Grand Tour: tornano le residenze educative museali a Palazzo Grassi, a Venezia

In programma, due giorni di attività sulle pratiche partecipative museali con il supporto del Van Abbemuseum di Eindhoven. Spicca il laboratorio per scrivere lettere d'amore alle opere d'arte

Il Grand Tour ricomincia, e Venezia torna così a viaggiare stando ferma. L’iniziativa è quella – ormai famosa tra i dipartimenti educativi museali – di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, che in una speciale formula di residenza ospita ogni anno un museo o una istituzione culturale (nazionale o internazionale) perché condivida le proprie best practice con addetti ai lavori e pubblico. Dopo i positivi incontri passati con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il Centre Pompidou, la Fondazione Palazzo Strozzi, Manifesta 12, lo S.M.A.K. Stedelijk Museum voor Actuele Kunst di Gand, il MAXXI e l’ECAL/Ecole cantonale d’art de Lausanne, l’ospite d’onore per il 2022 è il museo di arte contemporanea Van Abbemuseum di Eindhoven. Questo, tra il 18 e il 19 novembre, presenta un programma incentrato sulle strategie partecipative, chiedendosi e chiedendo ad esperti e visitatori quale ruolo debba avere un museo nella comunità locale e come possa abbracciare i punti di vista e le necessità di ogni tipo di pubblico.

Grand Tour nasce proprio dal desiderio di conoscere da vicino metodologie ed esperienze di altre istituzioni, calandole nella realtà veneziana ed esaminandole in un confronto aperto e dinamico con colleghi di altri musei e con una proposta per il pubblico“, dicono da Palazzo Grassi. “Il Van Abbemuseum è un riferimento internazionale per le pratiche partecipative, innervate nella vita dell’istituzione rivolte a coinvolgere, fin dalla fase di progettazione, le diverse fasce di pubblico riconoscendone e accogliendone le necessità. All’interno di questo ambito ci ha colpito in particolare il loro progetto Queering the Museum, motivo per il quale abbiamo scelto di collaborare con l’istituzione olandese. Sentiamo la necessità, in tempi come questi, di decostruire il consueto sguardo, dando luogo a una pluralità di punti di vista“.

Grand Tour con Van Abbemuseum, Palazzo Grassi

Grand Tour con Van Abbemuseum, Palazzo Grassi

IL PROGRAMMA DELLA DUE GIORNI DEL GRAND TOUR VENEZIANO

Il pomeriggio del 18 novembre, il Van Abbenmuseum – noto per aver inaugurato nel 2021 una grande mostra multisensoriale in cui esortava i visitatori a “leggere” 120 opere d’arte con tutti i propri sensi – guiderà al Teatrino di Palazzo Grassi un incontro per soli addetti dedicato alle nuove frontiere della partecipazione culturale. Qui i professionisti dei servizi educativi museali potranno vedere e mettere in pratica alcune delle attività che saranno proposte al pubblico lagunare il giorno successivo, primo tra tutti il Love Letters Tour dell’Office for Queer Affairs, associazione pro LGBTQIA con cui il museo collabora in ottica intersezionale. Un progetto inusuale, che va a stimolare nel pubblico un ascolto e una analisi emotiva ed empatica dell’opera d’arte, invitandolo a comporre una lettera d’amore in onore della stessa e sviluppare “un approccio più queer al museo”. In questa attività, “i visitatori e le visitatrici sono invitati a rispondere a dei messaggi d’amore provenienti dall’opera stessa, ispirati agli annunci personali molto diffusi tra le comunità omosessuali negli anni ‘80 e ’90“, spiegano da Palazzo Grassi. “Il pubblico non è più costretto a una visione puramente intellettuale, rigida ed eteronormata, ma, anzi, entra in contatto con altre modalità di narrazione che questionano i concetti di amore, arte e identità“.

Questo approccio si vede anche nell’esposizione multisensoriale del Van Abbenmuseum, che abbracciando oltre un secolo di storia dell’arte cambia radicalmente la prospettiva di analisi: “Dove in precedenza le storie erano raccontate da un piccolo gruppo uniforme di persone, ora c’è una maggiore attenzione alle diverse prospettive“, dicono dal museo olandese. Il tutto, con l’aiuto di domande nuove e fondamentali: “Quali storie mancano? Chi racconta queste storie? Chi decide quali storie vengono presentate? Come presentiamo le storie, sono accessibili a tutti? Quali storie ci uniscono?“. Questo porta a una maggiore accessibilità, tra testi in Braille, paesaggi sonori e interpretazioni olfattive; a una vera multimedialità, per grandi e piccini; e a un apprendimento “del fare”.

Van Abbemuseum, Eindhoven

Van Abbemuseum, Eindhoven

LE ATTIVITÁ PER IL PUBBLICO PREVISTE DAL VAN ABBENMUSEUM DI EINDHOVEN

Il 19 novembre sarà invece il momento del lavoro diretto con il pubblico grazie a tre workshop in inglese che puntano a rendere il museo più inclusivo e accogliente. Oltre al sopracitato Love Letters Tour, ci sono Braiding the Conversation, una attività di dialogo aperto con la cittadinanza, e Drag the Toilette, laboratorio che si concentra sul bagno pubblico come luogo dove le strutture di potere e di genere diventano più esplicite. Durante l’attività (che si svolgerà appunto nelle toilette del museo), si darà forma a nuovi segni e a modalità di utilizzo di questi spazi pubblici, portando i partecipanti a mettere a frutto le conoscenze acquisite nelle precedenti attività e mettendosi in discussione. A chiosa della due giorni, si terrà una riflessione collettiva su quanto sperimentato e sulla scoperta delle inedite possibilità di condivisione e partecipazione che lo spazio museale è in grado di offrire.

Giulia Giaume

https://www.palazzograssi.it/it/

https://vanabbemuseum.nl/en/

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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