Inclusione sociale e creatività contemporanea. Parla il nuovo direttore del Madre Kathryn Weir

Nel corso della sua prima conferenza stampa da direttore dell’istituzione napoletana, Weir svela punti e obiettivi che contraddistingueranno la programmazione del museo nei prossimi anni

Avrà Napoli al centro, con una mission votata all’inclusione sociale e alla relazione tra diverse esperienze e linguaggi artistici, la linea del nuovo direttore del Museo Madre Kathryn Weir, alla guida dell’istituzione partenopea dopo la nomina dello scorso dicembre. L’ex direttore del Départment du Développement Culturel del Centre Pompidou di Parigi nel corso della prima conferenza stampa da direttore del Madre ha svelato alcuni dei punti che saranno alla base della propria programmazione, molti dei quali frutto delle esperienze maturate durante la sua attività al Centre Pompidou.

Museo Madre di Napoli

Museo Madre di Napoli

KATHRYN WEIR AL MADRE DI NAPOLI. I PROGETTI PER IL MUSEO

“Sono molto felice di questo incarico”, esordisce Kathryn Weir nel corso della conferenza stampa, entrando subito in media res: “è importante lavorare a nuovi progetti per il museo”. A partire dal museo stesso, lavorando sull’archivio e ampliando la parte digitale. Il ruolo sociale del museo e le sue connessioni con il contesto territoriale è senza dubbio l’aspetto che sarà maggiormente sviluppato da Weir, in linea con i progetti già maturati in passato dal museo con “Madre per il sociale”. “Il museo deve uscire fuori dalle proprie mura, deve andare nei quartieri e aprirsi a livello locale e internazionale”, ha spiegato il neodirettore, sottolineando l’intenzione di lavorare fon da subito sulla città e sulla sua parte creativa, andando a visitare gli studi d’artista.

Madre per il sociale

Madre per il sociale

INCLUSIONE SOCIALE AL MADRE. KATHRYN WEIR E IL PROGETTO COSMOPOLIS AL CENTRE POMPIDOU

Quello dell’arte intesa come strumento di inclusione sociale e di riflessione attorno ai temi della contemporaneità è un concetto che Weir ha maturato durante la sua direzione Départment du Développement Culturel con Cosmopolis, format realizzato nel 2017 per il Centre Pompidou e adottato con successo anche in Cina nel 2018: si tratta di una piattaforma dedicata ai paesi in via di sviluppo, con lo scopo quindi di relazionarsi con l’arte contemporanea dei paesi considerati “periferici” rispetto al sistema dell’arte internazionale. Come spiegato da Weir, Cosmopolis è nato “per creare relazioni e vita sociale, rete di relazioni con artisti e intellettuali”; intenzione del direttore del Madre è quella di portare questo concept anche a Napoli, naturalmente con altra forma ed esperienze. “Da molti anni, lavoro in diverse parti del mondo nella prospettiva dell’”art in life” e sono convinta che l’arte abbia potenzialità forte di trasformazione sociale e delle idee”, aveva dichiarato Weir subito dopo la nomina di direttore del Madre. “Ho da tempo una sensibilità che sposa pienamente il cambio di passo progettuale del Madre. Ho osservato e studiato molto il Madre nell’ultimo anno, con le sue politiche di inclusione e ibridazione dei linguaggi, e sono convinta che Napoli, con la sua lunga storia di incroci e la sua tradizione umanistica, sia oggi uno dei contesti più felici dove un museo possa pensare i propri orizzonti e costruirsi un ruolo da protagonista nella sperimentazione attraverso l’arte di nuove forme di aggregazione”.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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