WopArt – Work on Paper Fair 2019
Quarta edizione della fiera internazionale dedicata alle opere d’arte su carta.
Comunicato stampa
Con 7000 mq di esposizione, 102 espositori provenienti da 16 Paesi del mondo, lo spazio delle gallerie suddiviso in 4 sezioni, 7 mostre collaterali e un ricco programma di eventi e talk, dal 19 al 22 settembre 2019, il Centro Esposizioni Lugano si prepara ad accogliere la quarta edizione di WopArt - Work on Paper Fair, la fiera internazionale dedicata prevalentemente alle opere d’arte su carta fondata da Paolo Manazza.
Nata a Lugano nel 2016, in tre anni di attività la fiera è cresciuta esponenzialmente, accogliendo sempre maggiori adesioni da parte di gallerie nazionali e internazionali, e dimostrando la naturale propensione alla crescita di un format fieristico rivolto a un segmento di mercato che ha ormai conquistato un interesse a livello globale.
Per la quarta edizione, che si svilupperà per la prima volta su 7000 mq – l’intera superficie espositiva dei padiglioni fieristici – le gallerie selezionate da un comitato scientifico presieduto da Paolo Manazza, pittore e giornalista specializzato in economia dell’arte, e da Mimmo Di Marzio, giornalista, critico e curatore d’arte contemporanea, presenteranno un ampio panorama di opere realizzate su supporto cartaceo, che spaziano tra stili, linguaggi ed epoche differenti, garantendo una proposta varia e trasversale.
Tra le novità di quest’anno, la collaborazione tecnico-organizzativa con il gruppo BolognaFiere Spa, primo in Italia per fatturato realizzato all’estero con oltre 80 manifestazioni in tutto il mondo, e il determinante apporto di Alberto Rusconi, imprenditore e collezionista di fama internazionale che ha deciso di investire nel progetto di WopArt.
Dopo il successo delle prime tre edizioni, il format della fiera si rinnova e arricchisce, presentando quest’anno una proposta artistica suddivisa in quattro sezioni.
La sezione MAIN COURSE, a cura di Paolo Manazza e Mimmo di Marzio, presenterà 43 gallerie suddivise a loro volta in tre filoni, MODERN, CONTEMPORARY e OLD MASTERS, con lavori che spazieranno dai più celebri maestri del passato agli artisti dei giorni nostri.
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EMERGENT amplierà la proposta espositiva portando in fiera gallerie giovanissime con progetti e artisti internazionali.
Luca Zuccala curerà DIALOGUES, proponendo una lettura dell’eterogenea e dinamica natura del mezzo cartaceo attraverso i progetti selezionati dai curatori e dalle gallerie partecipanti.
Infine, la sezione PROJECT SPACE sarà curata da Marco Roberto Marelli con il supporto di Chiara Spiaggiari e presenterà il progetto International Laser Print Show che prevede la partecipazione di importanti project space provenienti da tutto il mondo, selezionati e coordinati da Dario Moalli in collaborazione con un team di curatori internazionali: Lucia Aspesi (Assistente curatore Pirelli HangarBicocca), Lorenzo Balbi (Direttore Artistico MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna), Giulia Colletti (Assistente di direzione Castello di Rivoli) e Fiammetta Griccioli (Assistente curatore Pirelli HangarBicocca). Le attualissime tematiche attivate dai project space saranno approfondite attraverso un ricco public program volto a coinvolgere il pubblico, mettendolo in dialogo con importanti operatori di settore legati a queste realtà. Le opere dell’ International Laser Print Show saranno cedute a una cifra simbolica e il ricavato andrà in beneficenza all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per il progetto “Istituto dei Tumori e dei Trapianti”.
Ulteriore novità di questa edizione è la possibilità per tutti gli espositori di presentare nel proprio stand fino a tre opere su supporto non cartaceo, con l'invito a privilegiare dipinti, oggetti o sculture esposti insieme al bozzetto preparatorio su carta: un altro modo per valorizzare i work on paper, riconoscendone il ruolo di interpreti dello spirito poetico e germinale del linguaggio degli artisti.
Quest’anno la fiera si arricchisce inoltre di una nuova area di 1000 mq denominata la PIAZZA DELLA CULTURA: un intero padiglione dedicato all’entertainment del pubblico attraverso spazi adibiti a esposizioni, incontri e dibattiti culturali, laboratori per i più piccoli, ristoranti e aree relax.
Sette le mostre collaterali organizzate all’interno del polo fieristico:
ALL'ORIGINE DELLA CARTA: CINQUE PAPIRI DAL MUSEO EGIZIO DI FIRENZE è la mostra organizzata da Giorgio Piccaia e Maria Cristina Guidotti con il supporto di Corrado Basile, insieme alla Direzione Culturale di WopArt e con la collaborazione del Comune di Lugano, che affronterà il tema della storia della carta e della scrittura, esponendo per la prima volta a Lugano cinque papiri affidati in prestito dal Museo Egizio di Firenze.
LUIGI PERICLE (1916-2001). L’ALCHIMISTA PITTORE, a cura di Mimmo di Marzio e Paolo Manazza, presenterà invece un nucleo inedito di opere su carta dell’artista svizzero Luigi Pericle Giovannetti (Basilea, 1916 – Ascona, 2001), vissuto per molti anni in isolamento artistico e meditativo e di recente riscoperto dalla critica grazie all’importante retrospettiva presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
IL REALISMO VISIONARIO DI ANDREY ESIONOV, a cura di Marco di Capua, porterà in fiera in anteprima assoluta dieci acquerelli del pittore Andrey Esionov (Tashkent, 1963), maestro dell’arte figurativa russa contemporanea i cui lavori saranno esposti in autunno presso i Musei di San Salvatore in Lauro.
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Lo stand di Tallulah Studio Art ospiterà due esposizioni:
COURTESY OF CLIFFORD CHANCE – ARCUS PRIDE ART EXHIBITION, MILAN, 2019, che permetterà di visitare all’interno dei padiglioni fieristici la mostra del celebre studio legale a sostegno della comunità LGBT+ realizzata per la prima volta in Italia lo scorso giugno negli studi milanesi di Clifford Chance; e I AM, a cura di Patrizia Madau, che presenterà il lavoro di sei giovani e talentuosi artisti portati a confrontarsi con le tematiche di tecnica, segno, luce, colore, materia, pieno e vuoto.
E ancora, all’interno dell’esclusiva VIP LOUNGE realizzata per il secondo anno in collaborazione con la Maison Suisse d'Horlogerie Eberhard & Co . affiancata dalla prestigiosa Orologeria Mersmann, verranno esposte cinque sculture della serie GLI OROLOGI MOLLI di Salvador Dalì grazie a Dalì Universe, società specializzata nella custodia e valorizzazione del lavoro dell’artista e che gestisce una delle più grandi collezioni private al mondo di opere d’arte di Dalì.
Infine, l'area talk di WopArt sarà il palcoscenico di una suggestiva esposizione di installazioni del fotografo di moda Bob Krieger, con una serie di opere selezionate dalla preziosa collezione privata dell'artista. La mostra, intitolata LOVE e curata da Mimmo di Marzio, rappresenta un excursus nel vasto immaginario di uno dei protagonisti della travolgente stagione di successi della moda italiana nel mondo.
Nei tre giorni di apertura la fiera presenterà CONVERSATIONS, un programma di incontri con artisti, galleristi, collezionisti e professionisti del settore, a cura di Mimmo Di Marzio e Luca Zuccala. Per questa edizione, i talk si svilupperanno attorno ai tre temi espressi dalla campagna di comunicazione che accompagna la fiera: The Democracy of Paper, The Biodiversity of Paper e The Flavours of Paper.
