Zoya Shokoohi – Aizarcomed Democrazia
Mostra personale.
Comunicato stampa
Nel novembre 2019 lo stato Iraniano ha ucciso all’incirca 1500 civili durante un blackout internet, mentre i cittadini protestavano! Per vincere davanti alla crudeltà delle azioni, anche di quelle di uno Stato politicamente cattivo oggi posso e devo essere ancora, sempre, pittrice. Devo, voglio mettermi a dipingere fiori e ancora fiori, simbolo molteplice di bellezza, passione, amore, testimonianza. Un fiore, per ogni azione ingiusta, per ogni dolore, per ogni persona uccisa. Vorrei fare una piantagione di fiori rossi, per tutte le persone che lo Stato uccide. Ma mi faccio due calcoli: riuscirei a rappresentare un fiore rosso in 30 minuti, se dovessi disegnare ininterrottamente senza fare nient’altro, riuscirei a produrre 48 fiori rossi in 24 ore e 336 fiori in una settimana! Non bastano! Solo 336 fiori per 1500 morti in una sola settimana in un solo paese. C’è solo una possibilità allora: oltre a disegnare i fiori, è necessario insegnare (insegnarci, imparare) a produrre fiori, per avere più fiori possibili. Proviamo a immaginare una scuola, un “buon luogo” nel futuro, in cui vengono insegnate oltre altre materie, anche a produrre i fiori rossi; gli studenti alla fine del processo didattico sapranno fare “fiori rossi”. Rainer Maria Rilke, il 12 dicembre 1924, scriveva:
Una rosa sola, è tutte le rose
e quella: l’insostituibile,
la perfetta, la duttile parola
inquadrata dal testo delle cose
come diremmo senza lei
ciò che furono le nostre speranze
e le tenere intermittenze
nella partenza continuata.
(Zoya Shokoohi)
AIZARCOMED – DEMOCRAZIA è un insieme di cose: una mostra, una azione collettiva, una chiamata a raccolta, una proposta, un luogo di relazione e forse, molto altro. Possiamo definirlo un environment che coinvolge alla partecipazione e all’impegno tanto le coscienze che l’agire delle pesone, sia nel tempo – evento della rassegna, sia, potenzialmente, nel tempo della vita quotidiana. In questo luogo, in questa esperienza non si viene invitati semplicemente a “guardare” ma potenzialmente ad “essere”, a partecipare, ad apprendere e ad insegnare allo stesso tempo.
L’evento nasce appunto da una preparazione che ha coinvolto artisti, docenti, studenti, operatori culturali e gente comune in un racconto a molte voci su “come costruire” fiori rossi ma propone anche, a chi vi partecipa la stessa cosa: ascoltare e proporre, riflettere ed agire, esprimere ed ascoltare pensare e fare. E’ una esperienza d’arte differente legata appunto ai concetti dell’Estetica relazionale così come definita a suo tempo da Bourriaud ma più in profondità, all’arte nel sociale, come venne elaborata nelle esperienze civili degli Anni ’70 1. Ma perché oggi tornare a queste esperienze, da sempre discusse e spesso rifiutate dal mainstream economico commerciale dominante nel nostro tempo?
Ce lo spiega indirettamente Bernard Stiegler quando parla della miseria simbolica del nostro tempo, della perdita della capacità di immaginare causata dal non saper più “partecipare” alla vita degli altri, chiusi come siamo in un immaginario ordinato dalla comunicazione interessata del marketing delle cose e delle idee 2.
Il progetto di Zoya Shokoohi sostiene e dimostra che “Arte” può tornare ad essere esperienza delle cose e delle relazioni ovvero, un luogo per costruire una partecipazione che permetta un sviluppo diverso e più “umano” dell’immaginario. In questo senso come lo stesso Stiegler sostiene, l’estetica è “politica” quando è capace di generare motivazioni e prospettive nuove di azione e partecipazione al mondo e alla comunità umana.
(Antonio Zimarino)
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Zoya Shokoohi (Iran, Isfahan, 1987),
proveniente da un background universitario, scientifico, si è in seguito laureata in Pittura e poi in Nuovi linguaggi espressivi, specializzandosi in Antropologia museale e dell'arte; si è trasferita in Italia dall'Iran nel 2015.
Questo cambiamento di contesto legato al processo immigratorio, la porta a interrogarsi sulla sua posizione nel contesto occidentale. Per questo motivo, la maggior parte della sua ricerca si concentra sulle "attività necessarie dell'uomo contemporaneo" e anche sugli aspetti paradossali della vita contemporanea. Nel suo lavoro spesso si trova a creare delle micro utopie, per interrogarsi sull'avvenire in quel contesto utopico.
Ha esposto tra le altre nelle gallerie Motorkhoone (2020) e Aknoon (2020) in Iran, al Museo Novecento di Firenze (2019), nell'ambito di FAST al Maggio musicale Fiorentino (2019), nella rassegna Stills of Peace al Palazzo Scuderie Ducali di Atri (2019), al Giardino dei Semplici, orto botanico di Firenze (2019), alla Portineria di Firenze (2020), all'area dell'ex-manicomio San Salvi di Firenze (2020), nel corso di Fla festival Spazio Matta di Pescara (2022), nel corso del festival Effetto Venezia Livorno (2022), alla Casa degli Artisti di Milano (2023).
Ha svolto inoltre diverse azioni urbane tra cui Io sono qui a Firenze (2017), Bilico a Firenze (2018), what are you looking at? a Firenze (2019) .
Ha vinto vari premi tra cui il premio Stibbert dell'omonimo museo, FAST | Firenze Arte, Scienza e Tecnologia e il bando di rigenerazione urbana per il centro culturale di San Donato, Novoli, indetto dal comune di Firenze. Inoltre è co-fondatrice della residenza artistica online Vacant Zone e del progetto multidisciplinare di For Iran.
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16 Civico
è uno spazio per l'arte situato al piano terra di una palazzina degli anni Cinquanta a Pescara, in prossimità della spiaggia sul mare Adriatico. L’idea fondativa dell'artista Christian Ciampoli è la volontà di prendere le distanze dai criteri curatoriali ed espositivi convenzionali e di lasciare la gestione temporanea e permanente degli spazi direttamente ad artisti locali e non, i quali sono invitati a realizzare opere ad hoc, che verranno esposte in mostre a loro dedicate. 16 Civico si propone come un luogo in continua trasformazione, finalizzato alla divulgazione di linguaggi artistici diversi e sempre all’avanguardia.
Dal 2017 lo spazio entra a far parte del progetto “Luoghi del contemporaneo” gestito dalla Direzione Generale Creatività contemporanea del Ministero della cultura.