Yifat Bezalel – Sought City
Yifat Bezalel, partendo dal disegno e dalla carta, realizzerà un lavoro site-specific in cui gli elementi usati vengono sapientemente inseriti in un complesso contesto installativo che analizza il senso dello spazio, attraverso l’esposizione di oggetti sospesi al soffitto insieme ad una moltitudine di disegni.
Comunicato stampa
Lunedì 12 marzo 2012, la galleria Marie-Laure Fleisch di Roma presenta la mostra personale di Yifat Bezalel dal titolo Sought City.
Questo è il secondo dei quattro eventi previsti in galleria nell’arco di un anno dal progetto About Paper. Israeli Contemporary Art, a cura di Giorgia Calò. Il programma espositivo prevede la partecipazione di sette artiste impegnate su tematiche eterogenee, il cui trait d’union è la carta declinata secondo le proprie indagini personali.
Yifat Bezalel, partendo dal disegno e dalla carta, realizzerà un lavoro site-specific in cui gli elementi usati vengono sapientemente inseriti in un complesso contesto installativo che analizza il senso dello spazio, attraverso l’esposizione di oggetti sospesi al soffitto insieme ad una moltitudine di disegni.
Il lavoro è incentrato sul senso del desiderio che l’artista dispone in fasi successive che si strutturano dal concreto allo spirituale. Metafora di questi passaggi di stato è la città di Gerusalemme, terra promessa e luogo fisico concreto, ma allo stesso tempo luogo immaginato, desiderato e cercato dall’artista come sede di un tempio interiore. L’installazione consiste nell’esposizione di disegni di porte che fluttuano nell’aria, atte a delineare un confine indefinito che crea un senso di vertigine e di illusione. Dietro alle porte, adagiata su un tavolo sospeso, una tovaglia di carta è ricoperta da disegni a matita di continenti sconosciuti o inesistenti, come nelle antiche mappe. Il lavoro di Bezalel tende verso la ricerca di un luogo sospeso e metafisico, un luogo dell’anima che non può essere fissato attraverso coordinate spazio temporali, ma che si configura soltanto attraverso il proprio desiderio. Un altro elemento fondamentale dell’opera è la luce proiettata sulla tovaglia che, come un battito pulsante, in alcuni momenti diviene impercettibile, avvolgendo tutto nella sua forma più astratta. Una luce segreta che nella sua intermittenza, cerca di illuminare qualcosa di ignoto.
Ad accompagnare l’installazione, sui muri della galleria l’artista espone una serie di disegni classici come fossero bozzetti preparatori o schizzi per un affresco di ispirazione rinascimentale, nel senso più profondo di rinascita o resurrezione. I disegni che rappresentano cavalli, personaggi e paesaggi all’interno di una pianta architettonica sul crinale tra astrazione e figurativo, oscillano fra l’idea di fermo immagine e l’illusione del movimento stesso, ma contengo anche al loro interno degli elementi disturbanti che tendono a corrompere la struttura formalmente classica, lasciando emergere il lato oscuro dell’artista. Bezalel esplora così i confini reali e immaginari del disegno che rimandano ancora una volta ai confini metafisici, cercando di infrangerne gli schemi strutturali per contemplarne il movimento presente. In questo modo sembra muoversi all’interno della storia dell’arte moderna con una padronanza oltre che stilistica anche concettuale, indagando sul senso più profondo della costruzione, decostruzione e ricostruzione dell’immagine.
Yifat Bezalel vive e lavora a Tel Aviv. Ha realizzato personali in Israele e in Svizzera. Tra le collettive va ricordata l'ultima mostra itinerante Alice in Wonderland (Tate di Liverpool, MART di Trento e Rovereto, Kunsthalle di Amburgo, 2011-2012). Le sue opere fanno parte di collezioni private in tutto il mondo e sono nella collezione permanente del Victoria e Albert Museum di Londra e del Tel Aviv Museum of Art.