William Xerra – Il verbo incerto del tempo
Opere su carta dal 1957 al 2017. Il disegno, l’incisione, il collage, il libro d’artista – e più in generale il rapporto con la carta, intesa come supporto primario dei due linguaggi espressivi prediletti da Xerra: la pittura e la scrittura – costituiscono l’ambito d’indagine con cui ha inizio questo itinerario espositivo.
Comunicato stampa
La mostra a cura di Roberto Borghi, Silvia Ceffa, Marisa Pogliago, realizzata insieme con I Cento Amici del Libro, proseguirà sino al 25 febbraio e potrà essere visitata dal mercoledì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.00, e per appuntamento.
Nel gennaio 2017 William Xerra compirà 80 anni. Quella presso lo Spazio L'Originale sarà la prima di una serie di mostre a cura di Roberto Borghi che focalizzerà i singoli aspetti di un percorso creativo lungo sei decenni.
Il disegno, l'incisione, il collage, il libro d'artista - e più in generale il rapporto con la carta, intesa come supporto primario dei due linguaggi espressivi prediletti da Xerra: la pittura e la scrittura - costituiscono l'ambito d'indagine con cui ha inizio questo itinerario espositivo.
All'Originale saranno presenti soprattutto opere su carta - o realizzate con la carta - di piccole dimensioni, che spaziano dalle prime prove figurative dei tardi anni '50, nelle quali vengono rivisitate la lezione di Morandi sulla natura morta e la riflessione sulla drammaticità della forma di Sironi, ai lavori più recenti, creati intarsiando carte geografiche settecentesche.
In mostra non mancheranno opere in cui compare la scritta che, dal 1972 e per alcuni decenni, ha caratterizzato il lavoro di Xerra: un logo di natura tipografica, il VIVE, che di solito viene apposto in fase di bozze su parole o immagini inizialmente cancellate, o indicate come erronee, e poi "salvate" e reintegrate nel testo. L'artista piacentino ha sovrascritto queste quattro lettere su brandelli di dipinti del passato, foto d'epoca, frammenti di antichi epistolari o di appunti intimi, nel tentativo di salvarli dalla consunzione e dall'oblio, e di segnalarne una vitalità e una poeticità insite proprio nell'incompletezza, nella marginalità e nell'imperfezione.
L'opera di Xerra si è spesso posta al limite tra arte visiva e poesia, ma ha anche attratto numerosi poeti che le hanno dedicato appositamente degli scritti. Il titolo dell'esposizione presso L'Originale riecheggia un verso di Valentino Zeichen - "il verbo che designa il tempo / si fa via via sempre più incerto" - che appartiene a una di queste liriche. Tutti i testi scritti per Xerra da poeti quali Paul Vangelisti, Maurizio Cucchi, Luigi Ballerini, Italo Testa e Patrizia Valduga tra gli altri saranno disponibili dal 26 gennaio sul sito dei Cento Amici del Libro.
Nato a Firenze il 18 gennaio 1937, William Xerra vive dai primi anni quaranta a Piacenza. Artista attratto dalla densità di senso della grande tradizione pittorica del passato, e allo stesso tempo sperimentatore di nuove formule rappresentative, Xerra ha ibridato pittura e scrittura, ha creato stranianti e ironiche performance, ha fatto ricorso alla fotografia in una prospettiva concettuale. Le sue opere sono state esposte in vari musei internazionali e nella Biennale di Venezia del 1993.
I Cento Amici del Libro è un'associazione di bibliofili e collezionisti sorta nel 1939. L'associazione - che conta appunto solo cento aderenti - realizza ogni anno un libro d'artista destinato ai soci, partecipa a fiere ed eventi legati alla cultura del libro, organizza mostre e conferenze aperte al pubblico dedicate al rapporto tra letteratura e arti visive.