Yicca 24/25

Informazioni Evento

Luogo
CMC CENTRO CULTURALE DI MILANO
Largo Corsia dei Servi , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
25/01/2025

ore 17,30

Curatori
Massimo Toffolo, Margherita Jedrzejewska
Generi
arte contemporanea, collettiva

Mostra finale del concorso.

Comunicato stampa

Abbiamo il piacere di annunciare le date della mostra finale del concorso “YICCA 24/25” che si terrà dal 25 Gennaio al 5 Febbraio 2025 a Milano, negli spazi del CMC.
La mostra presenta le opere di 18 artisti finalisti: Anastasia Moro - Italy, Bryce LeFort - United States of America, Charles Chao Wang - China, Denis Kapo - Italy, Federica Rodella - Italy, Iva Bozhkova - Bulgaria, Jun Baek - Canada, Lipstedya - Luxembourg, Lorenzo Marinozzi - Italy, Martti Andrea Faini - Italy, Michela Gibillini - Italy, Myriam Véjus - Francia, Simone Miccichè - Italy, Sophie Scott - United Kingdom, Teo Herceg - Croatia, Valentina Balzarini - Italy, Yu Hao - China, Yumeng Li - United States of America.
Ogni artista, attraverso mezzi diversi, indaga le prospettive e le sfumature multiformi dell’essere umano, mostrando nuovi concetti innovativi. Le opere dei vari artisti inclusi in questa mostra entrano in risonanza con le principali realtà culturali, economiche e politiche contemporanee vissute come parte della vita quotidiana e attraverso la società attuale. Questa mostra ripercorre le tendenze emergenti dell’arte contemporanea, abbracciando generazioni diverse che con le loro pratiche attraversano le varie discipline della creazione artistica.
Giurati Eleonora Angiolini, Luigi Pedrazzi
Curatori Massimo Toffolo, Margherita Jedrzejewska

Le opere in mostra
Anastasia Moro ci presenta un intreccio di più immagini, tra il sacro ed il relazionale. Una fusione manuale che coinvolge lo spettatore grazie a strisce specchiate inserite nell’opera. La scultura a parete dell’artista americano Bryce LeFort, ottenuta con maestria da legno di mogano e rovere, sembra disegnare tratti delicati e sinuosi con ricordi in bilico tra passato e presente. La fotografia di Charles Chao Wang è decisamente concentrata sulla visione meditativa del popolo cinese. Un’opera di posizione, concettualmente contestativa sulla libertà dal totalitarismo cinese e la riappropriazione dell’armonia personale in stile Taoista. In chiave meditativa, ma prettamente concentrata sulla forma, il dipinto di Denis Kapo è un flusso fascinoso tra l’essenza e la contemplazione delle forme. Grazie alla sensibilità manuale dell’artista l’opera appare tra l’imponente e la delicatezza della materia. Federica Rodella interpreta la dualità corpo- desiderio. Grazie all’intelligenza artificiale può inserire costellazioni di luce vitale nella struttura terrena per eccellenza - la carne.
La giovane artista bulgara, Iva Bozhkova, ci regala uno scorcio di serenità e pace, ritraendo una bambina al cospetto del mare. Tra vento e tempo, un raccoglimento individuale che stiamo purtroppo perdendo. La performance dell’artista Jun Baek, ripresa nel video “Map of invisible line”, è un omaggio concettuale al percorso personale di ognuno di noi. Nello specifico, l’artista vuole rendere l’ineluttabilità dei processi esistenziali. Invisibili alle altre persone, i percorsi individuali, rendono l’essere ciò che è, e l’artista omaggia in modo impeccabile il proprio, rendendolo in qualche modo fruibile agli spettatori. Lipstedya, artista lussemburghese, ci racconta attraverso la pittura una storia onirica, forse personale, ma comunque spiazzante. Un concentrato road movie su tela in stile borderline.
Lorenzo Marinozzi gioca con l’AI per renderci la sua visione terapeutica ed irreale del peso dei pensieri. Una consistenza opprimente e negativa a cui è necessario trovare liberazione. Martti Andrea Faini, alle prese con la tavoletta grafica, vuole cogliere la grandezza - o debolezza - degli eroi. Il cavaliere che combatte contro la tempesta, è rappresentato in tutta la sua fragilità, alla stregua dei giganti antichi e moderni, che poi così giganti non lo sono mai. Il dipinto di Michela Ginillini, “Auto conforto”, dice già tutto nel suo titolo. Un delicato e amorevole zoom nell’attimo di quiete e conforto che accompagna il contatto fisico tra “ciuccio” e neonato. Sulla luce è invece concentrata l’opera dell’artista francese Myriam Véjus. Fotografie riprese digitalmente per esaltare la percezione ottica, cui l’artista applica una separazione degli spettri di luce e colore fino a giungere alla perfetta armonia visiva. Simone Miccichè, artista bolognese, ci regala un definito ed iper-realistico dipinto di una Kefiah. Oltre alla bravura stilistica, l’artista ci invoglia a percepire e considerare la personalità della trama del tessuto. Una trama che racconta non la politica ma il rapporto personale tra il tessuto e chi lo indossava.
Sophie Scott, artista inglese, ci presenta il ritratto nostalgico e adolescenziale di tre sorelle, (una delle quali è l’artista stessa) nell’atto di ribellione di tagliarsi i capelli. Il dipinto, oltre alla forza dell’atto e all’espressività dei gesti, risulta piuttosto particolare anche per la scelta della forma del supporto che nulla ha in comune con la geometria noiosa del tipico rettangolo alla parete. Lo scultore croato Teo Herceg, in arte “Pronus”, ha creato una scultura in bronzo che si diverte a nascondersi e a rivelarsi a seconda della posizione dello spettatore. Un gioco di angolazioni magistralmente realizzato, rende omaggio al suo e al nostro mare. La scultura-installazione di Valentina Balzarini, riprende gli skyline delle nostre moderne città. Una composizione modulare e variabile di ceramiche a barbottina riportano i nostri edifici moderni alla materia prima, naturale e poetica. “ING” è il titolo della fotografia dell’artista cinese Yu Hao. Una asettica e fedele riproduzione delle aspettative e delle aspirazioni della generazione contemporanea. In bilico tra i desideri di carriera e una sorta di confusa idea sulla strada da intraprendere. Infine l’artista Yumeng Li, ci presenta forse l’opera concettualmente più complessa. Attraverso la cristallizzazione di composti chimici, come l’acetato di sodio, l’artista crea visioni artistiche cariche di metafore e dualismi in collisione tra la natura e l’operato umano, tra l’arte e la materia. E’ un delicato equilibrio climatico che cambia repentinamente al cambiare delle variabili, così come la cristallizzazione delle immagini dell’artista sembra dimostrare.

Massimo Toffolo