Fase 2 cultura del territorio. Fondo speciale di 1 milione di euro dall’Unione Buddhista Italiana
L’Unione Buddhista Italiana lancia una call di emergenza, fino a esaurimento fondi, per sostenere enti non profit e artisti riuniti in associazioni culturali che operano a livello locale, spesso con funzione di presidio sociale
In questi mesi di profonda crisi sanitaria, economica e sociale in cui è sprofondato il Paese, prosegue la mobilitazione nei confronti della cultura, questa volta quella strettamente territoriale che va da Nord a Sud dello Stivale. L’impegno arriva dall’Unione Buddhista Italiana che ha appena istituito un fondo speciale di un milione di euro per tutte quelle realtà che svolgono opera di testimonianza, conservazione e sviluppo delle tradizioni culturali locali e per le nuove forme contemporanee di espressione artistica presenti nei nostri territori che rappresentano spesso un presidio di socialità.
IL BANDO SPIEGATO DAL PRESIDENTE SCIANNA
“Con questi fondi vogliamo intervenire a sostegno di un settore nevralgico della società e dell’economia italiana, messo seriamente in difficoltà dall’emergenza Coronavirus e che dovrà affrontare ancora mesi di grande incertezza e sofferenza”, spiega Filippo Scianna, presidente dell’U.B.I.. “La nostra scelta ha l’obbiettivo di sostenere e valorizzare diverse realtà che operano sui territori del nostro Paese e rappresentano una risposta preziosa al degrado civile oltre che culturale”. Questa associazione che dal 1984 raggruppa le diverse realtà del buddhismo in Italia per un totale di 54 centri, mette, così, in campo delle risorse alle quali si potrà accedere tramite call fino a esaurimento del fondo stesso. Rivolto a enti no profit e A.T.S. di artisti che operano in campo culturale e dello spettacolo, che siano costituiti in associazioni culturali, associazioni di promozione sociale, cooperative, Associazioni temporanee di Scopo, il bando di emergenza è articolato in due diverse linee di intervento, con disponibilità finanziaria di 500mila euro ciascuna: alla prima possono accedere gli enti che siano attivi da almeno 3 anni, abbiano un bilancio d’esercizio (o rendiconto economico) con entrate medie negli ultimi due anni tra i 3mila e gli 80mila euro annui, e siano iscritti ai pubblici registri di competenza del proprio settore (il contributo massimo erogabile sarà di € 10mila); alla seconda tranche di contributi possono accedere, invece, gli enti sempre attivi da almeno 3 anni ma che abbiano un bilancio d’esercizio (o rendiconto economico) con entrate medie negli ultimi due anni tra gli 80mila e i 200mila euro annui (in questo caso il contributo massimo erogabile sarà di € 20mila).
LA CALL: COME PARTECIPARE
“Il nostro è un piccolo gesto rispetto all’enorme esigenza creatasi, che vuole comunque testimoniare l’importanza di tutelare il lavoro di queste persone e ribadire come il mondo della cultura debba continuare ad avere il posto che merita nella società italiana”, conclude il presidente Scianna. “Attraverso questo impegno vogliamo anche rimarcare come cultura e ricerca interiore siano spesso intrecciate nelle vite degli esseri umani, sostenendosi reciprocamente e testimoniando come la conoscenza possa concorrere a renderci migliori ed essere un motore decisivo per la ripartenza”. La call per fare domanda ai fondi di emergenza è aperta fino al 20 maggio 2020.
– Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati