La nuova edizione The Others Art Fair 2022 a Torino raccontata dal suo direttore artistico
Attualità, urgenze politiche e sociali, gallerie, spazi no profit, dialogo tra artisti internazionali, il tutto in un display inedito. Ecco le anticipazioni di quello che succederà a The Others durante la art week torinese
Sono la pluralità e la sperimentazione artistica a fare da fili conduttori di The Others, fiera che si svolge in concomitanza con Artissima, durante la art week torinese di novembre. Un principio valido anche nella nuova edizione, l’undicesima per, che torna dal 3 al 6 novembre 2022 al Padiglione 3 di Torino Esposizioni, con la direzione artistica di Lorenzo Bruni. Che punta tutto sul tema del labirinto, la novità principale di quest’anno, con un inedito display in cui si dispongono i vari attori di questa fiera, ovvero le gallerie con i loro progetti e i loro artisti. Il labirinto, quindi, come archetipo di complessità e disorientamento, ma anche di sfida, orizzontalità e occasione di confronti inediti.
THE OTHERS ART FAIR 2022. PAROLA AL DIRETTORE LORENZO BRUNI
“Il confronto tra generazioni di artisti differenti e di culture differenti, osservato dal punto di vista della creatività giovanile, rappresenta l’identità della prossima edizione di The Others Art Fair 2022”, racconta Lorenzo Bruni a Artribune. “Possiamo dire quindi che se la fiera è resa site specific dal nuovo e inusuale display a labirinto (che rende l’esperienza della visita unica e gli spazi collocati al suo interno visibili allo stesso modo in modo democratico e non come accade nel solito display a griglia) il focus di quest’anno è il tema del “dialogo”, approccio che ha sempre caratterizzato la fiera. Questa modalità progettuale sarà riscontrata dal pubblico in ogni singolo progetto esposto. Le giovani gallerie europee che hanno adottato la sperimentazione (anche se sono presenti anche delle eccezioni come gallerie dal Cile e dal Giappone ma anche dall’Inghilterra), i non profit, le gallerie storiche che vogliono lavorare con i giovani artisti e le gallerie che indagano il confine tra arte architettura e design non saranno raggruppate in sezioni separate tra loro, bensì associate tramite i temi comuni trattati dai progetti presentati. Il comitato infatti non ha selezionato la galleria e la sua visibilità, ma il progetto”.
LA PLURALITÀ DI THE OTHERS ART FAIR 2022 A TORINO
Uno scambio internazionale che parte dal board di curatrici di questa fiera, composto da Daniela Grabosch, artista tedesca attiva a Vienna particolarmente attenta alla cultura performativa, Lydia Pribisova, curatrice alla Kunstalle di Bratislava e redattrice per l’edizione dell’est Europa di Flash Art e Marta Orsola Sironi, impegnata a Milano e in vari progetti nomadici con focus sulla relazione tra giustizia ambientale e sociale e il femminismo intersezionale. “In quest’ottica di interdisciplinarità rientra per l’edizione del 2022 la scelta di creare un premio per giovani curatori, ma anche l’idea di creare una rete tra i più interessanti festival presenti sul territorio torinese oltre che implementare il progetto della web tv”, prosegue il direttore artistico a proposito delle novità di questa edizione. Tra i temi portanti dei diversi progetti artistici, invece, ci saranno la relazione tra uomo e nuove tecnologie, al centro della ricerca condotta dall’artista di origine ucraina Ira Lupu che attraverso le esperienze di un gruppo di lavoratrici del sesso online ucraine accende i riflettori sul rapporto paradossale tra intimità e distanza, corpo fisico e corpo elettronico. E ancora il rapporto tra Oriente e Occidente, nel progetto proposto dall’AAIE Center for Contemporary Art sulla fusione tra classico e contemporaneo, grazie al lavoro di quattro artisti asiatici emergenti. “The Others è, in questo modo, sempre di più una piattaforma di scambio di idee e di novità nella ricerca della pratica dell’arte in dialogo con i cambiamenti della realtà e viceversa”, conclude Lorenzo Bruni. “Il nostro goal è poter fornire le novità dell’arte della creatività giovanile al collezionista esperto, un primo incontro fuori da ogni forma di snobberia per il pubblico curioso che vuole comprare la sua prima opera, oltre a un necessario scambio democratico tra curatori, artisti e galleristi in modo da interrogarsi assieme sulle metodologie migliori con cui promuovere la sperimentazione e la sostenibilità dell’arte a fronte di una crisi di sistema mondiale”.
Giulia Ronchi
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