L’Area Talk sarà inoltre a disposizione dei professionisti coinvolti nella realizzazione della fiera che potranno concordare insieme ai curatori un momento a loro dedicato per la programmazione di conversazioni specifiche sul mondo dei work on paper.
I dibattiti proseguiranno all’interno della Sala Speeches , uno spazio esclusivo nel quale Serena Di Palma presenterà incontri con intellettuali e scrittori di fama internazionale.
Da lunedì 16 a domenica 22 settembre Lugano sarà lo scenario di inaugurazioni, mostre, eventi e aperture speciali in spazi pubblici e privati, una vera e propria Art Week il cui epicentro sarà la fiera WopArt, che in questo modo vede confermato il proprio ruolo di riferimento culturale per la città e per il mondo dell’arte nazionale e internazionale.
WopArt è organizzata da Wopart Executive Sagel, con il patrocinio della Città di Lugano.
Sponsor: BNP Paribas, Colombo Experience, Eberhard & Co, Helvetia, Mersmann, Nagel, Swiss Diamond Hotel, Voilàp, Casinò Lugano, Ciaccio Arte Insurance, Kartell Lugano, Ail, Hammer Partners, Lugano Airport, Lugano Region, La Montina e Stierlin
Main media partner: La Lettura – Corriere della Sera, RSI Radio Televisione Svizzera, The New York Times
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Media partner: Apollo, Arte, Artnet, Artslife, Corriere del Ticino, Exibart, Flash Art, Frieze, Il Giornale dell’Arte, Lampoon, Ticino Welcome
Comitato d'Onore: Annamaria Bernardini de Pace, Marco Borradori, Gerardo Braggiotti, Gabriele Braglia, Nicola Carraro, Francesco Casoli, Laura Colnaghi, Stefano Cordero di Montezemolo (Presidente), Elio Cosimo Catania, Ferruccio De Bortoli, Paola Del Vecchio, Giorgio Fossa, Giovanni Gavazzeni Ricordi, maestro Andrea Griminelli, Liliana Guidetti, Dora Invernizzi, Bob Krieger, Gianni Letta – Associazione Civita, Sergio Mantegazza, Giovanna Masoni Brenni, Sandro Manuli, Ernesto Mauri, Micaela Goren Monti, Helen Nonini, Sir Lindsay Owen-Jones, Carlo Pesenti, Livia Pomodoro, Giancarlo Ragnetti, Alberto Rusconi, Mariela Schwarz Montiel, Ezio Simonelli, Lucio, Stanca, Salvatore Trifirò, Maria Luisa Trussardi, Gianfranco Zoppas e Vitti Ferria Contin
Scarica cartella stampa e immagini > https://bit.ly/2lsTl63
Ufficio Stampa Italia Ufficio Stampa Internazionale
Lara Facco Maria Bonmassar
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ELENCO ESPOSITORI
MAIN COURSE
• Art Events Mazzoleni (Italy)
• Artrust (Switzerland)
• Barbara Paci Galleria d’Arte (Italy)
• Buchmann Galerie (Switzerland)
• Carzaniga (Switzerland)
• Cesare Lampronti (Italy, England)
• De Primi Fine Art (Switzerland)
• Dep Art Gallery (Italy)
• [dip] (Switzerland)
• Ditesheim&Maffei Fine Art (Switzerland)
• Federico Rui Arte Contemporanea (Italy)
• Five Gallery (Switzerland)
• Fornaciai Art Gallery (Italy)
• Galleria Cinquantasei (Italy)
• Galleria Continua (Italy, France, China, Cuba)
• Galleria d’arte L’Incontro (Italy)
• Galleria dell’Incisione (Italy)
• Galleria Immaginaria (Italy)
• Galleria Poggiali (Italy)
• Galleria Spazio Farini6 (Italy)
• Giovanni Scacchi Gallery (Italy)
• Heillandi Gallery (Switzerland)
• Il Ponte (Italy)
• Imago Art Gallery (Switzerland)
• Kromya Art Gallery (Switzerland)
• Lucio Morini (Italy)
• Lullin+Ferrari (Switzerland)
• M77 Gallery (Italy)
• Massimo De Carlo (Italy, England, China)
• Morland Fine Art (England)
• NdF Gallery (Switzerland)
• Pandora OM New York (United States)
• Raphaël Lévy (Switzerland)
• Robilant+Voena (Italy, England, Switzerland)
• Salamon Fine Art (Italy)
• Salaxa (Switzerland)
• Studio d’Arte Campaiola (Italy)
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• Suppan Fine Arts (Austria)
• Susanna Orlando (Italy)
• Tornabuoni Art (Switzerland, England, France, Italy)
• Torriani Fine Art (Switzerland)
• VitArt (Switzerland)
• Wilde Gallery (Switzerland)
DIALOGUES
• Alidem (Italy)
• ARC Gallery (Italy)
• Atipografia di Elena Dal Molin (Italy)
• Carte Scoperte (Italia)
• Colophonarte (Italy)
• Colossi Arte Contemporanea (Italy)
• D406 (Italy)
• Frameless Gallery (England)
• Galleria Berno Sacchetti (Switzerland)
• Keller Galerie (Switzerland)
• Marco Lucchetti Art Gallery (Switzerland)
• Patrizio Contemporary (Italy)
• Samhart Gallery (Switzerland)
• Saye’Art Gallery (Iran)
• Spin-Off by Spirale Milano (Italy)
• Vicolo Folletto Gallery (Italy)
EMERGENT
• Balbi Modern Art (Italy)
• Cartavetra (Italy)
• CasaGallery (Italy)
• Eva Gallery (Russia)
• Floris Art Gallery (Italy)
• Gold Gallery (France)
• Kourd Gallery (Greece)
• Made4Art (Italy)
• Miaja Art Collections (Singapore)
• Milan Art & Events Center (Italy)
• Tsekh (Ukraine, Lithuania)
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PROJECT SPACE
• Adiacenze (Bologna)
• Almanac (Londra/Torino)
• Avto (Istanbul)
• Circuit (Losanna)
• Current (Milano)
• Kunstverein (Milano)
• Like a little disaster (Polignano a Mare)
• NON+ultra (Cluj-Napoca)
• Sonnestube (Lugano)
• Ultrastudio (Los Angeles/Pescara)
• Vernacular Institute (Mexico City)
FOUNDATIONS MUSEUMS AND SPONSORS
• BNP Paribas
• Casinò di Lugano
• Colombo Experience
• Drawings From Lightning
• Fabbrica del Cioccolato
• Fondazione Braglia
• Fondazione FIPPD
• Fondazione Kodra
• Hammers Partners
• Helvetia
• IED Istituto Europeo di Design
• Lugano Airport
• Mangusta Yachts
• Media & Relax (RSI, La Lettura, The New York Times)
• Museo Villa dei Cedri
• Nagel Auction
• Pagani Trasporti
• SBF
• Soseishi Conservazione e Restauro materiali cartacei
• Stelva Artist in Residence
• Visarte
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PROJECT SPACE
International Laser Print Show
Supervisione: Luca Zuccala
Ideato da: Marco Roberto Marelli
Realizzato a cura di: Dario Moalli
Selezione dei project space a cura di: Lucia Aspesi (Assistente curatore Pirelli HangarBicocca), Lorenzo Balbi (Direttore Artistico MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna), Giulia Colletti (Assistente di direzione Castello di Rivoli), Fiammetta Griccioli (Assistente curatore Pirelli HangarBicocca), Dario Moalli (curatore indipendente)
Assistant curator: Chiara Spaggiari
Progetto allestitivo: Fuzz Atelier
Project Space Partecipanti:
Avto (Istanbul) | Adiacenze (Bologna) | Almanac (London/Turin) | Circuit (Lausanne) | CURRENT (Milano) | Kunstverein (Milano) | Like a little disaster (Polignano a Mare) | NON+ultra (Cluj-Napoca) | Sonnestube (Lugano) | Ultrastudio (Los Angeles/Pescara) | Vernåcular Institute (Mexico City)
In occasione di WopArt 2019, una sezione della fiera curata da Marco Roberto Marelli con la collaborazione di Chiara Spaggiari sarà per la prima volta interamente dedicata a Project Space provenienti da tutto il mondo, che presenteranno la più recente ricerca in campo artistico attraverso un progetto futuribile e interattivo.
