“Così rischia di scomparire una professione”: le proteste delle guide turistiche da nord a sud
Si sono svolte nella mattina del 9 giugno a Venezia, Roma e Napoli le manifestazioni delle guide turistiche italiane per protestare contro la totale assenza di tutele e aiuti da parte del Governo, a fronte di una situazione che impedisce da mesi qualsiasi possibilità di esercitare la professione.
Già dai primi giorni dell’arrivo del Covid-19 in Italia si era compreso che, all’interno del settore culturale, le guide turistiche sarebbero state tra le professioni più esposte alla crisi economica. Per la chiusura totale di musei, istituzioni, monumenti e siti culturali e, ancor prima, per la sparizione dei turisti stranieri. Anche ora che tanti musei hanno riaperto, proprio a causa delle nuove norme anti-contagio le visite guidate sono state impedite – evitando così gruppi e assembramenti – spesso sostituendole con podcast e voci registrate. Una simile situazione ha messo in ginocchio il settore, il quale ha finora potuto ricevere gli aiuti dei Decreti “Cura Italia” e “Rilancio” (600 euro a marzo e 600 ad aprile), in quanto composto perlopiù da lavoratori a partita IVA. Tuttavia, molti rimarranno anche esclusi dai 1000 euro di maggio a causa di criteri che non tengono conto delle specificità delle attività turistiche. In questa drammatica cornice, guide e accompagnatori turistici sono scesi a protestare a Venezia, Roma e Napoli, ovvero le città assieme a Firenze più significative per ricchezza culturale e per l’ingente afflusso di visitatori.
LE GUIDE TURISTICHE SCENDONO NELLE PIAZZE DI VENEZIA, ROMA E NAPOLI
La manifestazione, suddivisa nelle tre città, è stata organizzata da AGTA – Associazione Guide Turistiche Abilitate. Non sono mancati i flash-mob, tra mascherine e distanziamento sociale: sono partiti in contemporanea alle 11 a Venezia (davanti alla Basilica della Salute) e a Napoli, in piazza del Gesù. “Con la manifestazione le guide vogliono portare all’attenzione del Governo le problematiche che affliggono la loro categoria da tempo, ma che diventano ancora più critiche in questa situazione: il pericolo che la profonda crisi innestata dal Covid venga esacerbata dall’esclusione delle guide dai siti in cui prima lavoravano”, ha dichiarato Isabella Ruggiero, presidente nazionale dell’AGTA Associazione Guide Turistiche Abilitate. “Infatti, nell’ambito delle limitazioni post Covid-19, le direzioni di alcuni siti stanno vietando completamente le visite guidate (anche laddove gli spazi le renderebbero possibili) o le stanno limitando alle guide interne. In pratica, la crisi da Coronavirus rischia di distruggere completamente la professione di guida nei prossimi anni, se lo Stato non interviene immediatamente a garantire il diritto di esercitarla in tutti i luoghi della cultura pubblici: aree archeologiche, musei, chiese, mostre, ecc”. E ha concluso: “in un mese siamo passati dal problema dell’overtourism a quello delle città vuote. Ora in molti si stanno rendendo conto di quanto influiva il turismo sull’intera economia italiana: non solo su chi ci lavora direttamente, ma su tutto l’indotto. Guide e accompagnatori vogliono tornare a lavorare. Siamo persone che amano la propria professione, che la svolgono con passione ed energia e che per anni hanno contribuito con il lavoro e con le tasse all’economia attiva del paese. Chiediamo al Governo di sostenerci in un momento di crisi della quale nessuno è responsabile, per poter essere ancora in grado di valorizzare e promuovere il nostro patrimonio e il nostro territorio quando il turismo riprenderà“.
GUIDE TURISTICHE, L’IMPORTANZA DI QUESTA PROFESSIONE A RISCHIO
Le guide turistiche, insomma, sono state accantonate dagli aiuti governativi nel momento in cui “non servono più”. Eppure questa professione – che si prevede non possa tornare a esercitare a regime prima di marzo 2021 – è stata finora un tassello fondamentale del settore culturale e turistico contribuendo a trainare l’economia di compagnie aeree, agenzie di viaggi, alberghi e ristorazione. Ecco quindi le richieste avanzate durante la manifestazione:
– Un fondo economico per il turismo.
– Misure specifiche, concordate con i rappresentanti di categoria.
– Sostegno economico fino alla ripresa dell’attività: una indennità mensile per quelli con partita IVA e il prolungamento senza interruzione per quelli in cooperativa.
– Possibilità di rateizzare in due anni senza interessi i pagamenti di tutti i tributi e contributi dovuti nel 2020.
– Una strategia seria ed efficace per riportare velocemente l’Italia e ad essere competitiva sul mercato internazionale.
-Giulia Ronchi
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