Angel Moya Garcia è il nuovo responsabile della programmazione culturale di Mattatoio di Roma
Nominato dal CdA dell'Azienda Speciale Palaexpo, il curatore originario di Cordoba curerà la programmazione del Padiglione 9B del Mattatoio di Roma fino al 2022. Al centro, ci saranno la performance e la trasversalità dei linguaggi artistici.
Angel Moya Garcia (Cordoba, 1980) è stato nominato nuovo Responsabile della programmazione culturale e del coordinamento degli eventi che si svolgeranno presso il Mattatoio. In particolare, il suo lavoro riguarderà il Padiglione 9B del centro culturale romano e sarà svolto in stretta collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, presieduta da Cesare Pietroiusti. Sarà elaborata la programmazione delle attività fino al 2022.
ANGEL MOYA GARCIA RESPONSABILE DELLA PROGRAMMAZIONE DI MATTATOIO
L’incarico del curatore spagnolo giunge purtroppo in un momento di incertezza da parte di tutte le istituzioni culturali, le cui attività sono temporaneamente bloccate a causa dei decreti governativi anti-contagio. Tuttavia, anche se al momento è impossibile definire le nuove tempistiche, Angel Moya Garcia si mostra deciso sull’identità generale che assumerà la sua programmazione. Quale è, dunque, il primo passo da fare? “La prima cosa da fare al momento è interrogarsi sugli indirizzi da seguire. Al Mattatoio di Roma si sta creando un polo specifico sulla performance, ed è proprio su questo linguaggio che si concentrerà il mio lavoro”, racconta il curatore, raggiunto da Artribune. “Il mio intento sarà quello di coniugare la performance con le mostre, un approccio molto incline alla mia formazione. Quindi creare una serie di modalità all’interno del padiglione in cui questi atti performativi trasformino completamente le esposizioni in corso. È importante poiché significa mettere in atto un dispositivo in grado di trasformarsi e aggiornarsi costantemente”.
LA RICERCA DI ANGEL MOYA GARCIA
Angel Moya Garcia è laureato in Storia dell’Arte presso l’Università di Cordoba. È co-direttore per le arti visive della Tenuta dello Scompiglio a Lucca e socio di ICOM Italia – International Council of Museums, dell’IKT – International Association of Curators of Contemporary Art e dell’IAC – Istituto di Arte Contemporanea in Spagna. Da oltre dieci anni la sua ricerca si focalizza sulla performance e sul concetto di identità all’interno della collettività; una linea che ben si concilia con la pluralità di linguaggi sperimentata da Mattatoio di Roma, come ci conferma lui stesso: “la mia esperienza di circa 15 anni nelle arti visive – e in particolare gli ultimi 10 anni, dove ho affinato il mio indirizzo di ricerca – sarà importante nel mio lavoro al Mattatoio. Fondamentale sarà anche l’esperienza della Tenuta dello Scompiglio di Lucca, che continuerò a portare avanti parallelamente. Qui l’intero programma, sviluppato assieme alla direttrice artistica e a tutto lo staff, è incentrato sulla trasversalità delle arti: è quello che proveremo a fare anche al Mattatoio, con una linea diversa, uno spazio diverso e risorse diverse. L’obiettivo è portare avanti questa linea, continuando ad aggiornarla e riattualizzarla”.
-Giulia Ronchi
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