Difficilmente catalogabili, in costante cambiamento, i project space sono luoghi in cui si sviluppano progetti d'arte contemporanea senza la struttura della galleria commerciale; luoghi gestiti da collettivi di artisti, critici e curatori; realtà indipendenti e spesso no-profit che, attraverso la propria attività, promuovono le ricerche estetiche più attuali senza avere come finalità prima la vendita.
Una mostra internazionale, sviluppata attraverso l'innovativa modalità curatoriale denominata laser print show, proporrà la più recente ricerca in campo artistico prodotta in questi spazi attraverso un progetto futuribile e interattivo.
Le realtà invitate presenteranno lavori riproducibili su supporto cartaceo. Le opere saranno inserite nello spazio ideato in collaborazione con Fuzz Atelier - studio di architettura con sede a Milano e
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Parigi - e potranno essere riprodotte al momento, su richiesta del pubblico, con una normale stampante laser a colori e cedute a fronte di un corrispettivo simbolico. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per il progetto “Istituto dei Tumori e dei Trapianti”.
Il concept dell’allestimento vuole assecondare il tema curatoriale del laser print show attraverso uno spazio caratterizzato da una serie di frammenti che identificheranno i project space selezionati. L’allestimento si configura con un’alternanza di pieni-vuoti, spazi espositivi e spazi liberi, nell’ottica di generare una sequenza spaziale equilibrata tra tutte le realtà coinvolte. Il progetto propone una duplice lettura: dall’esterno, un ambiente astratto definito dai pannelli bianchi - metafora della pagina bianca, matrice del laser print show - , all’interno la vera e propria esposizione con tutte le opere proposte dai project space.
Le attualissime tematiche attivate da queste realtà saranno approfondite attraverso un public program che metterà in dialogo il pubblico con emergenti curatori internazionali. Nella giornata di sabato ci occuperemo di realtà nomadi, di una produzione estetica che evidenzia un tema fondamentale e trasversale dell'epoca in cui viviamo. La giornata di domenica ospiterà La Commedia dell'Arte Italiana, incontro con Giulio Alvigini, artista e ideatore della seguitissima pagina Instagram Make Italian Art Great Again, che darà vita a un appassionante e irriverente viaggio fra arte e comunicazione.
Dalla fiera alla città: Timmerman, collettivo di promozione artistica, e District, piattaforma di recruiting creativo, presenteranno, durante i giorni di Wopart, uno spaccato della scena collagista italiana: un'installazione onirica volta a portare lo spettatore nel mondo surreale del collettivo Oltre Collage. Preparatevi all'opening party che si terrà venerdì 20 settembre, dalle 18 a mezzanotte, a Villa Saroli con dj set, bar e una ambientazione suggestiva a pochi passi dalla fiera, nel cuore di Lugano.
Opening Terrazza Timmerman – Project Spaces WopArt
Terrazza Timmerman é un format itinerante, creato dall’omonimo collettivo di promozione artistica Timmerman di Milano, in cui il mondo dell'artista viene rappresentato nello spazio mediante installazioni ed allestimenti site specific.
In occasione di WopArt e in collaborazione con i2a – Istituto Internazionale di Architettura – si interverrà sugli spazi di Villa Saroli con un’installazione site specific col coinvolgimento di 4 artisti di Oltre Collage ed un’esibizione di 30 artisti del panorama collagista italiano sul tema del climate change, global warming e climate apartheid.
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Le due esibizioni:
- Oltre Collage - La terra è piatta!
Il collettivo Oltre Collage presenterà un'installazione site specific all’interno della limonaia di Villa Saroli. L’obiettivo è riflettere sulla contrapposizione tra spazi possibili e impossibili e la percezione di come uno può diventare l'altro e viceversa. Oltre Collage è una comunità di artisti italiani che crede nella collaborazione come risorsa importante per sviluppare progetti comuni e condividere idee su quello che è il mondo del collage.
- Hot Parade!
Una collettiva che vede le opere migliori selezionate dalla open call Timmerman Hot Parade 2019 che ha invitato artisti della scena collagista italiana a riflettere su un futuro post crisi climatica, uno scenario in cui il climate apartheid è lo stato dell'arte. La mostra ha lo scopo inoltre di dare uno spaccato alla scena del collage in Italia grazie alla collaborazione con District.
L’opening, un aperitivo con musica e cocktails, nel giardino e nelle stanze della villa, è in programma Venerdì 20 Settembre dalle 18 alle 24.00. Le due esibizioni potranno essere visitate ulteriormente nei giorni di Sabato 21 e Domenica 22 nei seguenti orari: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00. Registrazione su eventbrite al seguente link: http://bit.ly/openingTerrazzaTimm
Indirizzo: Viale Stefano Franscini 9, 6900 Lugano, Svizzera
OLTRE COLLAGE
OLTRE COLLAGE è un gruppo di artisti di varie parti d’Italia, nato nel 2015 grazie ai social, inizialmente con l’idea di raggruppare un gran numero di persone lontane ma accumunate dalla passione e utilizzo della tecnica del collage. Negli anni si è trasformato in un gruppo più ristretto e solido, unito dalla volontà di cooperare per creare sinergie attorno alla passione per il taglia e incolla. OLTRE COLLAGE crede nella collaborazione come risorsa importante per sviluppare progetti nuovi, condividere idee, approfondire tematiche comuni, sperimentare e divulgare le modalità espressive del collage. Con questo spirito in questi anni abbiamo unito le nostre forze per organizzare mostre collettive, workshop didattici, laboratori e pubblicazioni autoprodotte.
Emidio Bernardone, Cranico, Franz Murtas, Zeno Peduzzi, Franz Samsa, Emanuele Sartori, Johnatan Tegelaars.
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MOSTRE COLLATERALI
ALL’ORIGINE DELLA CARTA: CINQUE PAPIRI DEL MUSEO EGIZIO DI FIRENZE a cura di Giorgio Piccaia
in collaborazione con Maria Cristina Guidotti, Curatrice del Museo Egizio di Firenze con il supporto di Corrado Basile, Fondatore del Museo del Papiro di Siracusa
WopArt 2019 esplora il tema della storia della carta e della scrittura esponendo a Lugano cinque antichi papiri egizi
Nella sua missione di diffondere la cultura dei work on paper, WopArt quest’anno dedica una mostra alle origini della carta e della scrittura, esponendo all’interno dei padiglioni fieristici cinque preziosi papiri provenienti dal Museo Egizio di Firenze.
La mostra - organizzata da Giorgio Piccaia e Maria Cristina Guidotti con il supporto di Corrado Basile, insieme alla Direzione Culturale di WopArt e con la collaborazione del Comune di Lugano - presenterà un allestimento rivolto non soltanto ad esperti ed appassionati che vogliano approfondire la conoscenza del mondo dell’arte su carta, ma anche a semplici curiosi e studenti di tutte le età.
