XXVI Edizione Del Premio Pino Pascali – Francesco Arena

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
Via Parco Del Lauro 119 (70044), Polignano a Mare, Italia
Date
Dal al

la mostra è fruibile h24 per tutto l’intero abitato cittadino 

Vernissage
06/07/2024

ore 19 presso Largo Gelso

Artisti
Francesco Arena
Generi
arte contemporanea
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Per la prima volta nella storia del premio la mostra sarà diffusa nella città di Polignano a Mare con un intervento di arte pubblica a cura di Bruna Roccasalva, Direttrice Artistica di Fondazione Furla.

Comunicato stampa

La Commissione del Premio Pascali, presieduta da Giuseppe Teofilo, direttore artistico della Fondazione Pascali, è composta da Francesco Guzzetti, storico dell’arte e Nicoletta Lambertucci, curatrice presso la Tate Modern.
L’artista Francesco Arena porta da tempo avanti una ricerca formale e concettuale che esplora le potenzialità della scultura, attraverso una pratica che si confronta con materiali e tecniche tradizionali ma si apre al tempo stesso a contaminazioni con ambiti diversi: dalla performance alla letteratura, le molteplici commistioni che ricorrono all'interno della sua produzione, ripensano i canoni del linguaggio scultoreo, ridefinendo parametri e i confini.

Le opere di Arena sono spesso il risultato di misurazioni che indicano altezze, pesi, distanze - spaziali e temporali - legati alla sua vita e alla sua persona fisica ma anche ad eventi sociali e politici che hanno determinato il corso della storia, e dall’intersezione di questi elementi scaturiscono forme, dimensioni e materiali delle opere. Se l’artista usa spesso il proprio corpo come unità di misura è per la centralità che in tutto il suo lavoro ha il rapporto di influenza reciproca tra l’opera d’arte e l’essere umano, che si tratti dell’artista stesso o dello spettatore. Questo aspetto emerge in modo evidente in tutte quelle opere in cui la scultura assume anche una dimensione performativa, implicando l’azione di un performer o l‘attivazione da parte del pubblico, come avviene anche in 30 altalene, il progetto pensato in occasione del Premio Pino Pascali 2024 - XXVI Edizione.

Come racconta il titolo stesso dell’opera, 30 altalene consiste nell’installazione di trenta altalene dislocate in vari punti della città: un’opera “diffusa” che occupa il territorio in modo capillare e come una rete penetra nel tessuto cittadino per essere fruita da chiunque, dagli abitanti e dai turisti di passaggio.
Le trenta altalene, dislocate in diverse zone, in una piazza o affacciate sul mare, nei vicoli del centro storico così come in aree più residenziali, sono tutte realizzate in bronzo e recano ognuna un aforisma, una frase o una breve poesia. Quattro di queste citazioni sono da celebri autori che Arena ha riscritto e modificato partendo dai testi originali, tutte le altre sono di scrittori, poeti e filosofi invitati dall’artista e selezionati in collaborazione con il festival “Il Libro possibile”. L’opera ha una dimensione collettiva, certamente dal punto di vista della fruibilità perché è a disposizione della comunità, ne implica il coinvolgimento in prima persona per essere attivata, e rende il pubblico protagonista del lavoro stesso. Tale attitudine è però anche intrinseca alla genesi stessa dell’opera, che appunto prende forma grazie al contributo testuale degli autori invitati a collaborare.

Impiegando un oggetto a tutti familiare, amato dai bambini perché ha una dimensione ludica ma anche dagli adulti per la capacità di regalare, con il suo moto oscillatorio, la vertigine, e il senso di libertà che ne deriva, Francesco Arena affronta in modo esemplare la sfida di intervenire all’interno dello spazio pubblico, che vuol dire uscire dalla sfera protetta dell’arte e confrontarsi con una dimensione allargata in cui accessibilità e condivisione diventano requisiti indispensabili e necessari per qualsiasi opera che ambisca a integrarsi nel contesto che la accoglie.

La mostra è realizzata in partnership con la 23a ed. del Festival “Il Libro Possibile” (10-13 luglio a Polignano a Mare e 23-27 luglio a Vieste) in sinergia con lo spirito della ricerca dell’artista che sublima per mezzo della plastica scultorea processi e dati di ispirazione letteraria e che rappresentano la misura dimensionale antropologica del suo lavoro.