco e a personaggi dello spettacolo, personalità che
secondo lui possono diventare consumistiche ed essere proposte al
pubblico come gli oggetti. Una delle celebrità che maggiormente colpisce
Andy Warhol è Marilyn Monroe, da lui considerata un'icona del Ventesimo
secolo specialmente per la sua costante presenza in televisione, al
cinema e sui giornali. L’impatto sul pubblico della morte dell’attrice
porta Warhol a realizzare le prime serigrafie a lei dedicate, sfruttando
una delle immagini più celebri di Monroe, quella per la pubblicità del
suo film d’esordio, Niagara del 1953, film in cui il personaggio
dell’attrice muore tragicamente. La scelta di utilizzare un’unica foto
sempre uguale per le opere ha un significato ben preciso; secondo Warhol
per rappresentare l’attrice scomparsa è ideale utilizzare un’immagine
statica, questa in particolare perché crea una maschera, truccata e ben
pettinata, che rende l’attrice immortale. Le serigrafie di Warhol hanno
reso Monroe l’icona pop che è ancora oggi.
La fotografia selezionata dall’artista non a caso appartiene alla
pubblicità di una pellicola e viene utilizzata come fonte di ispirazione
per la riproduzione seriale del dipinto, trasformando il suo volto in
un’icona della società americana.

Flowers del 1964 è un dipinto ad acrilico e inchiostro serigrafico su
tela per il quale l’artista parte da una fotografia a colori di fiori
d’ibisco scattata da Patricia Caulfield e pubblicata sulla rivista
Modern Photography nel giugno dello stesso 1964. Warhol adatta
l’immagine, la ritaglia e la distorce trasformandola e rendendola
puramente grafica. Reitera più e più volte la stessa fotografia
raccontando di un mondo consumistico e frettoloso, facendo assurgere la
ripetizione ossessiva ad arte. I primi Fiori vengono creati dall’artista
nel 1964 a New York, durante un’esposizione nella galleria di Leo
Castelli. L’intero spazio espositivo viene inondato di fiori colorati e
il giardino fatto di tele e stampe riempie ogni stanza. La ripetizione
ossessiva è un successo e tutte le opere sono vendute. L’opera è una
denuncia, un monito contro tutto ciò che è effimero e fuggevole. Un
fiore bianco, simbolo della fragilità per eccellenza, diventa eterno.
Forse un’allusione al rapporto assillante tra vita e morte? Il soggetto
della natura morta viene affrontato da Warhol con il suo linguaggio
artistico particolare ed innovativo. In mostra 4 serigrafie dei 10
‘Flowers’.

“Non avevo mai incontrato un artista così fortemente concentrato, così
energico, così interiore” scriveva un Goethe stupefatto dalla “sfrenata”
personalità di Ludwig van Beethoven. Questo furore creativo del genio,
lo stesso di cui parla lo scrittore tedesco, si fa spazio in un quadro,
l’unico del musicista da essere stato realizzato dal vivo: tutto quello
che sappiamo dei lineamenti del celebre compositore tedesco è racchiuso
nell’olio su tela realizzato tra febbraio e aprile del 1820, da Joseph
Karl Stieler, artista di corte dei re bavaresi. E Warhol, nella sua
“ossessione seriale”, rielabora e ripete anche questo quadro con la sua
tecnica. In mostra 2 dei 4 ritratti di ‘Ludwig Van Beethoven’.

Il percorso dell’esposizione mira a catapultare lo spettatore nelle
sperimentazioni seriali di Warhol, si percepisce la rincorsa di un ritmo
frenetico e accelerato della società consumistica di New York, con la
sua costante ricerca del futuro attraverso l’uso di immagini semplici,
dirette ed estremamente descrittive. L’ossessione seriale di Warhol ha
contribuito a democratizzare l’arte, le opere multiple hanno abbattuto i
confini tra l’arte alta e l’arte popolare, rompendo con il concetto
tradizionale di opera d’arte unica e irripetibile e ridefinendo il
concetto di arte stessa per renderla un’esperienza condivisa da tutti.
“Vorrei una pietra tombale senza iscrizioni di sorta. Nessun epitaffio,
neppure il nome. Anzi no, mi piacerebbe che fosse scritto sopra
-finzione-.” (A. Warhol).

La Galleria delle Arti
La Galleria delle Arti è un'associazione culturale nata nel 2019 con
l’intento di sostenere, promuovere e divulgare ogni forma d’arte nel
senso più ampio del termine. Un progetto coordinato da un team di under
30, la cui sede si trova in uno dei palazzi storici del quartiere San
Lorenzo. La Galleria negli anni, focalizzandosi sull’opera grafica dei
grandi artisti del ‘900, ha ospitato l’intera raccolta delle xilografie
raffiguranti “La Divina Commedia” di Dalì, la mostra su “Los desastres
de la guerra” di Goya e la serie “Tracé sur l’eau” di Mirò. Mostre
uniche nel loro genere, con l’intento di far avvicinare all’arte creando
un ambiente inclusivo che invita anche chi non è un abituale
frequentatore d’arte ad esplorare questo universo.
La Galleria delle Arti è uno spazio culturale anticonvenzionale
progettato per organizzare e realizzare mostre, ospitare eventi,
concerti, proiezioni o presentazioni di libri. È molto più di un luogo
in cui osservare opere d’arte: è anche un bar e un locale di musica dal
vivo nei fine settimana, nel quale gustare un bicchiere di vino
accompagnato da musica live, contornati da esposizioni, che si uniscono
ad un arredamento dal sapore vintage.
La Galleria si fa mezzo e strumento per diffondere l’arte attraverso la
propria filosofia e con lo scopo di renderla maggiormente fruibile alla
Città di Roma.

Attraverso la mostra “Warhol - Serial obsession”, uno dei più famosi,
amati e controversi artisti del XX secolo, il quartiere di San Lorenzo
può rinforzare la sua identità e richiamare l’attenzione non solo di
studenti che anche di un grande pubblico che verrà così incoraggiato ad
esplorare una zona con un grande potenziale culturale ma che necessita
di nuova luce per rigenerarsi. La Galleria delle Arti non è solo uno
spazio espositivo, ma uno spazio culturale a 360°; verranno quindi
organizzati nell’ambito della mostra un talk sul tema “Comunicazione di
massa attraverso l’arte”, una conferenza su Andy Warhol a cura della
storica dell’arte Caterina Brazzi Castracane e visite guidate su
appuntamento per scuole e privati.

INFORMAZIONI MOSTRA

Titolo: “Warhol - Serial obsession”
Sede: Roma, La Galleria delle Arti, Via dei Sabelli 2
Periodo: 5 ottobre – 23 dicembre 2023
Orario: giovedì e domenica ore 18.00-22.00; venerdì e sabato ore
18.00-23.00
Ingresso con formula “Up to you”
Per informazioni: tel. +39 375 7223987
Sito: https://www.lagalleriadellearti.it
Riferimenti social:
Instagram: @lagalleriadellearti
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