Professione registrar: ecco cosa fa questa figura cruciale per la logistica dell’arte
Senza il registrar la mostra non può esistere. Scopriamo nel dettaglio il suo ruolo di gestione dei prestiti in entrata e in uscita, in conversazione con Rebecca Romere, presidente dell’associazione italiana Registrarte
Non è un restauratore, non è un conservatore, non è un catalogatore: è un registrar, vale a dire quel professionista che coordina la movimentazione delle opere in entrata (in questo caso viene definito “exhibition registrar”) e in uscita (“collection registrar”) di un’istituzione museale, una galleria d’arte o uno spazio espositivo. “Il registrar è il responsabile delle procedure di prestito messe a punto in occasione di mostre temporanee, di allestimenti permanenti o di comodati e deve tener traccia di tutto ciò che è connesso al movimento di un’opera, garantendo la corretta finalizzazione di ogni passaggio e affidandosi alla competenza dei professionisti con cui si interfaccia per realizzare una movimentazione” precisa Rebecca Romere, presidente di Registrarte, associazione italiana registrar di opere d’arte, che abbiamo intervistato per approfondire il ruolo di questa figura nel mondo delle mostre.
Il ruolo del registrar secondo Rebecca Romere
Ma in cosa consiste il lavoro del registrar? “Tutte le opere che entrano o escono dalla loro sede, e in quale modo entrano ed escono, sono di competenza del registrar, che quindi segue i vari step, dal contratto di prestito che regola la detenzione temporanea del bene alle condizioni assicurative, dalle modalità di trasporto alle tempistiche e alla logistica di allestimento, fino alla documentazione ministeriale”, spiega la presidente. “I registrar inoltre collaborano con i conservatori e i restauratori nella conservazione preventiva delle opere esposte e di quelle in deposito, e con i referenti della sicurezza per garantire la salvaguardia dei beni nelle proprie disponibilità. In un Paese come l’Italia, che è tra i più importanti prestatori al mondo, i registrar rappresentano pertanto un tassello fondamentale nella filiera della circolazione nazionale e internazionale delle opere”.
Il complesso lavoro del registrar
Da quanto detto si può intuire la complessità che sottende questa professione: “Al registrar è richiesta un’ampia varietà di competenze, da quelle legali a quelle logistiche e assicurative, dalle nozioni di museologia alla catalogazione e alla conservazione”, precisa Romere. “È infatti importante saper comprendere le clausole di un contratto di prestito, distinguere le tipologie di cassa, analizzare il wording di una polizza assicurativa per capire le esclusioni previste, mantenere aggiornata la numerazione di una checklist, conoscere le attaccaglie, garantire l’appendimento di un dipinto alla giusta altezza o l’inserimento di un artsorb all’interno di una vetrina e tanto altro”.
L’associazione Registrarte
Per rappresentare questi professionisti italiani esiste in Italia Registrarte, l’associazione presieduta proprio da Rebecca Romere e che raduna 150 registrar che lavorano, o collaborano in qualità di freelance, con musei, fondazioni, gallerie d’arte, realtà imprenditoriali che organizzano mostre. Particolare impegno viene posto nella formalizzazione del ruolo del registrar da parte del Ministero della Cultura, dal momento che oggi, nelle istituzioni pubbliche, non è ancora pienamente riconosciuto. Obiettivi di Registrarte sono anche l’educazione in ambito professionale, grazie a un’offerta formativa specifica, e la divulgazione dell’importanza della professione.
Torna in Italia la European Registrars Conference
Dal 1998, con cadenza biennale, uno dei Paesi membri dell’European Registrars Group organizza l’European Registrars Conference (ERC). La XIII edizione di questo significativo appuntamento si terrà i prossimi 7 e 8 novembre 2024 a Roma, al Parco della Musica Ennio Morricone, tornando così in Italia dopo 22 anni. Il convegno costituisce una preziosa occasione per un confronto tra colleghi registrar, trasportatori, assicuratori e stakeholder del settore sui temi attuali, quali la sostenibilità – attualmente al centro del dibattito, anche in quest’ambito –, la cooperazione, le nuove frontiere della gestione dei prestiti e delle collezioni, e infine il Made in Italy. In sostanza si discuterà su cosa significa fare il registrar in Italia oggi e su quali sono le specificità delle pratiche operative di questa professione.
Marta Santacatterina
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati