I biglietti dei musei italiani sono rincarati tantissimo negli ultimi anni
Prende in considerazione i quindici siti museali più visitati di sette città italiane l’analisi sul rincaro dei costi della cultura condotta da Altroconsumo. E l’inflazione si fa sentire un po’ ovunque, fatta salva qualche eccezione
Si è fatto un gran parlare, negli ultimi mesi, del costo della cultura. A sollecitare il dibattito, le reiterate dichiarazioni del ministro Gennaro Sangiuliano sulla necessità di aumentare – o introdurre ove necessario, a partire dai più importanti siti monumentali italiani – il prezzo del biglietto d’ingresso dei principali musei e siti archeologici italiani. “Dobbiamo adeguarci agli standard europei”, ha sostenuto a più riprese il ministro circa l’opportunità di predisporre una mirata politica di rincari: “C’è un discorso morale ed etico: se una cosa vale, dev’essere pagata”. Così è stato per gli Uffizi, che all’inizio del 2023 hanno deliberato un aumento ponderato del ticket di accesso singolo per la Galleria delle statue e delle pitture, per far fronte al caro energia ed edilizio. Il provvedimento è entrato in vigore all’inizio di marzo, e si protrarrà per tutta l’alta stagione, fino al 31 ottobre. Ammontare del rincaro: cinque euro, per un totale di 25 (ma al di sotto dei 26 anni resta valida la riduzione che consente di accedere a tutti gli spazi del museo fiorentino con soli 2 euro). Sempre nel mese di marzo, peraltro, è stato ratificato l’accordo tra il MiC e il Capitolo della basilica di Santa Maria ad Martyres per introdurre il pagamento di un biglietto d’ingresso al Pantheon di Roma, che da gratuito che era passerà a costare 5 euro (fatta eccezione per i cittadini della Capitale). Al di là dei casi più chiacchierati, però, è Altroconsumo a restituire una fotografia più capillare del generale rincaro cui è andato incontro il listino dei biglietti d’ingresso dei siti culturali italiani tra il 2022 e il 2023 (quando possibile, i prezzi attuali sono stati confrontati anche con le tariffe degli anni precedenti).
L’INDAGINE DI ALTROCONSUMO: COME SONO AUMENTATI I BIGLIETTI DEI MUSEI
L’associazione ha condotto un’indagine comparata in sette città, prendendo in considerazione un campione di quindici istituzioni museali, le più visitate nel 2022 a Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Torino, Milano e Caserta. Risultato: un rincaro medio del 10% del prezzo dei biglietti (la percentuale lievita al 42% se si considera il lungo periodo, nell’arco temporale che dal 2011 conduce al presente). Ma con delle differenze significative da città a città: se Roma fa registrare un +28% (ma rispetto al 2018), e Napoli addirittura un +33%, i due siti più visitati di Milano e Caserta – rispettivamente il Cenacolo di Leonardo e la Reggia di Vanvitelli – mantengono inalterati i listini del 2022, mentre a Torino la Venaria Reale gioca di contrappunto, facendo pagare il biglietto cinque euro in meno rispetto al 2018.
DOVE SONO AUMENTATI I BIGLIETTI DEI MUSEI. MAGLIA NERA PER NAPOLI E ROMA
A Roma, l’inflazione ha colpito principalmente il Colosseo (+29% in quattro anni) e Castel Sant’Angelo (+21% rispetto al 2018); nel complesso, chi visita la città oggi rispetto a un anno fa spende in media il 2% in più. A Firenze gli aumenti dei prezzi raggiungono il 4% se paragonati a quelli del 2022, rispetto al 2018 si registra invece un +5%. Gli Uffizi fanno storia a sé, come anticipato sopra: dal 2015 il prezzo del biglietto di ingresso è variato fino al +66%, anche se è stata introdotta la distinzione tra bassa e alta stagione, che ha reso più convenienti alcuni mesi dell’anno. Venezia, invece, è in perfetta media nazionale, con un +10% dall’anno scorso al 2023. Ampliando la forbice temporale, però, il dato che riguarda il sistema museale lagunare è eclatante: dal 2012 a oggi, i prezzi sono aumentati del 93%! E dall’inizio di settembre 2023, Palazzo Ducale porterà il suo biglietto a 30 euro, anziché 26. Sul +10% si attesta anche Torino, con eccezioni virtuose come la sopracitata Venaria Reale; mentre a Milano Altroconsumo non registra variazioni di prezzo tra il 2022 e il 2023 (non per i musei presi in considerazione). Bisogna tornare indietro al 2018 per constatare un rincaro del 25% in città. A Napoli, aumenta del 20% il biglietto del Museo Archeologico Nazionale (dai 15 euro del 2022 ai 18 attuali), ma il rincaro più significativo riguarda Palazzo Reale, da 6 a 10 euro rispetto allo scorso anno (+67%). Fuori città è aumentato anche il biglietto degli scavi archeologici di Pompei, da 16 a 18 euro (+13%).
Livia Montagnoli
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