Le giovani gallerie d’arte contemporanea Una e Castiglioni aprono insieme un nuovo spazio a Milano
Lo spazio condiviso, ospitato in uno stabile storico in zona Porta Venezia, è nello stesso edificio che dà casa anche alla galleria CLIMA, allo studio Matilde Cassani e a quello dell'artista Anna Franceschini
È uno scommettere nuovamente su Milano il passo che, nel 2025, coinvolgerà due importanti gallerie italiane: è infatti notizia dell’ultimo dell’anno che la piacentina UNA aprirà un nuovo spazio nel capoluogo lombardo in partnership con Castiglioni. La sede è quella storica di Via Lazzaro Palazzi 3, a cinque minuti a piedi dalla fermata della metro di Porta Venezia, nello stesso edificio che ospita anche la galleria CLIMA, lo studio Matilde Cassani e quello dell’artista Anna Franceschini. Un piccolo polo culturale in questa zona che era lo storico Lazzaretto di Milano.
Le gallerie UNA e Castiglioni
Fondata nella primavera 2018 a Piacenza da Marta Barbieri e Paola Bonino, la galleria UNA si è dedicata negli anni al supporto degli artisti emergenti perlopiù italiani, ma anche in collaborazione con artisti e gallerie internazionali. Simile il dialogo voluto dalla Galleria Castiglioni, che sempre nel 2018, in occasione di Miart, si era trasferita in Via Luosi 30 a Milano (zona Città Studi) da San Paolo. Lo spazio, aperto dal fondatore Luca Castiglioni dopo 4 anni tra la direzione di Boatos e l’apertura della sua galleria, ha accostato i lavori degli artisti storici brasiliani a quelli dei giovani artisti italiani.
La nuova casa di UNA e Castiglioni a Milano
“Siamo stati fortunati a trovare questo posto: è stato un po’ un segno del destino“, racconta ad Artribune Luca Castiglioni. “Con UNA ci conosciamo bene, c’è un rapporto di stima e amicizia sin da quando abbiamo aperto, e anche come età delle gallerie non siamo lontani. L’idea ci è venuta parlando in modo casuale: ci siamo resi conto che, se pure per necessità diverse, cercavamo una cosa simile. Loro volevano un secondo spazio su Milano da aggiungere a quello di Piacenza, mentre io volevo una sede che mi impegnasse meno come spese e mi permettesse di avere una posizione più legata a progetti pop up in giro per il mondo – come è successo a gennaio scorso in Brasile e poi a ottobre a Parigi – e fare una cosa che in Italia si fa poco, cioè creare un dialogo e una collaborazione attive“. Quello che vogliono creare, continua Castiglioni, è “un posto che diventi un potenziale punto di scambio, e che crei collaborazioni di tantissimi tipi: è una cosa che si vede all’estero ma ancora non è molto comune in Italia, anche se proprio in questo momento storico abbiamo un gran bisogno di collaborare e portare avanti insieme il nostro messaggio“.
Ma come si struttureranno le mostre nello spazio condiviso? “Faremo un’alternanza di programmazione nello stesso spazio. Poi, pur restando due identità distinte ciascuna con un proprio programma, almeno una volta all’anno vogliamo fare una mostra che sia un dialogo tra le due gallerie, e che poi magari vada a coinvolgere anche altri curatori gallerie ecc. Faremo così per la mostra inaugurale, che aprirà a fine inverno/ inizio primavera e sarà la nostra mostra-manifesto“. Una prima anticipazione? “Sarà una doppia personale, un dialogo tête-à-tête che aprirà in tempo per Miart“.
La nuova doppia sede delle gallerie in Porta Venezia a Milano
Il nuovo spazio si propone quindi come un luogo dove scambiare idee e stimoli, complice un cortile su cui si affacciano anche altre realtà espositive e artisti. E lo fa in un palazzo che trova nel dialogo la propria storia: proprio qui aveva aperto, negli Anni Ottanta, il primo artist-run space indipendente della città, con Luciano Fabro (allora docente di Scultura a Brera) che era riuscito a riunire nomi come Liliana Moro, Antonello Ruggieri e Mario Airò in un quartiere già animato da gallerie attivissime come Massimo De Carlo e Marconi.
Oggi il quartiere resiste e cresce, diventando col passare del tempo sempre più denso di spazi culturali e artistici tradizionali e sperimentali, dal palazzo delle gallerie nel Quadrilatero del Silenzio alla recente Miliony Arlekina, e ancora L.U.P.O. alla sede di Glenda Cinquegrana Art Consulting, e oltre.
Giulia Giaume
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