Where When How Many?

Informazioni Evento

Luogo
WILD MAZZINI
via Mazzini 33 , Torino, Italia
Date
Dal al
Vernissage
01/11/2018

ore 14-22

Curatori
Matteo Moretti
Generi
design, disegno e grafica
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La seconda mostra della stagione espositiva “Cambi di stato” è una riflessione a più voci sulla nostra percezione quando si parla di migrazioni.

Comunicato stampa

Quante persone servono per fare un esodo?
Come si misura l’identità di un individuo?
Dopo quante generazioni una famiglia può dirsi integrata?
Quanti chilometri da casa rendono qualcuno un migrante?
Dove iniziano e dove finiscono i confini?

Quando parliamo di migrazioni ciò che separa il sentire comune dalla realtà di fenomeni complessi spesso ruota intorno a poche informazioni. Tuttavia, se è impossibile contare (e raccontare) tutte le storie che albergano alle frontiere, che segnano la differenza tra essere dentro ed essere fuori, diventa facile confondere scelte individuali e urgenze globali, etnie e religioni, luoghi di approdo e mete desiderate.

La seconda mostra della stagione espositiva “Cambi di stato” è Where, When, How Many? a cura di Wild Mazzini con Matteo Moretti, ricercatore presso l’Università di Bolzano. Una collettiva che presenta sette opere, diverse per formato e tecnica, di altrettanti artisti e designer provenienti da Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Hong Kong, Italia e Svezia.

Volutamente presentato come una domanda stringente, il titolo allarga le proprie maglie non appena ci si rende conto che i dati contenuti e raccontati attraverso la selezione di opere sono milioni. Il pubblico quindi è invitato a sospendere la propria esperienza e a considerare che ogni numero corrisponde a un individuo, il cui percorso può essere tracciato con la matita sul planisfero. Un tratto, nero su bianco, che obbliga lo spettatore a ripensare il proprio punto di vista.

LE OPERE

La mappa realizzata da Delphine Papin (FR), cartografa de Le Monde, e contenuta nel volume Atlante delle frontiere (in Italia edito da Add) prende le mosse dal concetto di «scontro di civiltà» proposta da Bernard Lewis e Samuel Huntington. La tavola restituisce in una sola inconsueta disposizione quattro differenti percezioni del mondo.
2018 | Mappa | Stampa in fine-art

El Dorado del designer Max Hornaecker (DE/IT) è un’opera che si serve di oggetti tangibili – sette capsule di vetro trasparente dalla forma ovale – per dare forma ai dati che spiegano la relazione tra italiani e stranieri. Il pubblico ha la possibilità di comprendere a colpo d’occhio, interagendo con le capsule contenenti chicchi di riso, monete o grani del rosario alcuni dati sugli stranieri: quantità, religione, apporto all’economia nazionale. La questione che l’autore pone è se gli stranieri siano o meno un’opportunità per il nostro Paese.
2017 | Data physicalization

La tavola Ethnic Portrait of Canada dei graphic designer Niel Caja Rubio e Christina Bonanno (CA) mostra le origini demografiche di ogni provincia canadese e il legame con le singole nazionalità d’origine. Questa ricostruzione racconta la ricchezza di una nazione che ha fatto del soft-power la propria leva a livello internazionale.
2013 | Data visualization | Stampa in fine-art

Pedro M. Cruz (US), docente di architettura dell’informazione, e John Wihbey (US), docente di giornalismo, entrambi presso la Northeastern University di Boston, hanno realizzato per il National Geographic la visualizzazione che analizza oltre due secoli di migrazioni negli Stati Uniti. Una stratificazione culturale e religiosa che prende le sembianze di un organismo vivente, simile ai cerchi concentrici degli alberi. Questi anelli di immigrazione si espandono negli anni in cui prevalgono alcuni fattori di accoglienza, mentre tendono a rimanere sottili durante anni di guerra o di sconvolgimenti economici.
2018 | Data visualization | Stampa in fine-art

Power of your passport delI’infographic designer Marco Hernandez (CR/HK), realizzata per il South China Morning Post, mette in luce il valore del passaporto di Hong Kong in relazione alle principali mete a livello internazionale. La tavola riepiloga anche il ranking globale dei passaporti, evidenziando come la maggioranza di quelli emessi da Paesi Occidentali beneficino del maggior numero di visa-free access.
2018 | Data visualization | Stampa in fine-art

Madelene Wikskär (SE/US), artista e designer svedese in forze presso BuzzFeed a New York, con The swedish emigrants ha dato forma ai flussi di uomini e donne svedesi che all’alba del XIX secolo si sono imbarcati per raggiungere l’America. Qui i dati diventano sinuosi tratteggi che richiamano le correnti d’acqua dell’Oceano Atlantico.
2015 | Data visualization | Stampa in fine-art

Il lavoro del data journalist Davide Mancino (IT) pubblicato nel giugno scorso per La Lettura, inserto culturale del Corriere della Sera, è una fotografia della migrazione italiana verso altri Paesi dal 1881 al 2011. Un flusso silenzioso di migliaia di persone che è andato a costruire quelle “Italy” che dall’Australia all’Argentina, dagli Stati Uniti alla Germania hanno reso il nostro un Paese indimenticabile.
2018 | Data visualization | Stampa in fine-art

INFORMAZIONI E CONTATTI
L’accesso alle mostre è libero e gratuito dal martedì al venerdì (dalle ore 16 alle ore 20) e gli altri giorni su appuntamento.
Le opere esposte possono essere acquistate su richiesta.
Recapiti per informazioni e prenotazioni: 393 06 654 15 o [email protected]
Aggiornamenti sulla programmazione: www.wildmazzini.com