When the Impossible Happens
Mostra dedicata agli artisti protagonisti di Performazioni. Una mostra che è il risultato per addizione dei segni delle performance del Festival e contemporaneamente un approfondimento sulla poetica dell’ “azione”.
Comunicato stampa
L’autunno al MAGA è di sperimentazione e avanguardia, il calendario artistico del Museo prosegue da settembre a novembre 2011 con due iniziative, un festival e una mostra, che sono occasione di confronto e incontro con l’internazionalità della cultura artistica contemporanea.
Le proposte artistiche contemporanee più interessanti fanno del tempo reale, del divenire e della riflessione sulla percezione “non ordinaria”*, il fulcro di azioni ed eventi la cui dimensione performativa si propone come esperienza.
Performazioni, il festival, e When the Impossible Happens, la mostra, sono i due momenti che il MAGA dedica ad artisti che rifondano l’estetica disciplinare e le cui opere, attraverso l’interazione corporea, emozionale e intellettuale si caratterizzano per il forte impatto emotivo, sensoriale e partecipativo. Non è un caso che il titolo della mostra faccia riferimento alla percezione e ai suoi stati psichici come dotati di grande potenziale evolutivo (da Grof definiti "emergenza spirituale"), ispirandosi direttamente al saggio di Stanislav Grof, psichiatra e teorico della psicologia transpersonale, When the Impossible Happens. Adventures in Non-Ordinary Reality di (Sounds True, Inc. Boulder, Co, 2006).
Performazioni e When the Impossible Happens nascono dalla collaborazione tra il MAGA e TEC ART ECO, collaborazione di lunga data, consolidatasi in varie occasioni (non ultima la mostra dedicata a Carsten Nicolai lo scorso ottobre 2010). La sinergia tra il MAGA e TEC ART ECO traccia da tempo un percorso critico all’interno della politica culturale del Museo, orientato alla continua indagine e scoperta della dimensione estetica contemporanea fondata sull’interdisciplinarietà.
Ne sono esempio la mostra antologica dedicata a Marcel-lì Antunez Roca nel 2007, l’interesse per i “linguaggi estranei” che, nell’omonimo festival del 2009 vedeva la partecipazione di artisti come Thomak Koner, Christian Fennesz con Lillevan, e Canecapovolto.