Gina Pane in cattedra
Questa lettera è un omaggio alla grande artista Gina Pane che, durante gli anni di insegnamento, è stata capace di creare un clima di fiducia e collaborazione con i suoi studenti. Quello che segue è l’estratto di un testo da lei scritto nel settembre del 1977 in occasione di un intervento artistico degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Le Mans.
L’insegnamento che vorrei proporre è in sintonia con l’evoluzione della società perché prepara i giovani al cambiamento e li mette in grado di assumersi le loro responsabilità. La relazione tra insegnante e studente è fondamentale; affinché la pedagogia sveli la sua vera natura, il docente deve avere una fiducia incondizionata nell’individuo e nel gruppo. Non desidero fondare il mio insegnamento sul Discorso ma, al contrario, sulla presa di coscienza della realtà scientifica concretamente vissuta.
È importante favorire la fioritura di ciascun individuo affinché possa sentire l’esperienza adeguata al suo livello. Un’esperienza che deve arricchirlo e contribuire a farlo progredire verso se stesso e verso la sua unità. Desidero anche avviare una profonda riflessione sulla nocività del costruire e fabbricare “ricette artistiche” prive di creazione personale (che si giustificano unicamente su un’analisi storica dei contenuti delle creazioni altrui). Nel rapporto tra chi insegna e chi apprende non si dimentichi mai che ogni individuo possiede una propria originalità e che la sua esperienza non è mai riducibile a quella degli altri. Così come non bisogna mai utilizzare un metodo di insegnamento fondato sul compromesso.
Il clima di una classe deve respirare la solidarietà autentica in funzione di un dialogo aperto, di un confronto critico e di una riflessione tra chi insegna e chi apprende affinché la loro relazione non sia vissuta come esclusiva o alienante. Gli studenti dovranno comprendere che il Maestro non è un modello ma uno strumento del loro proprio modello.
Maria Rosa Sossai
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #13/14
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