Yoshinori Mizutani
Prima personale in Italia del giovane fotografo giapponese Yoshinori Mizutani (1987) in collaborazione con IMA CONCEPT STORE/ IMA Gallery di Tokyo.
Comunicato stampa
YOSHINORI MIZUTANI
a cura di Claudio Composti
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mc2gallery è orgogliosa di presentare la prima personale in Italia del giovane fotografo giapponese Yoshinori Mizutani (1987) in collaborazione con IMA CONCEPT STORE/ IMA Gallery di Tokyo.
Mizutani vive e lavora a Tokyo ed ha vinto numerosi premi prestigiosi tra cui il “Japan Photo Award” nel 2013 così come il “Foam Talent Call” e il “Lens Culture Emerging Talents Top 50” nel 2014.
La mostra espone una piccola antologica dei suoi lavori, divisi per tematiche e si inserisce nel calendario della settimana del Photo Vogue Festival.
Alcune delle splendide immagini dell’artista hanno stregato il grande stilista giapponese Issey Miyake che le ha utilizzate per realizzare la sua ultima collezione primavera/estate, della quale sarà proiettato un breve video, Sabato 26 Novembre in occasione del talk con Mariuccia Casadio a BASE Milano.
Comunicato Stampa
Il termine giapponese per natura è shizen che letteralmente significa “essere così come si è da se stessi”: la natura si produce da sé (non da Dio come in Occidente) in un processo completamente autoctono. Nessuna forza esterna, né l’uomo né altre entità, la creano e ne permettono lo sviluppo. Shizen compare per la prima volta in un dizionario olandese- giapponese del 1796 per tradurre la parola olandese “natuur”. Prima di allora, la concezione di natura come si trova in Occidente era significativamente assente in Giappone, o al più si usava il termine tenchi (“cielo e terra”) o sansui (“monti e fiumi”).
Lo Shizen è uno dei temi con cui si confronta Mizutani, mostrandoci una visione della Natura di città, che sa comunque stupire, ritagliandosi una sua realtà, a maggior ragione in una megalopoli come Tokyo di oltre 13 milioni di persone.
Serie “Tokyo Parrots”:
In “Tokyo Parrots” Mizutani ci sorprende con il volo di uno stormo di centinaia di piccoli pappagalli dal colore giallo fluo che invadono la città, creando una visione onirica dal gusto Pop, che rende l’atmosfera inquietante e surreale. Mizutani racconta di aver avuto paura vedendoli per la prima volta <<…ho pensato che stavo per essere attaccato, come nel film "Uccelli " di Hitchcock>>.
Queste splendide immagini non a caso hanno stregato anche il grande stilista giapponese Yssei Myake, che le ha utilizzate per realizzare la sua ultima collezione estiva, della quale sarà proiettato un breve video concesso in uso per l’evento dal maestro icona della moda giapponese.
Jörg Colberg, in occasione del “Foam Talent” 2014, ha scritto un saggio su Yoshinori.
Serie “Sakura”:
“I fiori di ciliegio” sono soggetti tipicamente orientali e per questo amati in modo particolare da Mizutani, il quale dice << sono così belli che io non credo di aver mai passato tanto tempo a guardare qualsiasi altra cosa>>.
I suoi occhi si spostano sui vari petali e da un fiore all'altro fino a quando non catturano l'intera immagine. In “Sakura”, tenta così di visualizzare il movimento degli occhi che osservano e cristallizza l'esperienza visiva del meditare sugli alberi in fiore. Ne risultano immagini che immortalano non solo un momento specifico, ma anche il passare del tempo e uno stato meditativo che ci coinvolge su più livelli.
Serie “Moonlight”:
Mizutani esprime chiaramente il suo amore per la natura nella serie “Moonlight”, nella quale omaggia i pini possenti al chiaro di luna rendendo il fondo del cielo dorato, quasi isolando questi elementi naturali all’interno di una sospesa atmosfera onirica e mistica dal sapore pittorico.
Serie “Colors”:
Rappresenta una delle sue prime serie in cui l’attenzione e l’interesse della ricerca si posavano su tutto ciò che il suo occhio scovava in città, infatti sono proprio i temi del quotidiano e del familiare ad attrarlo. Ciò che appare ordinario ai suoi occhi, potrebbe essere nuovo per lo spettatore che scruta le sue fotografie e che attribuisce loro una nuova e personale interpretazione estetica, ciascuna delle quali potrebbe essere rivelatrice di qualcosa di precedentemente trascurato.
La fotografia per lui è resa interessante proprio da questa varietà di risposte e d’interpretazione delle immagini.