Young Talents: Polymathic Nature. Step 2
Seconda tappa della rassegna collettiva con una selezione di opere inedite di quattro giovani artiste
internazionali.
Comunicato stampa
Young Talents: Polymathic Nature. Step 2.
Kim Nam, Chigozie Obi, Amelie Peace, Sofia Salazar Rosales
07.06.2023 - 30.07.2023
Inaugurazione
7 giugno dalle ore 18.00
Foro Buonaparte, 48 - 20121 Milano
C+N Gallery CANEPANERI è lieta di presentare Young Talents: Polymathic Nature. Step 2, la
seconda tappa della rassegna collettiva con una selezione di opere inedite di quattro giovani artiste
internazionali Kim Nam, Chigozie Obi, Amelie Peace (dipinti) e Sofia Salazar Rosales (sculture).
Il titolo vuole porre l'attenzione sulla natura poliedrica dell'espressione artistica, dove la "corporeità"
e il "dialogo" rimangono aspetti centrali in tutte le opere in mostra.
Un sinonimo di “poliedrico” in tradizione anglo-sassone (“polymath”) è "L'Uomo del Rinascimento",
un termine coniato per descrivere i leggendari eruditi eclettici che hanno contribuito in modo
significativo a cambiare molteplici aspetti del nostro mondo durante il Rinascimento (inteso come
riscoperta della conoscenza).
L'arte contemporanea è sempre stata intrisa di un elemento poliedrico, evocando un'ampia gamma
di richiami ad altri settori e campi diversi dall'arte (ad esempio, scienza, chimica, natura). La mostra
sottolinea quindi come le giovani generazioni di artisti stiano imparando a pensare in modo critico e
a vedere il mondo da diverse angolazioni cogliendone le sfumature. Le loro conoscenze, acquisite
da diversi contesti culturali ed educativi (Korea del Sud, Stati Uniti, Nigeria, Francia, Regno Unito,
Ecuador), sono in grado di attingere alle varie sfumature del corpo umano per sottolineare problemi
specifici nell'ambito del tema dell'adattamento sociale e culturale e della "fisicità", interna ed esterna.
Kim Nam (nata a Seoul in 1992, Korea del Sud, vive e lavora a New York) è un’artista
multidisciplinare. I suoi dipinti sono visioni distopiche espresse dai corpi umani in un mondo
immaginario e manifestano l'illusione di una società perfetta all'interno dei suoi standard e del
controllo oppressivo dei (social) media. Come in ogni distopia, vediamo un luogo in cui l'umanità è
disumanizzata e gli esseri umani vivono in preda all’inquietudine. Nam si concentra sull'infondere
stranezza e umorismo grottesco in tematiche culturali comuni, mettendo in discussione i criteri
dell’affermazione personale e le questioni legate allo sradicamento culturale di tutti gli immigrati. “I
miei dipinti valutano la nozione di identità nazionale, nostalgia culturale e autoidentificazione
nell'America contemporanea, attraverso lo sguardo di un estraneo percepito.” - afferma l'artista.
Chigozie Obi (nata nel 1997 a Lagos, Nigeria, dove vive e lavora). La sua opera esplora la
sperimentazione di materiali multipli per raccontare storie derivate da esperienze personali/sociali
e testimonia il forte interesse dell’artista per l'aspetto umano della vita, il corpo, gli standard di
bellezza e la ricerca dell'accettazione di sé. L’obiettivo di Obi è creare conversazioni durature sulle
persone e sulla società, sulle narrazioni culturali adottate e sul modo in cui queste influiscono sulle
persone che ne fanno parte. L'artista conferma che una nuova serie di opere Notes on reaching out,
presentata in mostra, “sottolinea il significato di connettersi con se stessi e con gli altri durante i
momenti difficili, per evitare di perdersi nelle difficoltà.”
C+N Gallery CANEPANERI Tuesday - Friday 10:00-18:00 Saturday By Appointment only
Foro Buonaparte, 48 - 20121 Milan - IT, T: +39 0236768281 – Via Caffaro, 22R - 16124 Genoa - IT, T: +39 010 2466316
www.canepaneri.com [email protected]
La pratica di Amélie Peace (nata nel 1997 a Parigi, Francia, vive e lavora a Londra, Regno Unito)
indaga l'esperienza del tatto e il bisogno umano di connessione fisica. I dialoghi psicofisici dei dipinti
riguardano le esperienze emotive, sessuali e di genere. L'artista esplora il significato di essere
umano, fa luce su desideri e turbamenti e su come la nostra vita interiore si rifletta sul nostro corpo.
