Wolfgang Mussgnug – Stelle cadenti
I vetri di Mussgnug sono una fiaba in divenire, un racconto poetico che nasce dagli studi di filosofia e la sua passione per la cultura italiana: tutti i titoli delle opere sono in italiano, rivelando l’amore per la classicità come valore unificante di un patrimonio culturale comune, ma variegato e libero nelle sue espressioni artistiche.
Comunicato stampa
Wolfgang Mussgnug nasce a Nordlingen nel 1958. Dal 1978 al 1983 studia filosofia, scienze politiche e storia dell'arte presso le Università di Heildelberg e Monaco di Baviera. Dal 1983 lavora come artista, con una predilezione per la produzione in vetro, appassionandosi all'Italia, dove espone più volte a partire dal 2003: Milano, Vicenza, Bassano del Grappa e Venezia, valorizzando la collaborazione iniziata nel 2002 con i maestri vetrai di Murano.
Ricopre l’incarico di docente presso l'Università Internazionale di terapia artistica e pedagogia creativa di Calw. Membro dell'Associazione di artisti “Die Ecke” di Augsburg. Espone le sue sculture in vetro in Olanda, Svizzera, Austria, Australia, Belgio Lussemburgo, Repubblica Ceca.
I vetri di Mussgnug sono una fiaba in divenire, un racconto poetico che nasce dagli studi di filosofia e la sua passione per la cultura italiana: tutti i titoli delle opere sono in italiano, rivelando l'amore per la classicità come valore unificante di un patrimonio culturale comune, ma variegato e libero nelle sue espressioni artistiche.
“L'arte dipende dall'immaginazione dell'osservatore” (Werner Lutz): compattezza del materiale e trasparenza sono due elementi la cui ambivalenza produce una tensione al contempo morbida e impenetrabile nella sua scultura, arricchita di materiali preziosi come le lamine d'argento inglobate, una scelta raffinata del colore, coinvolgendo anche la dimensione della scrittura. I vetri incisi con punta di diamante, attraverso segni grafici, contaminano l'oggetto alla ricerca di una tridimensionalità artistica.
Lo spettatore percepisce il flusso dei rapporti delle linee, il dinamismo e il ritmo delle sue forme, così come la concretezza della materia, imprigionata nella sua creazione grazie a tutta alla sua formazione pratica avvenuta a Murano.