Zao Wou-Ki – Un giardino di segni

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO CASORELLA
Via Bartolomeo Rusca 5, Locarno, Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì - domenica 10.00-16.30
lunedì chiuso

Vernissage
05/04/2025

ore 11

Biglietti

Ingresso Intero CHF 15.–
Ridotto AVS/AI e gruppi CHF 10.–
Studenti dai 18 anni CHF 8.–
Ingresso gratuito per le scuole e per i giovani fino ai 18 anni
BIGLIETTO COMBINATO MUSEO CASORELLA-CASTELLO + MUSEO CASA RUSCA
Intero CHF 20.–
Ridotto AVS/AI e gruppi CHF 14.–
Studenti dai 18 anni CHF 12.

Artisti
Zao Wou-Ki
Curatori
Veronica Provenzale
Generi
arte contemporanea, personale

l’esposizione offre un’opportunità unica per immergersi nell’universo pittorico del maestro cinese-francese Zao Wou-Ki (1920-2013), il cui linguaggio artistico ha saputo fondere magistralmente le tradizioni d’Oriente e Occidente.

Comunicato stampa

Dal 6 aprile 2025 all’11 gennaio 2026, il Museo Casorella ospiterà la mostra Zao Wou-Ki. Un
giardino di segni, dedicata a un artista di rilievo del panorama del secondo Novecento.
Curata da Veronica Provenzale, l’esposizione offre un’opportunità unica per immergersi
nell’universo pittorico del maestro cinese-francese Zao Wou-Ki (1920-2013), il cui
linguaggio artistico ha saputo fondere magistralmente le tradizioni d’Oriente e Occidente.
La mostra attinge al ricco patrimonio della Città di Locarno, che conserva un importante
nucleo di opere dell’artista grazie al lascito dell’editore locarnese Nesto Jacometti (1898-
1973).
Il Museo Casorella custodisce e valorizza le collezioni d’arte della Città di Locarno, nelle quali
confluisce un rilevante patrimonio culturale. Coerentemente con questa missione, per questo
nuovo allestimento si è deciso di attingere al fondo donato alla Città nel 1974 da Nesto Jacometti:
un corpus che comprende quasi la totalità della sua opera editoriale, oltre a parte della sua
collezione personale, per un totale di oltre 1500 lavori.
Zao Wou-Ki e Nesto Jacometti si conoscono a Parigi nel 1950 e collaborano fino al 1965. Il
percorso espositivo della mostra si concentra su un prezioso nucleo di opere – stampe, acquarelli
e olii – che documentano il passaggio dell’artista dal figurativo all’astrazione. Un’evoluzione
ispirata inizialmente dall’arte di Paul Klee, che porta Zao Wou-Ki a esplorare un nuovo linguaggio
pittorico, basato su segni e forme in spazi monocromatici. Come egli stesso affermava: «Nature
morte, fiori e animali sono scomparsi. Ho cercato di trovare, con i segni, qualcosa di immaginario
che apparisse su sfondi quasi monocromatici. (...) Poi, a poco a poco, i segni sono diventati forme,
gli sfondi sono diventati spazio.» La scoperta dell’arte astratta americana nel 1957 si rivela poi
decisiva per la sua ricerca, spingendolo a sviluppare una pittura più gestuale e dinamica,
caratterizzata da un raffinato equilibrio tra ritmo, colore e composizione.
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La selezione di opere in mostra testimonia il legame artistico e umano tra Zao Wou-Ki e Nesto
Jacometti: alcune delle stampe e dipinti esposti sono stati infatti donati direttamente dall’artista al
suo amico editore, con dediche personali che rivelano un rapporto di stima e affetto. La loro
collaborazione, durata oltre un decennio, non ha solo arricchito il panorama editoriale svizzero, ma
ha contribuito a consolidare l’incontro tra la tradizione europea dell’incisione e la pittura
contemporanea internazionale.
Attraverso questo progetto espositivo, il Museo Casorella rinnova il suo impegno nella
valorizzazione del patrimonio artistico locarnese, creando occasioni di dialogo tra il contesto locale
e l’arte internazionale. Zao Wou-Ki. Un giardino di segni invita il pubblico a riscoprire l’opera di un
artista di rilievo del Novecento e a riflettere sull’importanza degli scambi culturali nella storia
dell’arte.
Zao Wou-Ki. Nota biografica e lineamenti artistici
Zao Wou-Ki (1920-2013) nasce a Pechino in una famiglia colta e appassionata d’arte. Fin da
giovane si dedica alla calligrafia e alla poesia sotto la guida del nonno paterno. A 15 anni inizia gli
studi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Hangzhou, dove approfondisce sia la tradizione
artistica cinese sia l’influenza dell’arte occidentale, in particolare di Cézanne e Chagall. Dopo il
diploma, diventa assistente professore e inizia a esporre le sue opere.
Nel 1948 si trasferisce a Parigi, incoraggiato da Vadime Elisseeff, e si stabilisce a Montparnasse.
Qui si immerge nella scena artistica internazionale e stringe legami con importanti figure
dell’avanguardia, tra cui lo scrittore e pittore Henri Michaux. Nel 1949 scopre la litografia e inizia
una lunga collaborazione con l’editore svizzero Nesto Jacometti.
Nel 1951, durante un viaggio in Svizzera, rimane colpito dalle opere di Paul Klee, il cui influsso lo
avvicina gradualmente all’astrazione. Dal 1953 la sua pittura si libera della figurazione,
concentrandosi su segni e spazi monocromatici. Negli anni seguenti soggiorna a lungo negli Stati
Uniti, dove entra in contatto con la Scuola di New York e con artisti come Hans Hofmann e Franz
Kline. L’arte americana, più spontanea e istintiva, lascia un’impronta duratura sulla sua
produzione.
Negli anni ’60 realizza dipinti di grande formato, incentrati sullo spazio e sul rapporto tra colore e
materia. Nel 1971, segnato dalla malattia della moglie May, riscopre la tradizione della china, che
diventa un elemento essenziale della sua pittura. Da questo momento, la sua percezione dello
spazio si arricchisce, integrando il vuoto come parte della composizione.
A partire dagli anni ’80, le sue opere ottengono un successo crescente a livello internazionale, con
mostre e retrospettive in Europa, Stati Uniti e Asia. Le sue creazioni entrano nelle collezioni dei
principali musei del mondo e gli vengono conferite numerose onorificenze, in particolare in Francia.
Negli ultimi anni si dedica sempre più all’acquarello e alla pittura en plein air, esplorando nuove
libertà espressive. Dal 2008 abbandona definitivamente la pittura a olio. Si spegne a Nyon il 9
aprile 2013. La Fondazione Zao Wou-Ki, creata nel 2012, continua a promuovere e tutelare la sua
opera.