Il Maxxi si affida ad un gruppo di curatori esterni? Arriva Luca Beatrice
Oltre al curatore-giornalista-docente torinese ci sarebbero nelle idee del neo-presidente Alessandro Giuli anche Francesca Barbi Marinetti, Angelo Crespi e Giorgio Calcara. Si preparano le mostre da ottobre in poi
Se qualcuno pensava che le novità al Maxxi fossero terminate con la nomina di Lorenza Baroncelli a capo del Dipartimento Architettura si sbagliava di grosso. Alessandro Giuli, il nuovo presidente della Fondazione di Via Guido Reni, non rilascia interviste (ci abbiamo provato, per ora niente!) ma lavora sottotraccia per dare la sua impronta al museo.
E dopo l’architettura c’è da pensare all’arte visto che la programmazione di coda della gestione Melandri non durerà all’infinito e bisogna mettere fieno in cascina per non interrompere il flusso delle mostre. A quanto pare l’onere e l’onore sarà in capo al curatore, docente e giornalista Luca Beatrice (Torino, 1961) che però assumerà un ruolo inedito, non presente nell’attuale organigramma. Non il capo del Dipartimento Arte (capitanato da Bartolomeo Pietromarchi che resterà al suo posto fino al 30 settembre), non il Direttore Artistico del museo (fino a ieri Hu Hanru) ma piuttosto il coordinatore di un gruppo di curatori esterni di riferimento che contribuiranno al Maxxi in termini di contenuti e proposte. “Non sono in corsa per la direzione perché lì vogliono fare un bando e io non partecipo a bandi” qualcuno avrebbe sentito dire a Beatrice.
I NUOVI “CURATORI” DEL MAXXI DI ROMA DIRETTI DA LUCA BEATRICE
Ma con chi collaborerà la firma di Libero? I nomi sono almeno tre: Francesca Barbi Marinetti (Napoli, 1961); Angelo Crespi (Busto Arsizio, 1968) e Giorgio Calcara. Ma chi sono questi tre personaggi coinvolti nel più importante museo nazionale di arte contemporanea in Italia? Francesca Marinetti è come suggerisce il cognome nipote del padre del futurismo Filippo Tommaso, da una quindicina d’anni il suo lavoro è organizzare, produrre, comunicare e promuovere eventi culturali con la sua società D. D’Arte. Angelo Crespi è giornalista (ha diretto Il Domenicale e un inserto cultura de Il Giornale), ha ricoperto ruoli in molti CdA e comitati scientifici di varie istituzioni museali (dal MAGA di Gallarate all’Adi Design Museum) e ai tempi di Sandro Bondi Ministro della Cultura era uno dei suoi più seguiti consiglieri. Crespi fa parte di quella schiera di critici che non si tira indietro a manifestare un sostanziale disprezzo per l’arte e l’architettura contemporanea, per lo meno quelle più concettuali. Lo testimoniano anche i suoi libri: Ars Attack. Il bluff del contemporaneo o Nostalgia della bellezza. Perché l’arte contemporanea ama il brutto. Infine Giorgio Calcara che recentissimamente ha collaborato con Vittorio Sgarbi, altro protagonista della new wave culturale meloniana, curando una mostra su Julius Evola al museo Mart di Rovereto.
La “nostalgia della bellezza” qualche preoccupazione ce la lascia a dire il vero, tuttavia se queste nomine si concretizzeranno ufficialmente valuteremo sul campo le decisioni espositive a partire dal prossimo autunno, quando le mostre pianificate dalla vecchia gestione Melandri dovranno per forza di cose avere un seguito firmato dalla nuova presidenza espressione del nuovo governo.
Massimiliano Tonelli
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