Wim Delvoye
In mostra saranno esposte alcune delle sue più iconiche opere; dai lavori neogotici in acciaio, alle torsioni scultoree in bronzo, alla serie Rorschach, fino agli pneumatici intagliati.
Comunicato stampa
WIM DELVOYE – solo show
07/10/2023 – 01/12/2023
Opening: Saturday October 7th h 6:30 pm.
Opening hours: Monday – Friday, h 2-7:00 pm.
Thomas Brambilla Gallery is pleased to announce the solo show of recent works by the neo-conceptual Belgian artist Wim Delvoye, which opens on Saturday October 7th , 2023 at 6:30 pm.
The show presents a selection of iconic pieces from Wim Delvoye’s oeuvre of the past 15 years, from the neo-gothic ironwork, twisted bronze sculptures, Rorschach sculptures to the carved tires, aiming to strengthen the artist’s years-long relationship with the History of Art.
Delvoye art offers a re-interpretation of artworks from the past while laying down a lucid and amused glance at contemporary society. He has studied and explored Art History, Gothic Cathedrals and sculptures from Nineteenth century, but also Bosh, Brueghel, Warhol and, simultaneously, revealing the beauty of daily objects. With a Baroque gesture between homage and irreverence, he appropriates and deforms the motifs that inspire him. Indeed, his art is often a combination of craftsmanship and the most sophisticated industrial manufacturing techniques. Blurring the boundary between the art of the past and the digital realm of current art practice, he makes perfect intricate and twisted sculptures that take both art and design to new levels of invention.
Playing with both artistic conventions and the conventions of consumer society, re-appropriating everyday objects as well as the symbols and icons of the history of art, Delvoye questions, through his seemingly inflammatory works, the apparently irreconcilable conflict between use and value, craft and technology, high and low culture.
Wim Delvoye appropriates and diverts art-historical styles and motifs to sublimate trivial yet unconventional objects, and sometimes even living subjects. His eclectic and subversive practice spans a wide range of media, including drawing, sculpture, and installation; he is perhaps best known for taxidermied tattooed pigs in China, or mechanically replicating the digestive system to produce real feces within exhibition spaces. Constantly oscillating between antagonistic realms, such as the sacred and the profane or the local and the global, he sarcastically confronts the various myths that feed our contemporary society, from religion to science and capitalism, via unexpected hybridizations. Whether twisting Rorschach inkblots into sleek bronze idols or cement trucks into laser-cut-steel neo-Gothic cathedrals, he combines expert craftsmanship with high technology. Delvoye’s ever-shifting, conceptual-adjacent aesthetics further questions the commodification of art by strategically and provocatively eluding any attempt at definitive categorization.
Born in Belgium in 1965, Wim Delvoye currently lives and works between London and Gent. The artist gained international recognition through his participation in major exhibitions, including the Venice Biennale in 1990 and 1999, Documenta IX in 1992, and particularly, through his presentation of “Cloaca” at the New Museum, New York in 2002. Other important solo exhibitions have been held at the Peggy Guggenheim Collection, Venice, Italy (2009); Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain (MAMAC), Nice, France (2010); Musée Rodin, Paris, France (2010); Palais des Beaux-Arts (BOZAR), Brussels, Belgium (2010-2011); the Museum of Old and New Art, Hobart Tasmania, Australia (2012); and the Musée du Louvre (2012). Recent solo exhibitions have been held at the Heydar Aliyev Center, Baku, Azerbaijan (2015); Tehran Museum of Contemporary Art (2016); MUDAM, Luxembourg (2016-17); DHC/ART Foundation pour l’art contemporain, Montreal (2016-17); and the Tinguely Museum, Basel (2017-18). Recently, Delvoye was the subject of a solo exhibition at the Royal Museums of Fine Arts of Belgium, Brussels (2019(. His work is in important collections worldwide, including the Centre Pompidou, Paris; Fondation Cartier, Paris; Museum Kunst-Palast, Düsseldorf; Museum of Contemporary Art, San Diego; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Stedelijk Museum, Amsterdam; Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (SMAK), Ghent; and the Uffizi Gallery, Florence.
WIM DELVOYE – solo show
07/10/2023 – 01/12/2023
Opening: sabato 7 ottobre h 6:30 pm.
Opening hours: Monday – Friday, h 2-7:00 pm.
La Galleria Thomas Brambilla è lieta di annunciare la prima mostra personale dell'artista belga neo-concettuale Wim Delvoye, che inaugura sabato 7 ottobre 2023 alle ore 18:30.
