William Kentridge – Oh To Believe In Another World

Informazioni Evento

Luogo
PARCO ARCHEOLOGICO DI POMPEI
via Viale Villa Regina - 80041 , Boscoreale, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
29/06/2022

ore 21

Artisti
William Kentridge
Generi
performance - happening, musica

L’artista sudafricano William Kentridge, incaricato dalla Luzerner Sinfonieorchester (Lucerna) di creare un film basato sulla Sinfonia N° 10 di Dmitrij Šostakovič, ha realizzato OH TO BELIEVE IN ANOTHER WORLD, Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič, eseguita dalla Luzerner Sinfonieorchester diretta da Michael Sanderling.

Comunicato stampa

L’artista sudafricano William Kentridge – uno dei maggiori maestri contemporanei la cui arte fonde elementi onirici ed elementi storici per riflettere sul colonialismo, sullo sfruttamento, sul capitalismo – incaricato dalla Luzerner Sinfonieorchester (Lucerna) di creare un film basato sulla Sinfonia N° 10 di Dmitrij Šostakovič, ha realizzato OH TO BELIEVE IN ANOTHER WORLD, Sinfonia N. 10 di Dmitrij Šostakovič, eseguita dalla Luzerner Sinfonieorchester diretta da Michael Sanderling.

Dopo la prima mondiale del 15 giugno 2022 al KKL di Lucerna, l’opera approda in prima italiana al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei tra gli eventi di punta della rassegna.

Giovedì 30 giugno, alle ore 16 al Teatro Mercadante di Napoli, William Kentridge incontrerà il pubblico. Dialogheranno con lui: Roberto Andò, direttore del Teatro di Napoli e Vincenzo Trione, critico e storico dell’arte (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili).

Il 5 marzo 1953 morì il dittatore Stalin. Nell’estate e nell’autunno dello stesso anno, Šostakovič compose la sua decima sinfonia. Erano passati otto anni dalla nona, e quindi il ritorno al genere sinfonico fu una decisione importante. L’intensità emotiva di questa sinfonia era corrispondentemente grande: una resa dei conti con lo stalinismo nel suo insieme e, specialmente nel secondo movimento, un grottesco ritratto musicale del tiranno. Distruzione e degrado umano determinano anche il terzo movimento, in cui Šostakovič intesse anche nelle sue iniziali D-Es-CH- segni inconfondibili della propria sofferenza sotto la dittatura. Le reazioni “ufficiali” alla decima Sinfonia furono contrastanti in URSS; in Occidente, invece, fu subito riconosciuta come una delle opere più importanti di Šostakovič. Fino ad oggi non ha perso nulla della sua schiacciante efficacia.

South African artist William Kentridge - one of the leading contemporary masters whose art blends dreamlike and historical elements to reflect on colonialism, exploitation, and capitalism - commissioned by the Luzerner Sinfonieorchester (Lucerne) to create a film based on Dmitry Šostakovič's Symphony No. 10, OH TO BELIEVE IN ANOTHER WORLD, Symphony N. 10 by Dmitrij Šostakovič, performed by the Luzerner Sinfonieorchester conducted by Michael Sanderling.

After its world premiere on June 15, 2022 at the KKL in Lucerne, the work lands its Italian premiere at the Teatro Grande of Pompeii's Archaeological Park among the highlights of the festival.

On Thursday, June 30, at 4 p.m. at the Teatro Mercadante in Naples, William Kentridge will meet the public. Discussing with him will be Roberto Andò, director of Teatro di Napoli, and Vincenzo Trione, art critic and historian (free admission subject to availability).

On March 5, 1953, dictator Stalin died. In the summer and fall of that year, Šostakovič composed his 10th symphony. Eight years had passed since the ninth, so returning to the symphonic genre was an important decision. The emotional intensity of this symphony was correspondingly great: a reckoning with Stalinism as a whole and, especially in the second movement, a grotesque musical portrait of the tyrant.
Destruction and human degradation also determine the third movement, in which Šostakovič also weaves in his initials D-Es-CH-unmistakable signs of his own suffering under dictatorship. "Official" reactions to the 10th Symphony were mixed in the USSR; in the West, however, it was immediately recognized as one of Šostakovič's most important works. To this day it has lost none of its overwhelming effectiveness.