I 25 anni della Fondazione per l’Arte CRT. Intervista alla sua presidente Patrizia Sandretto
La non profit culturale dell’omonima fondazione bancaria torinese celebra i suoi venticinque anni di sostegno all’arte contemporanea. Abbiamo chiesto alla sua Presidente i programmi per il futuro
Il 2025 sarà un anno speciale per la Fondazione per l’Arte CRT, che celebrerà i suoi venticinque anni di attività di sostegno all’arte contemporanea. Così, abbiamo colto l’occasione per un’intervista a tutto campo alla sua presidente, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, per fare il punto su quanto è stato fatto e seminato nell’anno della sua presidenza e per qualche anticipazione sui prossimi progetti in programma.
L’intervista alla presidente della Fondazione per l’Arte CRT, Patrizia Sandretto
Nei mesi scorsi avete presentato il programma di Fondazione per l’Arte CRT per i prossimi quattro anni. Qual è la vostra missione?
La Fondazione Arte CRT lavora da 24 anni per alimentare un dialogo virtuoso tra pubblico e privato in ambito culturale, con una collezione di arte moderna e contemporanea messa a disposizione della collettività e dei musei, attraverso la concessione in comodato delle opere alla GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea.
Quali le linee guida che caratterizzano il programma?
Lo scorso febbraio, abbiamo presentato le linee strategiche del Programma 2024-2027, che mirano a valorizzare e ampliare la vocazione sperimentale di questo modello, unico nel suo genere, e si riassumono in sei parole chiave: collezione, internazionalizzazione, professioni, spazio pubblico, educazione, comunità. La collezione è il cuore dell’identità istituzionale della Fondazione, costruita progressivamente attraverso acquisizioni mirate, risultato di scelte condivise da una pluralità di esperti. L’internazionalizzazione riguarda la maggiore visibilità della collezione nel sistema dell’arte europeo e globale attraverso prestiti di opere in mostre e sedi prestigiose, per favorire la conoscenza della Fondazione al di là dei confini locali e nazionali.
C’è un focus cardine del programma?
Sì, quello dedicato alla formazione specialistica delle professionalità legate all’arte moderna e contemporanea. Poi c’è l’attenzione allo spazio pubblico che è legata al concetto di patrimonio diffuso e si declina in progetti partecipativi destinati al territorio, con il coinvolgimento diretto di abitanti, istituzioni pubbliche, enti e associazioni locali. L’educazione rappresenta una delle missioni principali della Fondazione, da sempre impegnata a favorire l’apprendimento e a valorizzare la dimensione collettiva dell’esperienza artistica. La comunità, infine, è il concetto chiave che attraversa tutte le iniziative della Fondazione a sostegno del sistema dell’arte locale, con l’intento di creare una rete di sinergie e collaborazioni tra professionisti, studenti, cittadini e pubblici dell’arte.
L’ampliamento della collezione della Fondazione per l’Arte CRT
Tra i punti vi è l’ampliamento della collezione d’arte moderna e contemporanea. Quanto investirete su questo fronte e quali opere acquisirete?
Quest’anno abbiamo portato a un milione di euro il budget destinato alle acquisizioni. Le scelte delle opere sono il risultato del dialogo tra la direzione dei due musei e il Comitato Scientifico della Fondazione. Ovvero, tra Chiara Bertola, direttrice della GAM, Francesco Manacorda, direttore del Castello di Rivoli e il Comitato scientifico, nominato nel luglio 2023, presieduto dal presidente onorario Rudi Fuchs e composto da Hans Ulrich Obrist (condirettore della Serpentine Galleries di Londra), Susanne Pfeffer (direttrice del Museum MMK für Moderne Kunst di Francoforte), Suhanya Raffel (direttrice dell’M+ Museum di Hong Kong), Manuel Segade Lodeiro (direttore del Museo Reina Sofía di Madrid) e Vicente Todolì (direttore artistico della Fondazione Pirelli HangarBicocca).
