Il 2020 della Fondation Beyeler di Basilea: giù i visitatori, su il pubblico online
Il super museo svizzero ha stilato un bilancio dell’anno appena trascorso, che ha risentito dell’impatto della pandemia. Nonostante le chiusure e le restrizioni, ha registrato un confortante numero di visitatori la mostra su Edward Hopper. E il 2021?
Tempo di bilanci e di pianificazione del futuro per istituzioni culturali e musei di tutto il mondo, alle prese da un anno a questa parte con le altalenanti chiusure imposte dai lockdown. Condizione, questa, che ha portato i luoghi della cultura a reinventarsi o a potenziare le proprie attività attraverso le piattaforme digitali, con un proliferare di mostre, talk, laboratori, tour, seminari tutti rigorosamente online, che continuano a essere organizzati e proposti agli utenti della rete, spesso con grande successo. Il risultato è stato, in molte occasioni, il considerevole aumento del numero dei follower delle pagine social dei musei, con il conseguente crollo però del numero dei visitatori “in presenza”. Risultato, questo, che è stato rilevato ad esempio dal Rijksmuseum di Amsterdam, che nel 2020 ha registrato solo 675mila presenze – dato più basso mai registrato dal 1964, anno in cui il museo è stato visitato da 686.553 persone –, rispetto ai 2,7 milioni del 2019. Un calo vertiginoso, controbilanciato però dal notevole incremento del pubblico digitale: il museo infatti dichiara di aver registrato oltre 5 milioni di visitatori unici sul proprio sito web, e che i follower sui social network sono aumentati del 23%. La stessa situazione, ma con numeri differenti, ha contraddistinto anche la Fondation Beyeler di Basilea, che ha recentemente stilato il bilancio del suo 2020: nonostante il lockdown e le restrizioni, la Fondazione ha registrato la presenza di 291.604 visitatori, confermandosi il museo più visitato della Svizzera. È calato anche il numero dei giornalisti che hanno visitato il museo, 1917 in tutto, il 26% in meno rispetto al solito.
IL 2020 DELLA FONDATION BEYELER DI BASILEA. I NUMERI OTTENUTI ONLINE
“Mai lasciare che una crisi vada sprecata”, ha dichiarato il direttore della Fondation Beyeler Sam Keller commentando l’anno appena trascorso. Se il numero dei visitatori è sceso drasticamente, è stata però potenziata – e con successo – la presenza online: per quanto riguarda i canali social e le iniziative digitali, la Fondation Beyeler rimane in testa rispetto agli altri musei svizzeri e, con 138mila follower su Instagram, si colloca al primo posto sul piano europeo tra tutti i musei germanofoni ottenendo 20mila follower in più, con un aumento del 40 %. Su Facebook sono stati registrati 5mila follower in più, con un engagement aumentato del 14 %, mentre è raddoppiato il numero delle sottoscrizioni sul canale YouTube. Il sito web invece conta 1.115.981 di visitatori unici, superando del 33,3 % le visualizzazioni rispetto all’anno precedente.
FONDATION BEYELER. I NUMERI DELLE ATTIVITÀ IN PRESENZA
Durante le fasi di apertura, il museo ha comunque assistito per quanto possibile alla presenza di pubblico, grazie anche alle misure adottate per garantire ai visitatori una fruizione in totale sicurezza. Tra le mostre che hanno ottenuto maggiore successo è senza dubbio la retrospettiva dedicata a Edward Hopper, visitata da 255.001 persone; tra l’altro la visita guidata in video Hip-Hopper con Laurin Buser e il trailer della mostra sono stati i video più gettonati nella storia della Fondation Beyeler. All’artista Roni Horn è stata dedicata l’esposizione You are the Weather, mentre le mostre Silent Vision e The lion is hungry sono state incentrate sulla collezione permanente. Lo scorso dicembre è stata inaugurata – e poi chiusa a causa delle restrizioni – la mostra Rodin/Arp, visitabile appena possibile fino a maggio. Nel 2020 inoltre sono state organizzate 28 manifestazioni culturali pubbliche, circa la metà rispetto agli anni precedenti: tra queste, la serie di concerti Sound Garden, ospitata nell’estate 2020 nel parco della Fondation Beyeler, che ha permesso di dare supporto ai musicisti locali e di ospitare più di 1200 spettatori, e il talk tra il regista Wim Wenders e Christian Jungen, direttore dello Zurich Film Festival.
IL FUTURO DELLA FONDATION BEYELER
La crisi causata dalla pandemia ha spesso visto molti musei costretti a tagliare parte del personale; ciò non è accaduto alla Fondation Beyeler, che ha comunque garantito l’impiego a tutti i suoi 203 collaboratori anche se con temporanee riduzioni di orario. Per quanto riguarda la programmazione espositiva, dal 18 aprile all’11 luglio è prevista la mostra dedicata a Olafur Eliasson, dal 19 settembre al 2 gennaio 2022 la collettiva Close-up e dal 10 ottobre al 23 gennaio 2022 la mostra su Goya. Fino al prossimo 28 febbraio il museo sarà comunque chiuso al pubblico; rimane aperto invece il parco, in cui sono state collocate due sculture, il Bacio di Rodin e Snowman di Fischli/Weiss.
– Desirée Maida
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