I cinque papiri egizi che verranno esposti sono un esempio delle varie tipologie di utilizzo di questo antico supporto: dal geroglifico alla scrittura greca, al copto, fino alle immagini, come quelle che accompagnavano il celebre Libro dei Morti. In particolare, in fiera troveremo un papiro con domanda oracolare, un papiro con testi evangelici, un frammento di papiro dal Libro dei Morti, e due frammenti di papiro figurato, di cui uno quasi completamente integro.
La mostra sarà corredata da pannelli esplicativi dedicati alla storia della collezione del Museo Egizio di Firenze, alla scrittura egizia e all’uso del papiro come supporto scrittorio.
Arricchisce l’esposizione un video sulla coltivazione e lavorazione della pianta di papiro (in versione italiana, inglese, tedesca), realizzato dal Museo del Papiro di Siracusa.
Nei giorni della fiera, inoltre, l’area talk ospiterà La carta dell’antico Egitto, i papiri, una conversazione con Maria Cristina Guidotti, Curatrice del Museo Egizio di Firenze, e il curatore della mostra Giorgio Piccaia.
Il Museo Egizio di Firenze - secondo in Italia solo a quello di Torino e ottavo al mondo - trova collocazione all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e vanta una collezione di oltre
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14.500 reperti, formatasi soprattutto nel corso del XIX secolo, anche a seguito della famosa Spedizione Franco-Toscana (1828-1829) guidata dal francese Jean François Champollion e dall’italiano Ippolito Rosellini. La collezione comprende materiale che spazia dalla Preistoria all'Epoca Copta, con notevoli raccolte di stele, statue, sarcofagi, ushabti, amuleti, bronzetti, tessuti copti e oggetti di vita quotidiana di varie epoche. Il materiale è esposto con criteri cronologici in undici sale, che mantengono ancora l’allestimento originale dell’epoca ottocentesca, ispirato all’antico Egitto.
Il Museo del Papiro “Corrado Basile” di Siracusa è l’unico museo esistente dedicato interamente al papiro e ai suoi usi: gestito dall’Istituto internazionale del Papiro, è stato fondato da Corrado Basile e Anna di Natale. Oltre all’attività museale di recupero, conservazione e divulgazione delle testimonianze della cultura del papiro, il museo presenta un’attività di ricerca scientifica e storica sulla pianta, la manifattura e il trattamento della carta papiracea nelle diverse epoche e sulla conservazione dei papiri antichi.
Il professore Corrado Basile è il massimo esperto mondiale di papirologia.
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MOSTRE COLLATERALI
LUIGI PERICLE (1916-2001). L’ALCHIMISTA PITTORE a cura di Mimmo Di Marzio e Paolo Manazza
A WopArt 2019 un nucleo inedito di opere su carta del grande artista svizzero riscoperto dalla critica
Per la spiritualità nell’arte non c’è tempo, essa sfugge alle umane caducità, non è mai vecchia e non è mai nuova: È, perché è essenziale; o meglio, è il modo essenziale per esprimere la Verità.
L’essenziale è ciò che non viene dall’artista, ma attraverso l’artista. (Luigi Pericle)
L'Archivio Luigi Pericle è lieto di annunciare la nuova mostra retrospettiva dedicata a Luigi Pericle (1916-2001) allestita nell'ambito della fiera WopArt - Work on Paper Fair di Lugano, la fiera internazionale riservata alle opere d'arte su carta. L'esposizione monografica, curata da Mimmo di Marzio e Paolo Manazza, è ospitata nella sezione riservata agli Eventi Collaterali e allinea una trentina di chine del maestro svizzero frutto della sua inesausta ricerca sul segno e sul gesto come forma di meditazione e indagine spirituale.
Mentre prosegue con grande successo di critica e di pubblico l'antologica “Luigi Pericle (1916-2001)_Beyond the visible” ospitata a Venezia presso l'Area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia, in occasione della 58. Esposizione Internazionale d'Arte, intitolata May You Live In Interesting Times (fino al 24 novembre), la città di Lugano omaggia l'artista originario di Basilea con una mostra concentrata attorno alla sua fervida produzione grafica, ricca di centinaia di esemplari inediti, carte di piccole e medie dimensione, che il maestro ha siglato fra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del Novecento.
Luigi Pericle è reduce da una recente e importante riscoperta, che ha portato alla luce dopo anni di dimenticanza un patrimonio straordinario di opere d'arte rimaste nascoste nella sua dimora privata ai piedi del Monte Verità di Ascona, dove l'artista ha vissuto gli ultimi decenni della sua vita, al riparo dalla mondanità del sistema dell'arte e chiuso nel silenzio dei suoi studi concentrati su discipline come la teosofia, le filosofie orientali, l'esoterismo, l'astrologia e la medicina alternativa. Nel 1965, infatti, dopo aver siglato rapporti di collaborazione significativi con musei e gallerie
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europei, e dopo essere stato celebrato da una fortunata mostra itinerante in vari musei inglesi curata dal grande museologo Hans Hess, Pericle abbandonò improvvisamente la scena e si chiuse fino alla morte nel suo isolamento eremitico, per coltivare lo studio dei misteri del cosmo.
Le sue carte – esattamente come i suoi dipinti – sono lo specchio di una forma di espressione intima e profonda affidata al gesto libero della mano, al tratto e al disegno come trasmettitori di energie vitali, mediatori di messaggi che collegano la vita individuale con un'armonia universale. Diversamente dai colleghi delle tendenze informali europee (da Jean Dubuffet a Asger Jorn) con cui Pericle espose in occasione di varie mostre collettive londinesi, il linguaggio della pittura e della grafica non rappresentavano per lui un veicolo per la manifestazione dell'inconscio, di sentimenti remoti o moti irrazionali; al contrario, uno strumento di raccoglimento e di analisi di forme dettate da una coscienza vigile. La composizione perfetta, gli equilibri formali, il ritmo, la sintesi, l'articolazione della linea nello spazio tradiscono la massima concentrazione, la dedizione totale alla bellezza dell'assoluto.
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MOSTRE COLLATERALI
IL REALISMO VISIONARIO DI ANDREY ESIONOV a cura di Marco Di Capua
A WopArt 2019 dieci acquerelli dell'artista russo Andrey Esionov
Dal 26 settembre 2019 al 25 gennaio 2020 i Musei di San Salvatore in Lauro presentano l’opera del pittore Andrey Esionov (Tashkent, 1963), grande acquarellista e maestro dell’arte figurativa russa contemporanea.
WopArt è lieta di presentare al suo pubblico, in anteprima assoluta, un piccolo assaggio di dieci opere del Maestro russo in attesa della grande mostra a Roma.
Rispetto molto il lavoro dei fotografi, ma l’immagine colta dalla macchina resta nella macchina; invece quando io disegno e dipingo una persona, prima la guardo e la faccio passare attraverso tutto il mio corpo, quindi, alla fine, dalla mia mano. Per questo l’immagine finisce per avere molto anche di me. Andrey Esionov
Neorealismo figurativo dal sapore simbolista, quasi onirico: la cifra stilistica di Andrey Esionov rappresenta un delicato spaesamento rispetto alla realtà oggettiva, reso attraverso una consapevolezza tecnica impeccabile. La sapiente padronanza della leggera quanto densa poetica del disegno, permette al Maestro russo di cristallizzare la poesia del quotidiano in una dimensione "altra", dove il tempo e lo spazio perdono ogni tipo di valore.
Una figurazione visionaria che supera la soglia del visibile lasciando che da ogni pennellata affiori l’invisibile. Immagini istantanee della vita di ogni giorno si trasfigurano così in momenti eterni calati in dimensioni immaginifiche.
