Le residenze d’artista nella scena contemporanea italiana. Due giornate di studio a Matera
Si è svolta a Matera, nell’ambito di Capitale Europea della Cultura 2019, una due giorni dedicata al ruolo della residenza d’artista in Italia. In questa occasione è stata redatta una Carta, con lo scopo di mettere a regime la pratica della residenza
Tra i progetti artistici più dinamici e in grado di creare nuove connessioni tra le persone e i luoghi, la residenza d’artista è probabilmente quello che meglio rappresenta e sperimenta le istanze della creatività contemporanea, promosso spesso da realtà indipendenti ma anche da istituzioni e fondazioni. Sa da una parte la residenza d’artista in Italia è ormai riconosciuta dagli addetti ai lavori come uno degli strumenti più fecondi e catalizzanti per leggere le espressioni artistiche contemporanee, dall’altra essa non ha ancora avuto un riconoscimento formale – anche a livello ministeriale –, al contrario delle residenze legate allo spettacolo dal vivo. Attorno a questi temi si è svolta a Matera, nell’ambito del programma di Capitale Europea della Cultura 2019, una due giorni dal titolo Come&Seed – Coltivare nuovi modelli di residenza, promossa dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, che ha visto protagoniste le nove realtà attive nel territorio lucano vincitrici dell’Avviso Pubblico Residenze Matera Basilicata 2019, i progetti AltoFest Matera Basilicata 2019, Gardentopia e Matera Alberga– anche questi hanno realizzato, al loro interno, residenze d’artista –, e alte realtà nazionali e internazionali legate al mondo delle residenze d’artista. Il risultato della due giorni è stata la redazione della Carta di Matera, con la quale le realtà e le organizzazioni riunitesi a Matera gli scorsi 15 e 16 novembre mettono in risalto il ruolo e l’importanza che la residenza d’artista ricopre oggi nel sistema culturale del Paese, e che soprattutto venga formalmente riconosciuta anche dalle istituzioni.
LE RESIDENZE ARTISTICHE A MATERA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019
“La Fondazione Matera Basilicata 2019 ha supportato progetti di residenza d’artista attraverso due diverse linee di finanziamento: la prima con il supporto alla scena creativa lucana con il coinvolgimento di 26 organizzazioni locali a cui abbiamo affidato un budget per realizzare progetti che, al loro interno, contemplavano anche la residenza d’artista, la seconda con un supporto specifico dato a nove organizzazioni che hanno realizzato altrettanti progetti di residenza”, racconta ad Artribune Paolo Mele, Project Manager – Cultural Area di Fondazione Matera Basilicata 2019. “In un primo momento era previsto un evento relativo alla presentazione dei risultati di queste nove residenze, poi però abbiamo voluto dare un’altra rotta all’evento, provando a lanciare un messaggio forte e a lasciare un segno nelle politiche culturali proprio a partire da Matera”.La due giorni è stata quindi un’occasione per “rivendicare il ruolo importante che le residenze hanno nel nostro Paese, nonostante essa non venga riconosciuta formalmente”, continua Mele. “Sul sito del Ministero dei Beni Culturali sono citati gli spazi indipendenti, i luoghi del contemporaneo, i progetti sulle periferie ma le residenze d’artista non sono mai nominate, e per noi operatori del settore, che non solo gestiamo le residenze d’artista ma crediamo anche alla loro importanza come strumento di produzione artistica e di rigenerazione sociale e territoriale, è una grande mancanza”.
LA CARTA DI MATERA PER LE RESIDENZE ARTISTICHE
Questi punti sono stati affrontati nella Carta di Matera, redatta dalle esperienze sostenute da Fondazione Matera Basilicata 2019 all’interno del percorso di co-creazione e nello specifico Plus Hub Pisticci, Supertramp, Terre Joniche Magna Grecia, Basilicata Link, Centro Carlo Levi, Coop. Synchronos – MUSMA, Arci Basilicata, Associazione Al Parco Onlus, Associazione Terrarossa, Gardentopia, Materalberga, AltoFest; esperienze di realtà nazionali e internazionali come Guilmi Art Project, Progetto Diogene, Associazione Ramdom, The Blank, Viaindustriae, FARE, Associazione Limiti Inchiusi e con la partecipazione di Regione Lombardia, Regione Piemonte, Maxxi e dei network nazionali ed internazionali AIR- artinresidence, Res Artis, On The Move e In Situ, ed è rivolta alle “Istituzioni Pubbliche e Private, e nello specifico a Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, alle Regioni e ai Comuni”per“mettere in atto tutte le misure in loro possesso per concedere il riconoscimento formale del valore del lavoro delle residenze e del loro impatto nell’ambito della formazione, educazione, rigenerazione territoriale, engagement, sulla società civile facilitando il dialogo con università e altri enti pubblici e privati”e il “riconoscimento formale delle residenze artistiche, prendendo a ispirazione quanto fatto per le residenze dello spettacolo tramite la conferenza tra Stato e Regioni che ha dato origine all’articolo 43 del Decreto Ministeriale del 27 Luglio 2017”, si legge dalla Carta di Matera, inviata a tutte le istituzioni interessate e al MiBACT, che ha immediatamente riposto all’appello materano: “il ministero ci ha comunicato che nel 2020 inseriranno le residenze nella piattaforma “Luoghi del contemporaneo” e che sono aperti al dialogo”, ci ha informato Paolo Mele.
– Desirée Maida
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