Art Basel 2023. I migliori stand della fiera più importante del mondo
Come sta andando la rassegna sul mercato dell'arte contemporanea più influente del mondo? Abbiamo visitato la fiera nel primo giorno di apertura. Qui riflessioni e foto
Ma come mai tutto il mondo cambia, evolve, si trasforma, cambia argomenti e contenuti e le fiere d’arte riescono a rimanere sempre identiche a se stesse nei decenni? Sta diventando un mistero. Tuttavia questo immobilismo da un parte sorprende e dall’altra rassicura. E nei contesti dove girano tanti tanti soldi non è male che vi sia una atmosfera rassicurante.
Art Basel 2023 è una fiera di qualità assoluta, ma potrebbe essere Art Basel 2013. E forse anche 2003. Uguale a se stessa. Un tempo si veniva qui per scoprire quali erano le nuove tendenze e per intuire dove stava andando l’arte. Non è più così: oggi si viene per imparare quali sono i valori consolidati. Che pure è una informazione importante e rilevante. Quest’anno rassegna piena zeppa di pittura, con galleristi e mercanti in ansia per coprire le spese – ingentissime – e con clienti e collezionisti che dimostrano maggiore vivacità su cifre di spesa intermedie, con qualche lentezza maggiore per la fascia più costosa del mercato, quella dei milioni (a volte decine di milioni). Il momento però non presenta troppe incertezze come in passato: la guerra in Europa è diventata un fatto ordinario lontano dalle prime pagine dei giornali e la pandemia è ufficialmente terminata: non resta che lo spazio per gli affari e questo è percepibile.
In questo contesto ci siamo battuti tutta quanta la fiera (una fiera sconfinata, estenuante, che necessiterebbe due giorni pieni di visita: uno per piano) ed abbiamo tirato fuori qualche suggerimento di visita attraverso questi stand che ci sono sembrati particolarmente da non perdere.
Massimiliano Tonelli
SPRÜTH MAGERS
È di grande impatto la motocicletta-scultura di Anne Imhof ed alcuni quadri altrettanto duri acrilici su alluminio dell’artista tedesca. Sempre sul corridoio esterno un led di Jenny Holzer. Nel resto della galleria opere importanti di Rosemary Trockel, George Condo, Alighiero Boetti, Andreas Schulze con un lavoro enorme dalla parte opposta dello stand.
TUCCI RUSSO
Magari sarebbe stato giusto tributare alla galleria Tucci Russo una presenza in questo “best of” in omaggio alla recente scomparsa del gallerista. E invece no: la galleria Tucci Russo in questa lista ci sta per questioni di merito e non per questioni di tributo alla memoria. Pur in assenza del grande Tucci. Le opere sono straordinarie (in particolare l’installazione di Mario Merz, ma anche quella di Giulio Paolini) e l’allestimento come al solito regala un’atmosfera unica.
XAVIER HUFKENS
Lo stand, ampio e passante da corridoio a corridoio, si apre con due sculture a pavimento di Roni Horn e tre quadri. Quello centrale, magnetico quanto le sculture, è di Alice Neel, quelli laterali portano le firme di Ulala Imai e Zhang Enli. Il tutto genera un ‘portale’ di ingresso che beneficia oltretutto di un particolare materiale morbido usato dal gallerista di Bruxelles per rendere più accattivante il pavimento. Vi sembreranno sciocchezze ma sono scelte che fanno la differenza.
MICHAEL WERNER
Davvero di grande impatto questo stand che punta su nomi consolidati del novecento e sulla scultura. La parte principale è pensata proprio come una piazza, con un monumento al centro come tutte le piazze che si rispettino. Sono tre sculture di A. R. Penck (presente da altre parti dello stand anche con molti quadri), tutto attorno quadri di grandi dimensioni di Sigmar Polke, Markus Lüpertz, Francis Picabia, Mereth Oppenheim.
LIA RUMMA
Guardate che roba questo angolo di fiera creato dalla gallerista napoletana. A sinistra c’è un’opera di Gian Maria Tosatti simile a quelle viste al Pirelli HangarBicocca montata su tubi innocenti. Poi a seguire una lunga scultura di Ettore Spalletti, poi in una teca una scultura in ceramica di Wael Shawky e nel cabinet sullo sfondo dieci sculture con le teste di Vanessa Beecroft. E sul muro a destra le sagome di William Kentridge.
HAUSER & WIRTH
In un ambiente intimo e inaspettato leggermente separato dall’affollatissimo corridoio grazie ad una parete, sulla quale è posta un’opera della star Nicolas Party, si apre uno spazio davvero molto suggestivo: c’è un ragno a muro di Louise Bourgeois ed è abbracciato da tre quadri tutti e tre completamente bianchi ma tutti e tre di autori differenti: Piero Manzoni, Robert Ryman e Glenn Ligon. Il risultato di questa specie di cappella è perfino spirituale.
HYUNDAI
Un grande podio centrale e sopra le grosse porcellane di Lee Ufan e di Park Young-sook: vasi, piatti e anche alcune nuovissime terrecotte datate 2023. Una importante galleria coreana con importanti artisti coreani
OMR
Un allestimento longitudinale come un loggiato lungo un corridoio. Uno spazio stretto e lungo con solo opere di grandissime dimensioni. Sculture di José Davila, Claudia Comte, un bronzo di Atelier Van Lieshout rappresentante una lupa che fa le uova e poi una scultura penzolante di Pia Camil fatta di jeans rossi di seconda mano. Anche alle pareti opere di grande formato di Jorge Mendez Blake, Sebastian Silva e Troika. Tutto sopra un wallpaper ancora di Claudia Comte che rende questo stand diverso da tutti gli altri circostanti.
BORTOLAMI
Uno spazio tutto bianco quello ricreato dalla gallerista italiana di New York. Puntellato in alto dalle 33 poesie di Renée Green su tanti piccoli banner neri listati di colori. Alle pareti i quadri di Philip Pearlstein, Mary Obernig, Joe Ray e le opere appoggiate a terra di Ann Veronica Janssens.
EIGEN ART
Le sculture e i quadri di Carsten Nicolai da una parte e dalla parte opposta una parete di quadri di Kristina Schuldt. Al centro dello stand tre sculture in pietra di Nicola Samorì toccate, accarezzate, allisciate da tutti. E anche tre piccoli suoi quadri. Sullo sfondo invece un’opera enorme del grande pittore Neo Rauch. Grande livello.
MININI
Emozionante presentazione per la galleria bresciana che in occasione di questa edizione della fiera di Basilea festeggia i suoi primi 50 anni. Per farlo, oltre a presentare una selezione degli artisti della galleria, porta nello stand i progetti dei designer italiani Formafantasma (ora in mostra nella galleria a Brescia) che hanno realizzato scaffalature, scrivanie, contenitori con l’obiettivo di custodire il prezioso archivio del grande gallerista Massimo Minini.
ANTENNA SPACE
La galleria cinese propone forse lo stand più particolare (e più toccante?) di tutta la fiera quest’anno. L’artista cecoslovacca Sanislava Kovalcikova realizza una specie di sala d’aspetto con le opere inserite nelle boiserie e tra i mobiletti di fronte alle seggiole. Un modo per richiamare la memoria di tutti mettendola di fronte ai momenti difficili che ciascuno può aver passato in attesa di un responso medico. E un modo anche per l’artista trentacinquenne per raccontare il suo percorso di lotta contro il cancro.
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