“Leggerezza, Esattezza, Visibilità, Molteplicità: eccole lì, le astratte, iridescenti e calviniane categorie che roteano come satelliti attorno al mondo-Esionov […].
Il lavoro di questo insaziabile reporter figurativo presenta un coefficiente di difficoltà molto alto […] ma ciò non rappresenta mai un’esibizione di forza, è semplicemente il risultato di un talento, e quello è semplicemente un dono, non c’è niente da fare”. Marco Di Capua, curatore della mostra a Lugano e della grande antologica di Roma (26 settembre 2019 – 25 gennaio 2020).
Tomaso Montanari, celebre storico dell’arte, parla del Maestro russo in questi termini: “Esionov ci
presenta i suoi occhi, il suo sguardo: ma lascia a noi il giudizio, e poco o nulla ci dice del suo. Non ci
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viene tolto questo imbarazzo. Tocca a noi deciderlo: siamo di fronte a vittime o a carnefici, a innocenti o a colpevoli? È come se ci sfuggissero le qualità morali degli uomini e delle donne la cui presenza vitale ci è invece restituita in modo così impressionante”.
Alle numerose mostre collaterali di WopArt 2019 si aggiunge questa imperdibile anteprima di 10 acquerelli, che permetteranno di comprendere in maniera approfondita la ricerca pittorica di un grande Maestro russo, ancora poco conosciuto in Italia e Svizzera.
Andrey Esionov vive e lavora a Mosca, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti ed è presente in numerose collezioni di musei pubblici a Mosca, San Pietroburgo, Kazan, Samara, in Uzbekistan e molti altri. In un breve arco di tempo l’artista si è confrontato con diversi generi pittorici, primo fra tutti il ritratto. La sua fama è dovuta proprio alla serie dei Ritratti di celebri intellettuali russi, quali lo scrittore Vladimir Voinovich, i registi Pyotr Todorovsky e Eldar Ryazanov, il campione mondiale di scacchi Anatoly Karpov, sino a quello del presidente dell’URSS Michail Gorbačëv, tutti realizzati ad olio su tela. La tecnica prediletta di Esionov è, però, l’acquerello su carta, che reinterpreta in chiave contemporanea, in dialogo con la tradizione accademica e il linguaggio simbolico. Esionov trae grande ispirazione dai suoi viaggi in Europa e dai cambiamenti epocali e dagli stravolgimenti politici dell’ex Unione Sovietica che ha vissuto in prima persona: passanti, artisti di strada, bambini e animali sono i protagonisti che popolano il suo mondo ed è così che prendono forma istantanee di vita, sospese tra il realismo della rappresentazione e una dimensione “altra”, simbolica e onirica.
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MOSTRE COLLATERALI
GLI OROLOGI MOLLI DI DALÍ
Cinque fusioni in bronzo protagoniste di una mostra a WopArt 2019 nell’anno del trentesimo anniversario della morte del grande artista spagnolo
Salvador Dalí non è stato solo un pittore ma un artista poliedrico nel vero senso della parola. Indiscusso maestro del Surrealismo, non si limitò mai alla produzione di quadri o di opere d’arte bidimensionali. Vetro-cristallo, mobili, gioielli e soprattutto sculture in bronzo: la sua arte scaturiva da qualsiasi strumento avesse a disposizione.
In occasione della fiera WopArt 2019, Dalì Universe società diretta da Beniamino Levi, mercante d’arte e collezionista italiano che ha lavorato con Dalí sin dagli anni Sessanta, presenta una mostra con opere provenienti dalla propria collezione, una delle più importanti a livello internazionale, di sculture e opere tridimensionali dell’artista spagnolo, esposizione che si inserisce nel ricco ventaglio di eventi proposto per il 2019, trentesimo anniversario della morte di Dalì.
Dalí desiderava rimanere immortale. Promuovendo la sua vita e le sue opere d'arte, Dalí Universe contribuisce alla realizzazione del desiderio dell’artista.
L’Orologio Molle è una delle immagini di Dalí più famose che ha origine dal suo più famoso dipinto del 1931, La Persistenza della Memoria. Nel mondo dell’artista il tempo non è rigido ma è un tutt’uno con lo spazio: in quanto molle tuttavia non può più funzionare e perde di significato.
Con l’uso di questo simbolo Dalí tentava di comunicare che la percezione umana del tempo cambia a seconda dell’umore e delle azioni.
In mostra cinque fusioni in bronzo ideate tutte negli anni Settanta e realizzate in bronzo all’inizio degli anni Ottanta:
Danza del Tempo I (ideata nel 1979, prima fusione nel 1984)
In questa scultura Dalí portò il movimento e l’orologio rappresentato sembra letteralmente danzare. Il tempo per l’artista si muove al ritmo di una danza perpetua, accelera verso l’alto e discende lentamente, si protende e si liquefa. L’inattesa morbidezza dell’orologio contrasta con la robustezza del tronco dell’albero su cui appoggia. Ancora una volta, il concetto del morbido - duro viene illustrato attraverso l’opera scultorea.
Secondo alcuni, con l’orologio molle Dalí ha rappresentato, in modo artistico e semplificato, la teoria della relatività di Albert Einstein, illustrando il concetto di movimento del tempo attraverso la danza dell’orologio.
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Nobiltá del Tempo (ideata nel 1977, prima fusione nel 1984)
Ancora l’orologio molle come un morbido drappo che si adagia sul tronco di un albero le cui radici avvolgono un masso. Dal tronco emergono nuove radici ed i rami hanno nuove foglie, simbolo della vita che rinasce.
In questa scultura, una corona adorna l’orologio. Generalmente, con il termine “corona di un orologio” viene indicato il dispositivo meccanico che consente di avvolgere ed impostare le lancette di un orologio. Senza questo importante componente, l’orologio non può caricarsi e, pertanto, non è possibile impostare l’ora.
La corona dell’orologio può essere dunque interpretata come una corona reale simbolo della nobiltà del Tempo e il suo regno sull’intera umanità, immutabile ed incontrollabile. Accanto al tempo vi sono due immagini ricorrenti nell’opera di Dalí: un angelo in atto meditativo, che simboleggia la presenza dello Spirito, ed una figura femminile nell’atto di coprirsi le spalle con uno scialle.
Le lancette dell'orologio indicano i numeri uno e sei, come tutti gli orologi delle sculture della collezione.
Profilo del Tempo (ideata nel 1977, prima fusione nel 1984)
Anche questa scultura richiama il famoso dipinto del 1931 Persistenza della Memoria in cui l’orologio molle apparve per la prima volta. L’orologio si liquefa sull’albero e va a creare un profilo umano, sottolineando la costante relazione tra l’uomo e il tempo.
La morbidezza dell’orologio ribadisce il concetto della percezione del tempo da parte dell’uomo, che varia in base allo stato d’animo. Il profilo che si intravede nell’orologio, è quello di Dalí. Una lacrima scorre dall’occhio, simboleggiando la strada della vita che ogni uomo deve percorrere.
Venere Spaziale (ideata nel 1977, prima fusione nel 1984)
Venere è la dea della bellezza e Dalí in questa scultura, rende omaggio alla figura femminile e all’attrazione per la bellezza femminile, aggiungendo i suoi elementi surreali preferiti. Alla base un busto femminile di impostazione classica, al quale vengono accorpati quattro simboli daliniani: un orologio molle, formiche, un uovo e la scomposizione del corpo in due parti. L’orologio scivola sul collo come un drappo per offrirci i suoi messaggi opposti. La sua presenza simboleggia da una parte, la bellezza della carne destinata a svanire, e dall’altra la bellezza dell’arte quale la sola eterna e priva dei vincoli del tempo.
