Yu Chengcheng / Rui Wu – Bamboo Dragonfly

Informazioni Evento

Luogo
VELO PROJECT
Via Arcivescovo Romilli, 20, Milano, MI, Italia
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Date
Dal al

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Artisti
Wu Rui, Yu Chengcheng
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Quello che contraddistingue l’opera di Yu Chengcheng e Rui Wu è la continua fiducia nella pratica del gioco come atto formativo delle loro opere.

Comunicato stampa

Bamboo Dragonfly

 

 

Le mani giunte in un movimento concentrato, gli occhi già rivolti al cielo che si prefigurano un grande volo: così in Cina i bimbi da generazioni giocano con la loro bamboo dragonfly, una libellula di bamboo che, leggera quasi come l’aria, esplora il cielo.

 

Il gioco è una pratica culturale e sociale, intima e di aggregazione, sperimentata da ognuno di noi, ma spesso abbandonata durante la crescita. Quello che contraddistingue l’opera di Yu Chengcheng e Rui Wu è la continua fiducia nella pratica del gioco come atto formativo delle loro opere, che ne conservano da un lato il potere della libertà immaginativa e la tattilità della creazione e dall’altro riflettono sul valore della tradizione rielaborandola soggettivamente. Nasce così un dialogo fra la libertà dell’impulso pittorico presente nell’opera di Yu e l’esattezza delle fotografie di Rui.

 

Yu ChengChen nella sua opera affonda in se stessa, liberandosi di ogni schema visuale per emergere con una pittura graffiante e sprizzante di colore, in cui acrilici e pastelli ad olio si mescolano a nastri argentanti, plastiche ed elementi estroflessi. I suoi dipinti abbattono il limite della tela, coinvolgendoci visivamente nel viaggio che intraprende alla scoperta della sua interiorità. Ogni pittura riflette la sua naturale istintività sessuale che, come per i bambini, non ha nulla di scabroso, ma riguarda la scoperta del corpo e della loro emotività. Così la pratica di Yu restituisce visivamente un equilibrio di giocose faccine, affettuosi cuori e indefinite creature biomorfe, che dialogano con rimandi morfologici alla vulva e alla forma fallica. Nella sua opera la sessualità è vissuta senza nessuna pretesa di sensualità e questo aspetto conserva tutta la smaliziata esperienza dei bambini. Yu ripropone l’esperienza ludica nella sua pittura come atto fisico e coinvolgente, durante il quale il colore è steso con un movimento frenetico del corpo sulla tela. Il suo massimo trasporto si realizza nell’accordo di tutti i sensi, dove il ritmo compositivo dei suoi dipinti riprende le frequenze della musica sperimentale.

 

Rui Wu presenta una serie di Mao Zedong analogici. Il soggetto ci trasporta in Cina, dove i bambini sono soliti piegare i pochi Yuan ricevuti in dono dai genitori e ricavarne un Mao deforme e sorridente. Il gioco è anche espressione di curiosità, poiché la pratica ludica aiuta a indagare il mondo esterno per elaborarne fantasiose reinterpretazioni. Allo stesso modo Rui, incuriosito dalla sua tradizione, si appropria di un’immagine della cultura popolare cinese, con la volontà di tradurla attraverso il proprio linguaggio. La figura di Mao è rielaborata in una serie che pone l’attenzione sulla dialettica fra uniformità dell’immagine e il diverso colore dei tagli delle monete, messa ulteriormente in risalto dalla verniciatura delle cornici.

L’empatia con la tradizione popolare cinese è anche il leitmotiv delle fotografie Raggi Rossi e Quando viene il rosso, dove Rui crea un paesaggio epico e romantico, nato e terminato nel momento dello scatto. Qui il fotografo interviene con un gesto quasi pittorico sul paesaggio mediterraneo. La lunga esposizione della fotografia ad una precisa illuminazione a laser, da circa due chilometri di distanza, genera vividi fasci di luce artificiale rossa che evocano la fioritura delle azalee tipica delle valli della Cina sudorientale. La figurazione dei fiori nasce dall’ascolto di Azalee, una canzone popolare composta durante la rivoluzione culturale cinese, che nel testo descrive la tipica colorazione delle montagne durante la stagione primaverile.

 

Yu Chengchen (b. 1991, HuBei, Cina) vive e lavora a Milano, dove si è trasferita nel 2018 per studiare Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, conseguendo il diploma nel marzo 2023. Fra i precedenti progetti si cita “L'ultimo supremo”, performance realizzata presso l’Università di Wuhan (2018).

 

Rui Wu (b.1991, HeBei, Cina) vive e lavora a Milano come fotografo professionista.  Dopo aver conseguito il diploma in Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2018, ha co-fondato t-space, progetto indipendente per la produzione auto sostenibile dell’arte contemporanea. Fra le diverse mostre collettive a cui ha partecipato si citano il “Premio San Fedele final show” (Milano, 2018) e il “Valentino Re-signify II” (Pechino, 2021).