What do you think? Migrazione identità diritti umani

  • SALA 1

Informazioni Evento

Luogo
SALA 1
Piazza Di Porta San Giovanni 10, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato 16:30 - 19:30

Vernissage
06/03/2025

ore 18

Curatori
Mary Angela Schroth, Beate Sprenger
Generi
arte contemporanea, collettiva

SALA 1 presenta le opere di cinque artisti internazionali per discutere una delle questioni più scottanti del nostro tempo.

Comunicato stampa

Con il titolo “WHAT DO YOU THINK? migrazione, identità, diritti umani” SALA 1 presenta le opere di cinque artisti internazionali per discutere una delle questioni più scottanti del nostro tempo. La mostra espone l'ampio spettro di approcci artistici: Ali Assaf e Michael Vonbank scelgono l'intervista come mezzo della loro ricerca artistica, ma i loro gruppi di riferimento sono completamente opposti. Ali Assaf chiede a 48 rifugiati “Why are you here?” nella sua opera installativa “L'oscuro oggetto del desiderio” (2001/02). Le risposte formano l'installazione, che consiste in 24 ritratti maschili e 24 femminili. “What do you think?” chiede Michael Vonbank nella serie di video ‘What do you think?’. (2007). Michael Vonbank chiede agli abitanti reali e fittizi del Paese ospitante il loro atteggiamento nei confronti dei migranti e mostra uno spettro di opinioni a più livelli. In collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura di Roma.

Il gioco delle identità è al centro della serie di poster “Noi romani a Roma” (2009), che mostra i migranti nei loro tipici ambienti professionali. Lo slogan del manifesto “Noi romani a Roma” costituisce la parentesi tematica della serie, mentre l'artista stesso costituisce la parentesi visiva. L'austriaco Michael Vonbank presta il suo volto ai migranti sui manifesti, incarnando così tutti i romani con un passato da migranti. In questo modo, gioca con le attribuzioni di identità nazionale basate sulle apparenze, ne rompe gli schemi e le riduce giocosamente all'assurdo.

Lisl Ponger esplora la natura costruita dell'identità culturale e le nostre idee e immagini spesso stereotipate dell'“altro”. Le opere fotografiche esposte nella mostra “Dyptichon: Trickster will remake this world” (2023) mostrano i confini e le linee di demarcazione tra il familiare e lo straniero.

Al centro tematico delle opere su carta di Peter Assmann ci sono i diritti umani, le fragili fondamenta su cui poggiano e la loro necessaria difesa. Nel trittico “For me and others” (2024), l'artista opera con moduli e nuove combinazioni.

Le sue esperienze di rifugiata sono al centro delle opere su carta di Kateryna Lysowenko. Le opere “Middleeuropean migrating duck”, “Refugee is trying to find human inside” e “Human flag” riflettono la sua vita di rifugiata di guerra alla ricerca di un nuovo inizio.