Le formiche avanzano sull’addome portando sulla scultura i simboli del decadimento e della decomposizione. Sin dall’infanzia Dalí osservava con attenzione le formiche, con fascino e repulsione. L’uso di questi insetti nelle sue opere voleva essere un costante ricordo del carattere transitorio della vita umana. La scultura è divisa in due parti e sulla base, creata dal taglio, vi è un uovo, uno dei simboli preferiti dall’artista per la sua dualità tra la parte esterna dura e interna molle. Metafora di valenza positiva, l’uovo simboleggia la vita, il rinnovamento, la continuazione dell’esistenza ed il futuro. Sull’orologio mancano i numeri cinque ed undici. Con questa assenza, Dalí voleva forse comunicare la sua data di nascita?
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La Donna del Tempo (ideata nel 1973, prima fusione nel 1984)
Una giovane donna radiosa porta sul braccio un orologio molle, l’iconico simbolo del Tempo, mentre nell’altra mano tiene lo stelo di una rosa, simbolo di bellezza e armonia. L’eleganza e la forma aggraziata dell’insolito vestito della donna richiama il Liberty, uno stile molto in voga nei primi anni del XX secolo.
La scultura è un omaggio alla grazia e alla bellezza femminile, mentre l’orologio molle allude alla consapevolezza delle donne che la bellezza finisca per svanire nel tempo. Dalí ha associato il simbolismo legato al fascino femminile e il concetto del tempo in molte delle sue sculture e qui, in quest’opera, la sua venerazione per il fascino, la raffinatezza e l’eleganza si trovano rappresentate in una figura femminile di squisita fattura. Come suggerito dal titolo, l’artista pone il seguente quesito: la bellezza dipende dal tempo oppure è eterna?
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MOSTRE COLLATERALI
LOVE
di Bob Krieger
a cura di Mimmo di Marzio
Un corpus di opere dalla collezione privata del fotografo per raccontare un interprete raffinato degli anni d’oro della moda e della società italiana e internazionale
Senza curiosità non c'è stupore per la vita
e tutto scivola via quasi senza sapore e colore.
È una delle prime cose che ho imparato.
La mia passione per la ritrattistica nasce proprio da questa "fame".
Fame di curiosità.
(Bob Krieger, Una vita curiosa)
Davanti alla sua macchina fotografica sono passati dall’Avvocato Agnelli a Miuccia Prada, da Bill Gates a Umberto Veronesi, e ancora Carla Fracci, Giorgio Armani, Indro Montanelli, solo per citarne alcuni.
Il grande fotografo Bob Krieger (Alessandria d’Egitto, 1936), autore di tre copertine del Time, corrispondente del New York Times Magazine per otto anni, che ha lavorato per tutti i protagonisti della moda dagli anni Settanta al Duemila, sarà il protagonista di una delle mostre collaterali ospitate dalla fiera WopArt 2019.
Ospitata nell’Area Talk della fiera, la mostra presenterà una suggestiva esposizione di installazioni dell’autore, compresa una serie di opere selezionate dalla preziosa collezione privata dell'artista.
Intitolata Love e curata da Mimmo di Marzio, la mostra rappresenterà un excursus nel vasto immaginario di uno dei protagonisti della travolgente stagione di successi della moda italiana nel mondo, che ha segnato un'epoca nella fotografia mondiale.
Accanto a immagini iconiche del mondo della moda e ai suoi ritratti, anche alcuni scatti dalle serie Nudi e Occhi, una sua personale interpretazione della Bellezza.
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MOSTRE COLLATERALI
COURTESY OF CLIFFORD CHANCE – ARCUS PRIDE ART EXHIBITION, MILAN, 2019 A WopArt la mostra del celebre studio legale a sostegno della comunità LGBT+
Arriva a Lugano la mostra ARCUS PRIDE ART EXHIBITION, MILAN, 2019 organizzata da Clifford Chance a giugno 2019 presso gli uffici milanesi del prestigioso studio legale.
ARCUS PRIDE ART è un progetto ideato e realizzato da Clifford Chance attraverso Arcus, il network LGBT+ dello studio, insieme a una comunità di partner e sostenitori, che rientra nell’obiettivo di fornire un luogo di lavoro in cui le persone possano essere se stesse, senza timore di esclusione o discriminazione.
La mostra, con cadenza annuale, è diventata una delle più grandi e più supportate esposizioni aziendali di opere d'arte realizzate da artisti LGBT + (Lesbian, Gay, Bisexual, and Transgender) e sostenitori della comunità arcobaleno . Si tratta di una celebrazione a livello globale, che nel 2019 ha coinvolto 11 uffici in tutto il mondo, compresa per la prima volta la sede italiana.
ARCUS PRIDE ART EXHIBITION, MILAN, 2019 ha presentato le opere di un gruppo di talentuosi artisti del nostro Paese chiamati a esplorare le tematiche LGBT +. Le quattro opere risultanti ispirano la riflessione sul valore della diversità come elemento intrinseco della natura.
Per l’esposizione, lo studio legale ha collaborato con Tallulah Studio Art, fondato dalla consulente di pop-art Patrizia Madau.
Artisti in mostra: Federica Angelino, Gianpiero Gasparini, Donatella Izzo, Federico Unia.
Federica Angelino
Midtown, 2019
L’artista presenta la sua ricerca intima e culturale attraverso lo scatto Midtown, un’immagine macro di occhi truccati. La riflessione che l’artista suggerisce a tutti nella loro sfera quotidiana è l’interazione con “l’altro e la diversità”. Il punto focale è la ricerca antropologica della cultura, che investiga l’intimità di una coppia e le relazioni che vengono create con le persone, conosciute e sconosciute, attraverso la macchina fotografica.
Crocicchio Cortogna 6 - 6900 Lugano
Federica Angelino è un’artista multidisciplinare che lavora attraverso la fotografia, le installazioni e la pittura. L’artista indaga l’origine della diversità culturale, analizza l’intimità che esiste tra gli individui nella loro diversità e li ritrae creando fratture emotive di grande effetto scenico. Nelle sue ultime mostre Federica ha focalizzato la sua attenzione sul rapporto tra intimità e dinamiche di coppia, creando opere site-specific.
Gian Piero Gasparini
Numbers 14 (Extra strong), 2019
L’artista presenta l’immagine di una farfalla come simbolo della trasformazione e della rinascita dell’anima. In particolare, il soggetto di questo lavoro è una farfalla Monarca, una specie ben nota per la sua straordinaria resistenza al volo e ibridità, che presenta due cromatismi antitetici nelle ali, uno arancione, che si riferisce al carattere femminile, e l’altro blu, che si riferisce al maschile. I numeri che punteggiano il soggetto ovunque, si riferiscono in particolare al concetto di individuo e unico, o numericamente presente o assente, come nel caso di tutti quegli eventi eccezionali che si verificano in natura.
Le opere dell’artista si basano sulla frammentazione della tela e sulla scomposizione dell’immagine per la creazione di lavori simili a mosaici ricomposti. La dialettica dell’artista ha sempre spaziato dalla ritrattistica al simbolismo. Nelle recenti esposizioni Old Master Reloaded (Londra) e In Tempore Belli (Pescara) ha focalizzato la sua attenzione sull’iconografia rinascimentale e sul rapporto tra arte e tempo. Attualmente vive e lavora a Milano.
Donatella Izzo
Bloom, 2019
L’opera è una riflessione sulla sessualità in natura. La società è stata abituata a pensare che tutti gli esseri viventi possano essere divisi in maschi o femmine. Mentre questo è generalmente vero per i vertebrati, non sempre è invece vero per gli invertebrati o le piante. Il fiore rappresenta uno degli esempi più sorprendenti di come maschile e femminile possano coesistere nello stesso essere.