Le mani sono un elemento che attrae Amélie Peace, in quanto forme che appaiono spesso nelle
sue opere; esse fungono da portali che guidano lo spettatore attraverso le numerose narrazioni dei
suoi dipinti. I suoi personaggi, intrecciati l'uno con l'altro, danno spesso un senso di dipendenza
fisica, come se in passato avessero condiviso lo stesso corpo. I dipinti rivelano come ogni contatto
con un'altra persona alteri la visione del proprio corpo.
I due nuovi dipinti in mostra, My Heart e A Shark and Three Crows, sono entrambi potenti dialoghi
con noi stessi. ”My Heart raffigura due figure fuse insieme, ... sono due facce della stessa medaglia,
raffiguranti due facciate distinte dell'amore. Interagendo all'interno di uno spazio simile a una nuvola,
i segni acquosi che li circondano suggeriscono l’idea di impermanenza. A Shark and Three Crows:
iniziato come trascrizione del dipinto 'Dog Woman' di Paula Rego del 1994, poi un viaggio per
l'artista come fantasia autoprofetica. I tre corvi hanno un forte simbolismo, fanno riferimento alla
trasformazione ea un cambiamento spirituale o emotivo.”, dichiara Amelie Peace.
Sofia Salazar Rosales (nata nel 1999 a Quito, Ecuador, vive a lavora a Parigi, Francia) dichiara
che la descrizione del suo lavoro potrebbe essere sintetizzata come "corpi stanchi dopo un lungo
viaggio che cercano di mettere radici”. Il suo interesse si focalizza “sul potenziale insito negli oggetti,
in quanto essi possono rivelare contesti sociali ed economici, in particolare quelli che riguardano il
trasferimento di uomini”. I lavori di Salazar Rosales si nutrono di materiali ricorrenti, come imballaggi
per usi diversi che “evocano la memoria del viaggio, la resistenza al peso e il senso di protezione”.
“Ho un rapporto affettivo con gli oggetti che costruisco: io e gli oggetti dialoghiamo insieme intorno
a questa convinzione: Non siamo solo sentimentali, ma anche contestuali", - nota l’artista. Ci sono
due nuove sculture presentate alla mostra. “In generale nel mio lavoro sono interessata al rapporto
tra l'esportazione di alcuni prodotti agricoli e la modernizzazione con il cambiamento dei materiali
da costruzione. Cerco anche di fare una conversazione tra industriale e artigianale. Ad esempio, in
Grandma, una stuoia solitamente tessuta a mano con fibra vegetale, è ricavata da uno stampo e
dialoga con Quando lo scheletro assiale decide di parlare, rappresentazione di una trave industriale
realizzata senza misure, senza stampo. Entrambi i corpi / oggetti fisici sembrano essere fossilizzati
o dal carbonio dandogli un'apparenza di pesantezza o dal vetro, di leggerezza.” – dice l'artista.
*Bio
Kim Nam (nata nel 1992 a Seoul Korea del Sud, vive e lavora a New York, USA) ha conseguito la laurea in Pittura nel 2015 presso
la Rhode Island School of Design, Providence, RI e la laurea magistrale in Belle Arti nel 2022 presso l'Hunter College di New York,
NY. Premio Borsa di Studio Easton Pribble Memorial per le belle arti nel 2013, RISD Book Award nel 2011.
Chigozie Obi (nata nel 1997 a Lagos, Nigeria) si è laureata in Arti Visive presso il dipartimento di Arti Creative dell'Università di
Lagos nel 2017. È stata selezionata come artista del mese di Arthouse Contemporary - luglio 2018, tra i destinatari del Tilga Fund
for Arts Grant inaugurale (2020) e dell'Art.ng Grant for Visual Artists (2020). È la vincitrice dell'Access Bank 'Art X Prize (2021), una
delle vincitrici del Future Awards Prize For Art (2021), una delle artiste selezionate per l'Alpine Fellowship Art Prize (2020) e ha
recentemente concluso la sua esperienza presso la Gasworks, Londra (aprile - giugno 2022).
Amélie Peace (nata nel 1997 a Parigi, Francia, vive e lavora a Londra, Regno Unito) ha conseguito una laurea BA Fine Art, City &
Guilds of London Art School 2017-2020, Foundation Diploma (Distinction), City & Guilds of London Art School 2015-2016. Le opere
di Peace sono presenti nelle collezioni di: Robert Yentob, Jane Hayes Greenwood, Michael Preuss, Studio Berkhiem.
Sofia Salazar Rosales (nata nel 1999 a Quito, Ecuador, vive e lavora a Parigi, Francia). Ha conseguito un master alla Scuola di
Belle Arti di Parigi, ENSBA Paris negli atelier di Tatiana Trouvé, Petrit Halilaj e Alvaro Urbano. Diplomata alla Scuola di Belle Arti di
Lione, ENSBA, Lione - DNA (Diploma Nazionale d'Arte), ha collaborato negli studi di artisti come Pauline Bastard, Niek Van de Steeg