Zino – Bad Dream

Informazioni Evento

Luogo
ZAMAGNI GALLERIA D'ARTE E CORNICI
via Dante Alighieri, 29/31 47921 , Rimini, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, domenica dalle 17:00 alle 20:00

Vernissage
14/06/2019

ore 18,30

Artisti
Zino
Curatori
Alice Zannoni
Generi
arte contemporanea, inaugurazione, personale

A tenere il battesimo della galleria la mostra personale di Zino (Luigi Franchi, Teramo 1973) a cura di Alice Zannoni che trae spunto dagli appunti dell’artista per dare il titolo all’esposizione, Bad Dream, facendo rifermento a una citazione di Guy Debord tratta dal saggio La società dello spettacolo.

Comunicato stampa

Zamagni Galleria d’arte e cornici è lieta di inaugurare venerdì 14 giugno alle ore 18:30 la prima mostra della galleria dopo aver aperto i battenti ad aprile 2019 con un evento che ha messo in mostra gli artisti della scuderia e mostrato al pubblico i suoi nuovi spazi in via Dante Alighieri a Rimini.
A tenere il battesimo della galleria la mostra personale di Zino (Luigi Franchi, Teramo 1973) a cura di Alice Zannoni che trae spunto dagli appunti dell’artista per dare il titolo all’esposizione, Bad Dream, facendo rifermento a una citazione di Guy Debord tratta dal saggio La società dello spettacolo; dice il filosofo francese: «Lo spettacolo è il cattivo sogno della società moderna incatenata, che non esprime altro che il suo desiderio di dormire. Lo spettacolo è il guardiano di questo sonno».
Quale sia lo spettacolo e quale sia la vacuità dello show che viviamo tutti i giorni lo mostra l’artista con il nuovo ciclo di lavori che divengono un tripudio di una fantasia lisergica fatta di strisce di scotch colorato (tecnicamente Tape Art) per sovvertire il presente e destare dal sonno culturale in cui pare caduta la società. Zino si appropria del citazionismo per dar voce alla propria poetica, così che venti classici old master dell’arte - dalla Venere di Botticelli, alla Medusa, dal David di Michelangelo, al Sibilla sistina, al Marc’Aurelio, alla Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, fino alla più recente statua della libertà, solo per nominarne alcuni – divengono emblemi di un modello cognitivo e comportamentale basato sulla finzione talmente ben strutturato che inganna anche se stesso.
Il paradosso - scrive Alice Zannoni - è che oggi si fa comunicazione della non-comunicazione e le immagini hanno preso il sopravvento determinando un valore apparentemente immenso, ma che dura appena pochi istanti, al repertorio più banale della quotidianità o, peggio ancora, banalizzando ciò che invece ha valore. Se l’assioma regge, poiché “l’essenza dell’istante è abolirsi”, abbiamo inventato una strategia per farci fuori fregiandoci della supremazia del qui e ora e ovunque, on line, on air, like, follower, star del nulla e chi più ne ha più ne metta.
Le opere di Zino con la voluta connotazione di comunicazione immediata per effetto del “già visto” non conduce a una negazione dell’arte bensì alla creazione di un antidoto di cui si può tranquillamente abusare per uscire dall’illusione di quello spettacolo che rende un po’ tutti noi assonnati.
La mostra inaugura con il patrocinio del Comune di Rimini.
Al momento si sta anche lavorando per un accordo, tra Galleria Zamagni e il Comune di Rimini, secondo il
quale per ogni solo show presente in galleria (da Zino in poi), la galleria e l’artista si impegneranno a donare al Comune di Rimini un’opera d’arte, con destinazione il futuro Museo di Arte Contemporanea di Rimini.
Questo per poter creare uno spesso filo conduttore tra gli artisti e la Città, così da poter lasciare traccia nel territorio del tessuto artistico contemporaneo.
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Biografia
Luigi Franchi, nome d’arte Zino, nasce a Teramo nel 1973.
Si laurea in Storia dell’Arte all’Università di Bologna negli anni 90, dopo la laurea si trasferisce a Roma dove inizia a collaborare con alcuni artisti dell’ex pastificio e dove nasce il suo amore per l’arte contemporanea.
Dopo aver collaborato alla realizzazione di alcune installazioni per eventi artistici in Abruzzo, nel 2003 Zino si diploma in Restauro a Firenze presso Palazzo Spinelli.
Nel 2013 Zino inizia a dedicarsi alla carriera artistica, che lo porta in breve tempo a esporre presso diverse istituzioni pubbliche, gallerie e fiere d’arte.
La costante ricerca di nuove soluzioni formali per parlare della società odierna e la curiosità di sperimentare linguaggi diversi per testarne le potenzialità espressive sono alla base del suo lavoro.
Vicino a tematiche legate al mondo della società contemporanea, dal consumismo alla globalizzazione, dalla cultura pop alle mode giovanili, il suo percorso si contraddistingue per l’uso di diversi materiali per lo più appartenenti ad ambienti non artistici come i mattoncini lego, palle in pvc, stampe 3d…
La sua ultima ricerca affonda le radici nella corrente della Tape-Art, che prevede la creazione di opere d’arte mediante l’uso di nastri adesivi di vario tipo.
Nei suoi ultimi lavori, l’utilizzo di scotch colorati è diventato la cifra stilistica principale attraverso cui ha creato un nuovo alfabeto comunicativo in equilibrio tra il linguaggio pop mass-mediatico e quello della street art.

Mostre personali
2018
Juggernaut Project – Palazzo Vizzani, Bologna – -a cura di Camilla Sanguinetti e Luca Ciancabilla2017
Si vis pacem para bellum – Galleria B4, Bologna – a cura di Luca Ciancabilla e Raffaele Quattrone
2016
Explosion – Torre dei Vescovi di Lui, Castelnuovo Magra (SP), a cura di Andrea Zanetti
De finibus immagine – Biennale del disegno – NFC, Rimini, a cura Guya Bacciocchi
Sacroprofano – galleria 1opera, Napoli, a cura Pietro Tatafiore
2015
Codex – Galleria Marconi, Cupramarittima (AP), a cura di Giuliana Benassi
Idols – Villa Filiani, Pineto (TE), a cura di Lucia Zappacosta
Luogo Comune – Lombarda parking, Milano a cura di Raffaele Quattrone
2014
Pop notes – Galleria Aretusa, Pietrasanta (LU), a cura di Andrea Zanetti
Imango mundi – Galleria Cesare Manzo, Pescara, a cura di M. L. Paiato
2013
Pops, totem e tribù del terzo millennio, Sala Palma, Teramo, a cura di Alberto MelarangeloFiereZamagni