In una realtà fortemente basata sulle apparenze e sulla perfezione, i lavori dell’artista ci fanno partecipare a una percezione personale dell’identità che ora è frammentata e privata del senso di appartenenza al lato più trascendentale della vita. Le opere di Donatella Izzo ci accompagnano in una dimensione di estraniamento in cui l’idea stessa dell’imperfezione perde il suo significato negativo per assumere valori più alti saturi di significati spirituali.
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Federico Unia
Food chain (Bestial series), 2019
L’opera dell’artista è caratterizzata da una trasfigurazione dell’essere umano in una bestia. Il lavoro
è una riflessione sull’evoluzione dell’uomo confrontata e metamorfizzata con il mondo animale. Federico Unia esplora la diversità nel mondo animale e la sua straordinaria capacità di coesistere in natura, semplicemente in armonia con l’equilibrio universale. Secondo l’artista: «La natura ci insegna a vivere insieme senza opprimerci gli uni con gli altri».
Federico Unia è un talento urban-pop e la sua identità artistica è il risultato di una serie di lunghe esperienze derivanti dalla pop-art, dalla reinterpretazione del concetto di Nouveau Réalisme e la reintroduzione di icone come Andy Warhol e Roy Lichenstein. Le opere dell’artista non finiscono mai in se stesse ma vengono sempre utilizzate come strumento per comunicare lamentele e suggerimenti, speranze e tormenti, in un complesso “gioco” di sovrapposizioni e contaminazioni.
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MOSTRE COLLATERALI
I AM
a cura di Patrizia Madau
A WopArt le sperimentazioni di sei giovani artisti emergenti
La tecnica, il segno, la luce, il colore, la materia, il pieno e il vuoto sono i protagonisti delle identità artistiche di sei giovani e talentuosi artisti.
I AM, la mostra a cura di Patrizia Madau nei padiglioni di WopArt 2019, presenterà al pubblico le opere di Gianpiero Gasparini, Federico Unia, Federica Angelino, Donatella Izzo, Mauro Vettore e Patrick Corrado.
Ciò che rende arte ogni opera in mostra è la progettualità, l’idea, il lavoro, la sperimentazione stilistica frutto di una grande libertà espressiva e di una ricerca intima e personale.
In un’epoca in cui tutto è cliché e ci viene chiesto sempre più spesso di rinunciare alla nostra identità, I AM vuole essere il racconto di sé e del proprio modo di vedere il mondo attraverso un mix di linguaggi contemporanei, un dissacrante impatto visivo dato dal desiderio di creare al di là dei tabù stilistici: di narrare, denunciare, sensibilizzare ed emozionare. La soggettività emerge proprio dal piacere di essere sé stessi, attraverso la raffinatezza estetica e l’eleganza espressiva.
Sei artisti, sei identità:
Federica Angelino
Ciò che la Fotografia riproduce all’infinito, ha avuto luogo una sola volta. Essa ripetere meccanicamente ciò che non potrà mai ripetersi esistenzialmente. La giovane artista indaga sulle culture suburbane attraverso il meccanismo di una macchina, scattando non per forza documento ciò che non è più, ma sicuramente ciò che è stato. Archivio per imprimere il momento. L’obiettivo del suo lavoro è entrare a far parte di una comunità, prendere le visioni migliori e restituirle al pubblico.
Patrick Corrado
L’artista rilancia/rielabora da zero tutto ciò che è Pop: scompone/destruttura immagini fotografiche, segni, cromatismi e scritte che prima ostentavano la loro superficialità “glamour”, modaiola, cinematografica, fumettistica, musicale, reinventando il tutto per poi tradurlo in un linguaggio visivo che “de-ristruttura” ogni singola immagine fino a renderla inedita, subliminale.
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Gianpiero Gasparini
Gli inserti di tele strappate di Gasparini segnano un sentiero, una linea verbo/visuale, le lacerazioni, i rattoppi della vita e del corpo, le tracce resocontative di una storia attraverso la voluta esibizione, sul derma pittorico, dei filamenti di tela strappata come vene pulsanti.
Da qui il senso del titolo della serie Profundum Nigrum, tributo caravaggesco che spazia, attraverso figure ambrate che si stagliano lucide sul nero profondo, a Maestri del passato, una volta che se ne sia appresa la lezione, come Klimt, Mucha e Dürer. Dando forma e sostanza a un espressionismo supercontemporaneo.
Donatella Izzo
Nel suo ultimo progetto No-Portraits, si evince la sua grandiosa padronanza estetica e del mezzo fotografico. L’attenzione dell’artista è in tutte le fasi del lavoro, dalla pre-produzione alla produzione fino alla post-produzione. Lo scatto diventa solo l’ultimo tassello di una sequenza artistica che comprende interventi come pittura, collage e abrasione.
Il focus del progetto è spostato su nuovi codici di lettura che sgretolano il concetto classico del ritratto inteso come “copia” a favore di un “anti-ritratto”, cioè di un’analisi introspettiva del soggetto raffigurato, quasi sempre femminile, universo da cui la Izzo attinge e al quale porge particolare attenzione. Donne sospese in un istante sacro, quasi non interpretabile, ma pur sempre vivo perchè esteticamente rimodellato.
Federico Unia
Si evidenzia in questa serie la continua contraddizione umana, la riflessione sull’evoluzione, gli aspetti bestiali della nostra esistenza, la criticità dei sistemi vitali per noi e per tutte le specie viventi sul nostro delicato pianeta, la precarietà dei rapporti umani contrapposta alla ricerca univoca e indipendente della scalata al successo, degna di ogni mezzo …
A contraddistinguersi positivamente nel rispetto dei sistemi naturali, bio-vitali e sociali invece sono sicuramente gli animali, che spesso risultano molto più capaci di noi di vivere la nostra casa, rispettando attivamente o passivamente il loro destino nella catena alimentare, capaci di coesistere insieme negli stessi territori, dove differenti specie traggono vita, seguendo semplicemente il ritmo naturale dettato dal nostro pianeta, ormai molto acciaccato e non per causa loro. L’uomo in metamorfosi con l’animale racchiude un po’ tutti questi aspetti e si staglia sulle opere di Federico Unia, che usa spesso come linguaggio comune in molti suoi lavori per accompagnare come una texture di fondo i suoi soggetti, il tema urbano del Poster.
Mauro Vettore
Nelle sue installazioni, l’artista è capace di sorvolare giocosamente sui detriti di un capitalismo giunto alla spasmodica fine del suo corso. Lo fa con una scelta sapiente di materiali (dalle resine alla plastica) incastonando finti lingotti, lampade esplose e marchi celeberrimi. Mentre Warhol celebrava la nascita della Coca-Cola, Vettore ne canta la morte. Il risultato puramente estetico è in alcuni casi strabiliante.
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LA PIAZZA DELLA CULTURA
Un intero Padiglione dedicato a mostre collaterali, talks e occasioni di ristoro
WopArt si arricchisce di una nuova area di 1000 metri quadri dedicata all’entertainment del pubblico in fiera, attraverso spazi adibiti a esposizioni, incontri e dibattiti culturali, laboratori per i più piccoli, ristoranti e aree relax.
Al termine del percorso fieristico, un’ampia zona denominata Media&Relax metterà a disposizione dei visitatori comode sedute in un ambiente dedicato ai Media Partner, in cui sarà possibile consultare liberamente le principali riviste di settore.
