Would have been / Avrebbe potuto essere

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO ZIINO
Via Dante 53, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
22/11/2018

ore 18

Curatori
Daniela Bigi, Angelika Stepken
Generi
arte contemporanea, collettiva

La mostra nasce dalla collaborazione tra Accademia di Belle Arti e Villa Romana.

Comunicato stampa

Apre a Palazzo Ziino WOULD HAVE BEEN / AVREBBE POTUTO ESSERE
La mostra nasce dalla collaborazione tra Accademia di Belle Arti e Villa Romana
Inaugurazione il 22 alle 18. Alle 11 lecture di Angelika Stepken, Cantieri alla Zisa

Con la mostra WOULD HAVE BEEN / AVREBBE POTUTO ESSERE - a Palazzo Ziino da giovedì 22 novembre (alle 18) e sino al 4 gennaio - si inaugura l’ottavo appuntamento del programma espositivo Visual Startup, il progetto di direzione artistica di Palazzo Ziino che il Comune di Palermo ha affidato all’Accademia di Belle Arti di Palermo per il triennio 2016/2019 e che mira a trasformare un prestigioso spazio espositivo in un cantiere di sperimentazione artistica a partire dalla vitalità ideativa e dall’energia progettuale dei giovani artisti.
La mostra, curata di Angelika Stepken e Daniela Bigi, nasce dalla collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Palermo e Villa Romana, una delle più stimate istituzioni straniere presenti in Italia, con sede a Firenze.
Jeewi Lee nata nel 1987 a Seul, Christophe Ndabananiye originario di Lubumbashi, nella Repubblica Democratica del Congo, Lerato Shadi nata nel 1979 a Mafikeng in Sudafrica, e Viron Erol Vert sono i vincitori del Premio Villa Romana 2018 e presentano a Palermo una selezione di opere dedicate al pensiero speculativo e alternativo intesi come contromisure dell’immaginazione.
I quattro artisti, selezionati tra una rosa di candidati proposti da un’apposita giuria, composta quest’anno dall'artista Nasan Tur e da Bonaventure Soh Bejeng Ndikung (direttore del SAVVY Contemporary di Berlino e Curator at Large di Documenta 14), hanno soggiornato e lavorato a Firenze presso Villa Romana tra febbraio e novembre 2018.
Anticiperà la mostra una lecture di Angelika Stepken, direttrice di Villa Romana, giovedì 22 novembre alle 11.00 presso l’aula Blu Cobalto, Accademia di Belle Arti di Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa. Ingresso gratuito.

Ufficio stampa Accademia di Belle Arti di Palermo
Laura Grimaldi [email protected]

Chi sono gli artisti

JEEWI LEE, nata nel 1987 a Seul, ha studiato pittura alla Universität der Künste di Berlino e allo Hunter College di New York. Attualmente vive a Berlino. Realizza installazioni spaziali site specific, azioni e serie di immagini di eventi performativi o quotidiani, percepibili nell’opera stessa solo in forma di traccia. Le tracce testimoniano movimenti (nello spazio urbano e negli spazi espositivi) e riflettono contemporaneamente il processo della loro stessa produzione.
CHRISTOPHE NDABANANIYE, nato nel 1977 a Lubumbashi, nella Repubblica Democratica del Congo, dal 2009 vive e lavora a Berlino. Ha studiato alla Hochschule der Bildenden Künste di Saarbrücken. È autore di una serie di ritratti in cui ha tematizzato esperienze traumatiche collegate ai temi della fuga, della famiglia, della patria e della lingua madre. Successivamente, al ritratto si è sostituito il motivo della scarpa, come simbolo del movimento dell’individuo e della forza di gravità. Nel suo paese d’origine, il Congo, l’artista fotografa le scarpe di persone sconosciute e poi le ritrae in installazioni e interventi pittorici. Nei suoi ultimi dipinti ha portato avanti il suo lavoro sulla memoria su carta o su lastre di polistirolo. Christophe Ndabananiye è stato collaboratore del Laboratorio mediatico per l’arte africana presso la Freie Universität di Berlino e ha preso parte a diverse mostre, tra le altre al SAVVY Contemporary di Berlino.

LERATO SHADI, nata nel 1979 a Mafikeng in Sudafrica, vive e lavora a Berlino. Ha studiato arte all’Università di Johannesburg. La sua pratica artistica si concentra sulle politiche del corpo, in particolare quello femminile e della donna sudafricana. Nel suo lavoro, Lerato Shadi tratta la violenza istituzionale, le strategie patriarcali e coloniali di esclusione e oblio e la resistenza attraverso la narrazione soggettiva. Shadi lavora con diversi media (disegno, performance, video). Le sue opere sono state presentate in numerosi musei e spazi indipendenti, così come alle Biennali di Mosca e Dakar.

VIRON EROL VERT, nato nel 1975 in Germania, vive e lavora tra Istanbul e Berlino. Ha studiato alla Universität der Künste di Berlino e alla Königliche Akademie di Anversa e ha compiuto degli studi anche nel settore del design della moda e dei tessuti. Con oggetti e installazioni, si confronta con le narrazioni della storiografia mediterranea e traduce i caratteri nei suoi codici visivi. Ha recentemente installato Dreamatory, una sorta di dormitorio artificiale nella galleria Wedding di Berlino, per consentire ai visitatori di far spazio ai loro sogni all'interno della vita quotidiana. Tra le mostre personali, ha esposto al Künstlerhaus di Stoccarda, alla galleria Galerist di Istanbul e al Berghain di Berlino.