Zedz – Tokyo to Torino
Da Tokyo, dove ha partecipato a un grande progetto di arte pubblica, Zedz, uno dei più affermati street artist sulla scena internazionale, arriva a Torino, da Square23, per la sua prima personale in Italia, sostenuta da Ceres.
Comunicato stampa
Microsoft ha raccontato la sua storia nel video-spot “Surface Stories”. Il Teatro Colosseo di Torino ha messo a disposizione dell’artista la facciata su via Bidone.
Da Tokyo, dove ha partecipato a un grande progetto di arte pubblica, Zedz, uno dei più affermati street artist sulla scena internazionale, arriva a Torino, da Square23, per la sua prima personale in Italia, sostenuta da Ceres.
Il percorso di Zedz inizia dal writing, che rappresenta il suo primo contatto con l’arte intorno alla metà degli anni '80, e, da quel momento, la sua ricerca si concentra sul lettering. Dallo stampatello alle rappresentazioni tridimensionali, Zedz ha dato vita ad un filone completamente nuovo e diverso da tutta la ricerca sul 3d portata avanti da altri importanti artisti con un background nel writing. Il suo punto di vista si basa, infatti, su una rappresentazione tridimensionale statica che parte da una visione "ortogonale" delle geometrie che generano le lettere, attingendo dalla tradizione del disegno tecnico industriale. Le lettere vengono trattate al pari di strutture architettoniche che possono diventare addirittura "abitabili" se tradotte in grandi installazioni, restare semplicemente immagini, come planimetrie di complessi abitativi, o divenire minuziosi modelli tridimensionali in carta, legno o altri materiali.
Instancabile sperimentatore e artista multidisciplinare, Zedz ha parallelamente portato avanti una ricerca coerente che intreccia writing, architettura, graphic design, animazione e wall painting. La traduzione da writing ad architettura, in particolare, è uno dei nodi principali della carriera dell’artista olandese, che in questo ambito ha realizzato, tramite anche importanti collaborazioni, alcuni dei suoi progetti più importanti ed innovativi.
“Tokyo to Torino” è una istantanea dello stato attuale della ricerca di Zedz ed il titolo della mostra un esplicito omaggio ad elementi fondamentali per la sua arte: Giappone ed Italia, le sue due "seconde case", la ripetizione visiva di segni grafici, caratteristica così importante del suo nome di strada da averne influenzato in maniera significativa l'evoluzione ed il cui effetto è reso ancor più forte dall'allitterazione, ed infine il concetto di viaggio/spostamento, esperienza imprescindibile per il processo creativo. L’artista, attraverso le opere presentate, che lui stesso ama definire “studi”, descrive un mondo dove linee e campiture bidimensionali generano volumi sovrapponendosi in un gioco di trasparenze, prospettive, tagli netti e forme complete, linee sottili o spesse; le opere, apparentemente astratte, rimandano immediatamente ad un immaginario futuristico, e sono ancora una volta una evoluzione della ricerca sul lettering.
ZEDZ - BIOGRAFIA
Prima i graffiti per le strade, poi gli studi alla Gerrit Rietveld Art Academy di Amsterdam e, dopo la laurea, il lavoro come artista/designer indipendente che guarda alla tipografia per la realizzazione dei suoi oggetti tridimensionali astratti.
“Zedz”, il suo nome, è la spina dorsale del suo lavoro e viene dai graffiti, a cui si è dedicato fin da adolescente. Oggi, con le sue opere, Zedz mira ad abbattere i confini in tema di design, lettering e graffiti. In quest’ottica si devono leggere la collaborazione con Maurer United Architects, che ha portato a una serie di proposte sul tema “Graffiti/Architettura”, e le opere collocate in diverse città costruite con enormi pezzi 3D che fungono da arredo urbano.
Più che nelle gallerie o sui muri, oggi il lavoro di Zedz si può ammirare e toccare con mano negli spazi pubblici, grandi e aperti. I suoi ambiti di interesse sono l’architettura, il design, l’arte pubblica, i graffiti, i modellini di plastica, carta e legno, in una interazione e collaborazione tra le diversi discipline.