Lo spazio Media&Relax sarà l’area di benvenuto della Piazza della Cultura di WopArt, un innovativo Padiglione che inaugurerà per l’edizione 2019 della fiera.
Ideata da Paolo Manazza insieme alla Direzione Culturale di WopArt (Mimmo Di Marzio e Luca Zuccala) - in collaborazione con Serena Di Palma (Capo della Comunicazione WopArt), Colombo Experience (Interior Design Project) e Alberto Rota (Technical Manager di WopArt) - grazie al supporto logistico del Gruppo BolognaFiere e all’investimento della società organizzatrice WopArt Executive Sagl, la Piazza della Cultura vedrà al suo interno:
La sala Talk. Adibita alle Conversations, ospiterà in esclusiva la mostra Love, con opere inedite di Bob Krieger presentate da Mimmo Di Marzio. Love rappresenta un excursus nel vasto immaginario di uno dei protagonisti della travolgente stagione di successi della moda italiana nel mondo.
La sala Tallulah. Dedicata alle mostre organizzate da Tallulah Studio Art Milano: Arcus Pride Art, Milan, 2019, un corpus di opere provenienti dalla Collezione dello studio milanese di Clifford Chance, e I Am, a cura di Patrizia Madau, con i lavori di sei giovani e talentuosi artisti.
La sala Esionov, dove sarà possibile visitare la mostra Il realismo visionario di Andrey Esionov dedicata al grande maestro russo Andrey Esionov, di cui saranno esposti 10 acquerelli che anticiperanno la grande mostra antologica in programma a Roma presso il Museo di San Salvatore in Lauro dal 26 settembre 2019 al 24 gennaio 2020.
La sala Pericle con Luigi Pericle (1916-2001). L’Alchimista Pittore, un’esposizione, a cura di Mimmo Di Marzio e Paolo Manazza, di un nucleo inedito di opere su carta realizzate negli anni Sessanta del Novecento del grande artista svizzero Luigi Pericle Giovannetti, riscoperto recentemente dalla critica.
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La sala Speeches, uno spazio esclusivo nel quale Serena Di Palma presenterà incontri con intellettuali e scrittori di fama internazionale.
Il salotto Colombo Experience, una sala gestita direttamente dallo studio di Interior Designer che ha aiutato a disegnare e realizzare l’intera Piazza della Cultura.
Completano lo spazio diverse aree Green & Relax, un’Area Bimbi dedicata alle attività ludiche dei bambini che potranno esprimersi liberamente attraverso l’arte e il disegno e un Art Restaurant, con un’ampia zona per il ristoro dei visitatori e una più piccola ad uso esclusivo dei galleristi.
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CONVERSATIONS
a cura di Mimmo di Marzio e Luca Zuccala
Venerdì 20 settembre 2019 | THE FLAVOURS OF PAPER
ore 12.00
Il Sistema dell'arte in Ticino
A cura di Visarte
Con: Carole Haensler (Direttrice Bellinzona Musei e curatrice Museo Villa dei Cedri); Elio Schenini (conservatore e curatore del Museo cantonale e del MASI, membro della sottocommissione Belle Arti Cantone Ticino); Mario Matasci (collezionista) Modera: Monica Bonetti (giornalista RSI)
ore 17.00
L'importanza del gusto nella creazione di una grande collezione
Con: Gabriele Braglia (Presidente della Fondazione Braglia di Lugano); Irina Zucca Alessandrelli (curatrice della Collezione Ramo); Andrea Kerbaker (scrittore e fondatore della Kasa dei Libri) Modera: Mimmo di Marzio
Sabato 21 settembre 2019 | THE BIODIVERSITY OF PAPER
ore 12.00
Curatela indipendente: tra nomadismo, progettualità e sperimentazione.
Il talk vuole approfondire la conoscenza degli aspetti più recenti e innovativi della curatela indipendente grazie al confronto e al dibattito con delle personalità che hanno fatto della ricerca e della sperimentazione i loro tratti distintivi. Queste realtà si discostano dalla canonica figura del curatore indipendente intavolando un percorso programmatico definito e riconoscibile che esula dalla semplice curatela e sconfina in ambito di ricerca molto più ampio con artisti e luoghi specifici. Con: Giulia Colletti (Castello di Rivoli); Treti Galaxie (Torino); Pierre Dupont (Milano/Torino/Genova/Roma), OPSI Collective (Bergamo) Modera: Dario Moalli
ore 13.00
Spazio e astrazione
Progetto dell’allestimento di project space a cura di Fuzz Atelier.
A cura di Daniele Zerbi
Crocicchio Cortogna 6 - 6900 Lugano
ore 15.00
I nuovi trend nelle professioni dell'Arte contemporanea
Con: Igor Zanti (Curatore, Direttore IED Firenze, Board member Accademia Aldo Galli, Como); Ivan Quaroni (Curatore, Coordinatore Undergraduate in Pittura e Linguaggi Visivi, AAG); Elena Seghetti (Registrar, Coordinatore corso professione registrar, IED Venezia – TBC)
ore 16.00
Banksy Vs. Banksy
Con: Paolo Manazza (founder WopArt); Daniele Chieffi (Head of Digital Communication – Agi, Membro del Consiglio Direttivo Nazionale di Ferpi) Presenta: Studio Legale Munari e Cavani
ore 17.00
Un approfondimento sull’affascinante figura di Luigi Pericle, artista, letterato e studioso della natura
Con: Andrea Biasca Caroni (Presidente dell’Archivio Luigi Pericle); Chiara Gatti (curatrice della prima retrospettiva su Luigi Pericle alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia); Paola Capozza (curatrice scientifica della mostra su Luigi Pericle al MASI di Lugano)
Modera: Mimmo di Marzio
Domenica 22 settembre 2019 | THE DEMOCRACY OF PAPER
ore 12.00
La commedia dell’arte italiana
In un dialogo ironico e dissacrante, insieme a Giacomo Nicolella Maschietti, Giulio Alvigini - artista
e comunicatore - offrirà un inedito spaccato della situazione dell’arte italiana, tra isterie e
contraddizioni, ripercorrendo le tappe principali -dagli inizi all’istituzionalizzazione- della sua
pagina Instagram Makeitalianartgreatagain, vero e proprio fenomeno sociale all’interno del
sistema dell’arte nostrano.
Con: Giulio Alvigini
Modera: Giacomo Nicolella Maschietti
ore 15.00
Arte e Follia
Storia e attualità
Modera: Serena Di Palma
Interviene: prof. Vittorino Andreoli
Crocicchio Cortogna 6 - 6900 Lugano
ore 16.00
Il Museo Egizio di Firenze a WopArt con cinque antichi papiri egizi
Il Museo Egizio fiorentino, secondo in Italia solo al famoso Museo Egizio di Torino, è situato all’interno del Museo Archeologico di Firenze. Durante il talk sarà illustrata la sua storia e come si
è pervenuto alla raccolta attuale. Si parlerà della sua collezione di antichi papiri egizi e dei cinque esposti a Wopart.
Con: Maria Cristina Guidotti (curatrice del Museo Egizio di Firenze)
Modera: Giorgio Piccaia
ore 17.00
Una conversazione sul tema della “democrazia” del mercato delle opere d’arte su carta Con: Raphaelle Blanga (Senior Director, Head of Department Contemporary Art di Milano per Sotheby’s); Marco Carminati (caporedattore de Il Sole 24 Ore) Modera: Mimmo di Marzio
Per i tre giorni di apertura al pubblico, l’Area Talk sarà inoltre a disposizione dei professionisti coinvolti nella realizzazione della fiera che potranno concordare insieme ai curatori un momento a loro dedicato per la programmazione di conversazioni specifiche sul mondo dei work on paper.