Yves Klein Sidival Fila Tito. Tre prospettive del sacro nell’arte contemporanea
Arte e sacro si fondono nelle mostre di Yves Klein, Sidival Fila e Tito, che propongono tre artisti differenti per nazionalità, generazione e stile, accomunati da una tensione per la ricerca spirituale, resa in una sintesi complessa di colore, luce e materia.
Comunicato stampa
Arte e sacro si fondono nelle mostre di Yves Klein, Sidival Fila e Tito, che propongono tre artisti differenti per nazionalità, generazione e stile, accomunati da una tensione per la ricerca spirituale, resa in una sintesi complessa di colore, luce e materia.
L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Fino al 4 ottobre 2015
Yves Klein, Spazi dell’Anima
A cura di Edvige Bilotti
Arte come incontro col divino nella prima mostra a cura di Edvige Bilotti: Spazi dell’Anima: Yves Klein e la devozione a Santa Rita da Cascia. Dell’artista, che alla dimensione spirituale ha votato gran parte della sua ricerca, sono esposti l’Ex-Voto del 1961 dedicato a Santa Rita da Cascia, il Monochrome sans titre del 1958 e un Blu, un Rosa e un Oro su carta che costituiscono il Triptyque de Krefeld del 1961. S’impone nelle tre opere il simbolismo del colore, il blu è per Klein espressione dell’“immagine captata del firmamento e dell’infinità dei mondi, il richiamo della dimensione immateriale dell’universo”, come scrive Pierre Restany.
Fino all’11 ottobre 2015
Sidival Fila, TrasFormAzione
A cura di Cinzia Fratucello
Arte sulle tracce dell’Infinito nella seconda mostra di Sidival Fila (Stato del Paranà, Brasile 1962) a cura di Cinzia Fratucello. Sono esposte una ventina di opere tra le più recenti, dal 2013 al 2015, dell’artista brasiliano che vive e lavora a Roma dal 2009.
Un gruppo di lavori che rivelano la profonda capacità di dialogo di Sidival Fila tra uomo e natura e manufatto, del “porsi in relazione” dell’essere con altri, potente e unica nel panorama dell’arte contemporanea.
La serie Coloured marble, opere complesse di varie dimensioni di tessiture inusuali tra colori, stoffe, fili e luci insieme alla grande installazione Metafora verde muschio, presente nella Sala del Ninfeo, mostrano la personalissima ricerca dell’artista sulla trasparenza della materia, per la luce che la invade, e sulla trasformazione della materia stessa, che porta vita nuova sia al concetto del non limite o oltre il limite/infinito dello Spazialismo sia all’azione colorata della gestualità dell’Action Painting.
Fino all’11 ottobre 2015
TITO: il segno, il colore
Opere su carta e una scultura
A cura di Carlo Fabrizio Carli. Testo di Anna D’Elia. In collaborazione con Sala 1.
Arte come rivelazione del progetto sotteso alla creazione dell’universo nella terza mostra, quella di Tito. Dell’ultrasettantennale attività dell’artista (Colli al Volturno, 1926), che spazia dalla scultura alla pittura, dall’incisione al disegno, viene esposto in mostra un nucleo recente e coerente di opere: una grande scultura in legno bianco, Spazio – forma, e una trentina di disegni su carta di ampie dimensioni che rendono testimonianza degli ultimi anni di lavoro dell’artista molisano sulla ricerca della forma e del colore. Queste opere registrano un’accentuata libertà del segno, ma soprattutto l’emersione libera, gioiosa, armoniosa del colore.
La mostra di Tito è stata organizzata in collaborazione con Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea, Congregazione dei Padri Passionisti della Scala Santa e Sala 2 Architettura. Catalogo edizioni Sala 1 e Stauròs.