Quali sono, tra i progetti in programma, quelli che avranno già nel breve termine un’influenza sul territorio?
I progetti realizzati nel 2024 hanno generato un impatto significativo sul territorio. Il programma aulArte ha consentito a circa 1.500 studenti delle scuole piemontesi di partecipare gratuitamente a una o più visite didattiche presso musei e fondazioni di arte contemporanea, grazie al sostegno della Fondazione. Inoltre, ha offerto a centinaia di insegnanti l’opportunità di seguire percorsi di formazione gratuiti insieme agli esperti dei Dipartimenti Educazione. Aperto, nella sua prima edizione, ha offerto opportunità formative di alto livello nel settore dell’arte contemporanea a quasi 100 studenti provenienti da tutta Italia, selezionati tra oltre 360 candidature. Radis ha coinvolto attivamente scuole, famiglie e artigiani in un percorso di attività e incontri che ha accompagnato la produzione di un’opera pubblica, rimasta a disposizione del comune in cui è collocata.
Fondazione per l’Arte CRT, arte pubblica e il ruolo dell’arte contemporanea
A proposito di arte pubblica. Prevedete di continuare a produrre opere col progetto Radis?
Nel 2025 proseguiremo con la seconda edizione di Radis (dal piemontese radice), un progetto che, fin dal titolo esprime una volontà di aderenza reale e metaforica al terreno, ampliando l’azione della Fondazione agli spazi pubblici dei borghi e delle città del territorio regionale. La prima edizione, realizzata in collaborazione con la Fondazione CRC, è stata curata da Marta Papini che ha invitato l’artista Giulia Cenci e si è svolta a Rittana, in provincia di Cuneo. Anche la seconda edizione, sempre curata da Marta Papini, vedrà la commissione di un’opera destinata allo spazio pubblico, accompagnata da una residenza d’artista, un programma educativo, un public program e una mostra. Per i dettagli, sarà necessario attendere ancora un po’.
Il nuovo programma formativo Aperto cosa propone ai partecipanti?
Aperto è un piano gratuito di alta formazione che mira a far diventare Torino un luogo dove avviare o completare una carriera nell’arte contemporanea, aggiornata e aperta al mondo del lavoro. È fondato su una rete di istituzioni e spazi con una riconosciuta expertise nell’ambito della formazione artistica e specialistica e, nella sua prima edizione, ha visto il coinvolgimento del Castello di Rivoli, della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, degli spazi non profit Almanac, Cripta, Mucho Mas!, di OGR Tech valorizzando expertise già presenti sul territorio, quali Campo, il corso in studi e pratiche curatoriali della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo avviato nel 2012, e come il ciclo di workshop promossi dal 2017 dal Centro di Ricerca Castello di Rivoli. Aperto propone seminari intensivi gratuiti rivolti a persone tra i 22 e i 35 anni, accessibili tramite open call, e dedicati alle diverse professionalità dell’arte contemporanea.
Quali sono i progetti in programma per il 2025?
Il 2025 sarà un anno speciale per la Fondazione, che celebrerà i suoi venticinque anni di attività. Continueremo a supportare il sistema culturale torinese, sostenendo manifestazioni come il Torino Photo Festival Exposed, The Phair e Ouverture. Proseguiremo anche con le acquisizioni per la GAM e il Castello di Rivoli, soprattutto nell’ambito di Artissima, che rimane il nostro principale contesto di riferimento.
Che ruolo avrà l’arte contemporanea?
Nell’autunno del 2025, Torino ospiterà la prossima conferenza annuale di CIMAM – International Committee For Museums And Collections Of Modern Art (la grande conferenza internazionale dei musei d’arte moderna e contemporanea che torna in Italia dopo 50 anni N.d.R.), organizzata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con Fondazione Torino Musei e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con il sostegno della Fondazione Arte CRT. Siamo molto felici di contribuire a questo evento, che rappresenta una straordinaria opportunità per le nostre istituzioni e per la nostra città.
Redazione
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