Yang Sil Lee / Kim Seung-ho
L’evento espositivo è programmato nel contesto dell’iniziativa culturale, promossa dal Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano, denominata “Cultura Coreana in Movimento 2018”, a cui l’Assessorato alla Cultura del Comune di Andora aderisce in una comune condivisione di intenti e stima reciproca dimostrata dalle frequenti visite ad Andora dei Consoli Generali della Repubblica di Corea a Milano.
Comunicato stampa
L’evento espositivo è programmato nel contesto dell’iniziativa culturale, promossa dal Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano, denominata “Cultura Coreana in Movimento 2018”, a cui l’Assessorato alla Cultura del Comune di Andora aderisce in una comune condivisione di intenti e stima reciproca dimostrata dalle frequenti visite ad Andora dei Consoli Generali della Repubblica di Corea a Milano.
Un evento artistico che darà ai visitatori di Palazzo Tagliaferro la possibilità di incontrare, all’interno dello spazio del Museo Dabroi risplendente di quarzi, spiriti argentate e dorate, di frastagliate rose del deserto una cultura, lontana geograficamente, ricca di suggestioni della Cultura d’Oriente.
Le sculture totemiche in terracotta, dell’artista Yang Sil Lee, trovano nel Museo la collocazione ideale grazie al perfetto dialogo che esse creano con gli esemplari mineralogici risultato della lenta stratificazione operata dalla natura.
Yang Sil Lee dopo una laurea in scultura e un master in disegno d’ambienti presso l’Università di Seul si trasferisce in Italia per perfezionarsi, e sotto la guida di Pericle Fazzini si diploma all’Accademia di Roma, specializzandosi ulteriormente.
Per oltre vent’anni si occupa di disegno industriale, come libera professionista, nel campo della progettazione di tessuti e accessori per la moda.
L’artista, dividendosi fra la vita di Milano e quella di Seul, ha sviluppato una ricerca artistica, connotata da un sincretismo culturale, tipico degli artisti internazionali pregni della cultura delle loro radici rafforzata da un profondo studio della nostra.
Nelle sculture di Yang Sil Lee come dice il poeta visivo, storico e critico dell’arte Alberto Veca, ci sono le origini dell’Universo: perché NOI siamo l’universo e l’Universo stesso è in noi, come la goccia e l’oceano e viceversa.
“L’infinita quantità e tipologia di composti chimici e minerali, presenti nel cosmo, nell’ambiente sono gli stessi presenti nell’organismo umano, un rapporto uomo/ambiente, quasi mistico, un legame inscindibile, è il principio di in-scindibilità, quello sviluppato dalla poetica dell’artista, tra Uomo/ Ambiente/ Spazio e Tempo.
Questa concezione di totalità, Spazio/Tempo/Forma, permea le sculture di Yang Sil Lee: stratificazioni di antiche rocce sedimentarie, che costituiscono l’apparato competitivo dei suoi totem scultorei ora a evocare antiche divinità, del remoto passato della coscienza collettiva o antichi culti di grandi civiltà come quella Egizia, ora ad attendere invece entità o intelligenze superiori, esseri che dall’aldilà possano come in un rito sciamanico comunicare dal futuro la loro presenza.
Miti di arcaiche civiltà ammassi di rocce che contengono in sé ritrovamenti fossili, testimonianze di primordiali forme di vita marina, ma richiamate con maremoti, e sconvolgimenti sottomarini che sommuovono gli abissi della più antica coscienza genetica per ricordare le nostre origini: la Vita, anche quella umana, che giunge dal mare dall’elemento Acqua.
Vita e Morte, simultanei mai per annientare ma per rigenerare: l’Acqua, il mare, i fiumi, i laghi in un continuo movimento circolare elementi sempre ben presenti nelle sculture di Yang Sil Lee, abile quanto profonda scultrice coreana.
Un movimento creatore, circolare roteante, in simbologia arcaica rappresentato dall’antico simbolo archetipo della “spirale” comune a diverse civiltà che traspare perfettamente nelle creazioni dell’artista.
Anche l’elemento femminile, quello della “Dea Madre” che rileviamo in alcune forme scultoree rigonfie che ricordano i seni, il grembo e la fecondità femminile, è presente nelle opere di Yang Sil Lee che dà vita ad un mondo che sovverte l’ordine convenzionale del tempo dove il passato remoto si congiunge con il lontano futuro dove inizio e fine non sono più distinguibili.”
Anche per l’artista Kim Seung-ho la ricerca concettuale muove dagli elementi della Natura, in particolare dall’Acqua e dal Mare, inteso come orizzonte infinito e sfuggente al controllo umano espresso attraverso pittura e installazioni.
Oggetti ed elementi vari, inoltre, sono parti integranti della sua opera pittorica.
Citando Umberto Galimberti “ il mare si fa simbolo del senza-confine che impaurisce chi abita terre protette, intimi focolari, passioni quiete che nessuna gioia ha mai fatto danzare, alcun dolore inabissato. Il mare conosce la danza e l’abisso….in questo senso il mare è la metafora del cuore come la terra lo è dell’anima razionale, perché a differenza dell’anima, che da quando è nata è sempre in cerca di protezione e di salvezza, nel cuore c’è quella voglia di terre non ancora scoperte che solo il mare può concedere a chi non teme il senza- confine…”
I dipinti di Kim Seung-ho iperealistici fanno di lui un artista innovativo, per il quale la costruzione e de-costruzione di un universo effimero e fragile diventano metafora della precarietà e dell’incertezza dell’esistenza umana.
Il mare riprodotto costantemente da Kim Seung-ho diventa simbolo di conoscenza, strumento per capire meglio noi stessi ed il mondo che ci circonda.
L’acqua, infatti, in diverse tradizioni culturali e spirituali, rappresenta un simbolo di purezza e di candore ma anche di conoscenza, di saggezza e di conoscenza spirituale.
L’Acqua che disseta, che diventa simbolo di una conoscenza che è insita dentro di noi. L’Acqua vitale ma anche distruttiva come la natura umana, duplice al contempo creativa e distruttiva.
Ecco quindi che la ricerca artistica risultato di anni di analisi del mondo interiore e delle sue immagini simboliche.
Ecco quindi, come dice l’artista stesso, una ricerca che dà vita ad immagini mentali a rispondere ad interrogativi che nascono da stimoli esterni e da elementi naturali
Biografia
Yang Sil Lee
Scultrice coreana nota sulla scena artistica internazionale è socia della prestigiosa ultracentenario Società di Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano o Museo della Permanente.
Reduce di importanti mostre in musei e galleria prestigiosi (Kiung Woom Museum di Seul) artista apprezzata e recensita da nomi eccellenti del parterre artistico nazionale quali il noto poeta Giudo Oldani e Alberto Veca, è insignita della Medaglia d’oro del Presidente del Parlamento Italiano nel 2014 e del Presidente della Repubblica Italiana nel 2010.
Vive e lavora a Milano.