Power List 2019 di ArtReview. Il direttore del MoMA Glenn D. Lowry al primo posto
La classifica più attesa dell’anno dal mondo dell’arte internazionale premia il direttore del museo newyorchese da poco riaperto dopo i lavori di ampliamento. L’artista Nan Goldin si piazza al secondo posto, chiudono il podio i galleristi Iwan e Manuela Wirth
È il direttore del MoMA di New York Glenn D. Lowry il personaggio più influente nel mondo dell’arte secondo la classifica redatta dalla rivista britannica ArtReview. Come ogni anno, anche la Power List 2019 conta di 100 nomi, di cui fanno parte artisti, galleristi, curatori, collezionisti, mecenati, critici e direttori di musei e istituzioni culturali. Un modo per tirare le somme sull’anno appena trascorso, comprendere le dinamiche del sistema dell’arte internazionale e, perché no, cercare di capirne anche gli sviluppi futuri. Quali altri “influencer” fanno compagnia a Lowry sul podio? Al secondo posto, rispetto al diciottesimo del 2018, è la fotografa Nan Goldin, mentre al terzo si piazzano i galleristar Iwan e Manuela Wirth, anche loro in salita rispetto alla classifica del 2018 (sesto posto), “spodestando” così il collega David Zwirner, che lo scorso anno si era guadagnato il primo posto della Power List (contro il quinto posto della nuova classifica).
IL DIRETTORE DEL MOMA DI NEW YORK AL PRIMO POSTO DELLA POWER LIST DI ARTREVIEW
Di Glenn D. Lowry abbiamo parlato poco tempo fa in questa lunga intervista: nato a New York nel 1954, è direttore del MoMA dal 1995. Un caso particolare il suo perché nel 2018, anno in cui era prevista la conclusione della sua carriera nel museo, all’età di 64 anni Lowry ha ottenuto il rinnovo del mandato per altri 7 anni, ovvero fino al 2025. Secondo lo statuto normativo del MoMA, direttore e senior curator dovrebbero ritirarsi una volta compiuti i 65 anni; quello di Lowry è stato dunque uno strappo alla regola, “giustificato” dall’abilità manageriale che ha contraddistinto – e continua a contraddistinguere – la direzione del museo. Lowry infatti ha avviato il progetto del PS1 e concluso due importanti ampliamenti del Museum of Modern Art: il primo, nel 2004, per mano dell’architetto giapponese Yoshio Taniguchi; il secondo, firmato Diller Scofidio + Renfro, è stato inaugurato lo scorso 21 ottobre, per un investimento pari a 450 milioni di dollari. Un cambiamento strutturale che è anche sinonimo di un cambiamento di visione dell’istituzione: il museo infatti cambierà le sue esposizioni ogni 6-9 mesi; “sarà un ‘work in progress’ in cui la narrazione lineare, spesso statica, dell’arte diventerà in evoluzione”, commenta ArtReview.
I PERSONAGGI PIÙ INFLUENTI NEL MONDO DELL’ARTE NEL 2019 SECONDO ARTREVIEW
Il secondo posto della Power List 2019 è occupato da Nan Goldin (Washington, 1953), fotografa e attivista che lo scorso anno ha rivelato di la sua dipendenza da OxyContin, un oppiaceo potentissimo utilizzato spesso nel trattamento del dolore nelle malattie oncologiche e per il quale diverse volte ha rischiato di morire. Dopo una lunga riabilitazione, Goldin ha fondato il movimento P.A.I.N. (Prescription Addiction Intervention Now) per combattere la diffusione dell’OxyContin, e negli ultimi mesi ha condotto campagne di protesta all’interno di musei e istituzioni culturali – come il Met – che hanno tra i propri sostenitori la Sakler, casa farmaceutica che produce l’OxyContin. “Goldin è la prova vivente che l’arte e gli artisti possono influenzare il cambiamento”, commenta così ArtReview il secondo posto di Nan Goldin. Al terzo posto della classifica troviamo due personaggi di cui anche noi, durante il 2019, abbiamo parlato spesso: si tratta di Iwan e Manuela Wirth, titolari della nota galleria Hauser & Wirth (insieme a Ursula Hauser) che conta 7 sedi in tre continenti e che quest’anno ha inaugurato a Zurigo il quartier generale della propria casa editrice – la Hauser & Wirth Publishers –, svelati dettagli sull’apertura del nuovo centro culturale a Minorca e dato vita a una collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana. Segno, questo, della peculiare linea seguita dalla galleria svizzera: non solo “galleria” nel senso classico del termine, ma anche centro di studio e ricerca.
IL RESTO DELLA POWER LIST 2019 DI ARTREVIEW
Al quarto posto della classifica conferma la propria posizione la film-maker tedesca Hito Steyerl, già al primo posto nel 2017; al decimo posto si piazza una new entry, i ruangrupa, collettivo artistico indonesiano che curerà documenta 15 a Kassel nel 2022. Subito dopo, all’11esimo posto, è Miuccia Prada, stilista, collezionista e presidente della Fondazione Prada a Milano; al 14esimo ritorna lo street artist Banksy, mentre scende al 21esimo il movimento #metoo, piazzatosi al terzo posto nel 2018. Per trovare un altro italiano, dobbiamo arrivare al 44esimo posto con Massimiliano Gioni, direttore artistico del New Museum di New York, per poi proseguire fino al 55esimo posto con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, collezionista e fondatrice dell’omonima fondazione torinese. Al 92esimo posto un’altra new entry, Lucia Pietroiusti, curatore delle Serpentine Gallery’s di Londra e del Padiglione Lituania alla Biennale d’Arte di Venezia 2019, vincitore del Leone d’Oro. E infine, spazio anche ai galleristi: al 94esimo si piazzano Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi & Maurizio Rigillo, titolari della Galleria Continua, mentre al 96esimo Massimo De Carlo. A questo link la Power List completa.
– Desirée Maida
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