In mostra saranno esposte alcune delle sue più iconiche opere; dai lavori neogotici in acciaio, alle torsioni scultoree in bronzo, alla serie Rorschach, fino agli pneumatici intagliati.
Attraverso lo studio approfondito della Storia dell'Arte, delle maestose cattedrali gotiche, delle sculture del XIX secolo e dei grandi maestri come Bosch, Brueghel e Warhol, Delvoye primeggia per la sua capacità di offrire una reinterpretazione delle opere d'arte del passato, regalando al contempo uno sguardo attento e ironico sulla società contemporanea. Inoltre, ciò che rende la sua arte unica è l’immensa capacità di saper rivelare la bellezza nascosta negli oggetti di uso quotidiano.
Delvoye, infatti, si appropria e rielabora i modelli tramite un gesto che potremmo definire “barocco”, il quale oscilla tra l'omaggio e l'irriverenza. Attraverso l'uso sapiente di svariate tecniche e materiali artistici, Delvoye riesce a trasmettere un senso di meraviglia e stupore. Le sue opere diventano un ponte tra il passato e il presente, tra l'arte tradizionale e l'innovazione contemporanea. La sua arte, infatti, è spesso una fusione tra l'abilità artigianale e le tecniche di produzione industriale più sofisticate dove, il confine tra l'arte del passato e il mondo digitale dell'arte contemporanea è labile e sfumato.
Esplorando le convenzioni artistiche e quelle della società dei consumi, Delvoye si riappropria di oggetti di uso quotidiano così come dei simboli e delle icone della storia dell'arte, creando opere provocatorie ed evidenziando il conflitto apparentemente irrisolvibile tra uso e valore, artigianato e tecnologia, tra cultura d’élite e cultura popolare.
Wim Delvoye, conosciuto maggiormente per i maiali tatuati tassidermizzati e per la Cloaca -una replicazione meccanica dell’apparato digerente- spazia tra diversi stili ed utilizza una vasta gamma di media; dal disegno, alla scultura alle installazioni. Oscillando costantemente tra ambiti antitetici, come il sacro e il profano, o il locale e il globale, affronta sarcasticamente i vari miti che alimentano la nostra società contemporanea, dalla religione alla scienza e al capitalismo, attraverso ibridazioni inaspettate. Che si tratti di trasformare le macchie d'inchiostro di Rorschach in eleganti idoli di bronzo o di trasformare camion di cemento in cattedrali neogotiche in acciaio tagliato al laser, Delvoye combina la maestria artigianale con l’alta tecnologia. L'estetica mutevole e concettualmente affine dell’artista belga pone ulteriori interrogativi sulla mercificazione dell'arte, sfuggendo strategicamente e provocatoriamente a qualsiasi tentativo di categorizzazione definitiva.
Nato in Belgio nel 1965, Wim Delvoye attualmente vive e lavora tra Londra e Gent. L'artista ha ottenuto maggiore riconoscimento internazionale attraverso la sua partecipazione a importanti mostre, tra cui la Biennale di Venezia nel 1990 e nel 1999, Documenta IX nel 1992 e, in particolare, attraverso la presentazione di "Cloaca" al New Museum di New York nel 2002. Altre importanti mostre personali si sono tenute presso la Peggy Guggenheim Collection a Venezia, Italia (2009); il Musée d'Art Moderne et d'Art Contemporain (MAMAC) a Nizza, Francia (2010); il Musée Rodin a Parigi, Francia (2010); il Palais des Beaux-Arts (BOZAR) a Bruxelles, Belgio (2010-2011); il Museum of Old and New Art a Hobart, Tasmania, Australia (2012); e il Musée du Louvre (2012). Mostre personali recenti si sono tenute presso il Heydar Aliyev Center a Baku, Azerbaijan (2015); il Tehran Museum of Contemporary Art (2016); il MUDAM a Lussemburgo (2016-17); la DHC/ART Foundation pour l'art contemporain a Montreal (2016-17); e il Tinguely Museum a Basilea (2017-18). Di recente, Delvoye è stato oggetto di una mostra personale presso i Musei Reali di Belle Arti del Belgio, a Bruxelles (2019). Le sue opere sono presenti in importanti collezioni in tutto il mondo, tra cui il Centre Pompidou di Parigi, la Fondation Cartier di Parigi, il Museum Kunst-Palast di Düsseldorf, il Museum of Contemporary Art di San Diego, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, il Stedelijk Museum di Amsterdam, il Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (SMAK) di Ghent e la Galleria degli Uffizi di Firenze.