We R All Slaves To Pussy

Informazioni Evento

Luogo
APRÈS-COUP ARTE
via Privata della Braida 5 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra è aperta al pubblico da martedì a sabato dalle 8.30 alle 22.00

Vernissage
23/11/2017

ore 18

Artisti
Silvia Lana, Ilaria Marchesini
Curatori
Sarah Lanzoni
Uffici stampa
STUDIO DE ANGELIS
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Chiodi e filo per esprimere la profondità e la verità di una dimensione tutta al femminile.

Comunicato stampa

La String-Art di Silvia Lana e Ilaria Marchesini, in arte Parallel Lines, che giovedì 23 novembre inaugurano la mostra “We R All SLAVES To Pussy” (Siamo Tutti Schiavi Della Vagina) nel nuovo Galleria Après-coup Arte in via Privata della Braida 5 a Milano, è un ulteriore testimonianza di come l’arte possa aiutare a raccontare le donne secondo prospettive diverse, aiutando le persone a riflettere.

Il titolo della mostra “Siamo Tutti Schiavi della Vagina” (Siamo Tutti Schiavi Della Vagina), curata da Sarah Lanzoni, può essere inteso come un esplicito richiamo alle tematiche che vengono affrontate dalle due artiste nelle loro opere, e perfettamente sintetizzate nella campagna #nonsibaratta, che Silvia e Ilaria stanno portando avanti dall’inizio del 2017 per denunciare quanto hanno vissuto in prima persona, vedendosi richiedere favori sessuali in cambio della possibilità di esporre o vendere le proprie opere.

Le migliaia di chiodi e gli infiniti metri di filo che vi girano intorno, con i quali Silvia e Ilaria raccontano le loro storie attraverso un linguaggio diretto, sono dunque la testimonianza drammatica di una piaga profonda della società di fronte alla quale le due giovani artiste venete si rifiutano di chiudere gli occhi.

Le immagini irruenti che nascono dai chiodi battuti su tavole dipinte in legno di pioppo e dalle connessioni espresse dai fili che li uniscono, fanno riferimento anche a tematiche ispirate al sesso e alla pornografia.

Opere come “nuvola di Sera”, “EldaMaria” o il dittico composto da “WankBand” con l’utilizzo di oltre 150 preservativi, e da “Federica”, richiamo esplicito all’atto masturbatorio, sono opere che esprimono l’intento di comunicare messaggi provocatori, riflesso di qualcosa di più grande che accade nella società.

Silvia Lana e Ilaria Marchesini si concentrano sull’universo femminile e sottolineano che l’arte non può certo placare la violenza sulle donne, ma contribuire a cambiare la cultura di una società conflittuale e feroce sì, dando soprattutto nuove prospettive alle generazioni future.

Sarah Lanzoni curatrice della mostra: “Il femminile viene da loro rappresentano in modo del tutto imprevisto, soprattutto per il linguaggio artistico irruento con cui è esibito, senza maschere, tagliente come la luce dei riflettori sotto la quale dis-pongono l’anatomia dell’organo sessuale in molte delle loro opere. Tutto ciò emerge tanto chiaramente quanto violentemente dall’universo Parallel Lines, che offrono un’interessante e personalissima rilettura della String Art in chiave pop, con influenze provenienti anche dal mondo della Street Art, come nel caso dell’utilizzo di bombolette spray e stencil”

Il lavoro artistico delle Parallel Lines è frutto di una scrupolosa e costante ricerca che interessa i materiali impiegati, i soggetti ideati e la tecnica esecutiva.

Le loro opere creano immagini tridimensionali attraverso variazioni chiaroscurali, di volta in volta differenti, che si formano sulle tavole in base alla direzione della fonte da cui proviene la luce che colpisce le opere. Le ombre, proiettate dall’intreccio di chiodi e fili, compongono disegni infiniti che duplicano, sdoppiano, sfocano, cambiano i motivi decorativi iniziali.

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“Après-Coup Arte”, che ospiterà otto mostre all’anno senza alcun costo per gli artisti, è una delle tre anime in contatto fra loro di Après-Coup (Bistrot + Galleria d’Arte + Spazio Nur), nato dall’idea di David Ponzecchi di creare a Milano un luogo autentico, fluido, dove ci si ritrova, e dove si possa recuperare il concetto di “Tempo”: una Wunderkammer dove arredo e dettagli, rigorosamente originali, riportano alla prima metà del Novecento, dai servizi da thè alle abat-jour déco e liberty, circondati da una offerta culturale diversificata (arte, musica, letteratura, teatro).