Il centro di didattica dell’Hangar Bicocca. Intervista
Sede espositiva tra le più affascinanti d’Italia, l’hangar milanese apre le porte alla didattica con una serie di progetti rivolti alle giovani generazioni. L’arte diventa un utile strumento educativo, avvicinando il pubblico di tutte le età alle ultime tendenze creative. Laura Zocco, responsabile Progetti Educativi di Pirelli HangarBicocca, racconta i dettagli del programma.
Quando e come nasce il centro di didattica di Pirelli HangarBicocca?
Il primo programma didattico di Pirelli HangarBicocca dedicato esclusivamente alle scuole nasce nel 2008. Nell’aprile 2012, in occasione di una profonda ristrutturazione e ridefinizione degli spazi sia espositivi sia dedicati ai servizi per il pubblico, sono stati concepiti i programmi Kids e School, che compongono le attività principali dei Progetti Educativi di Pirelli HangarBicocca.
In cosa consistono i vostri programmi?
Il programma Kids nasce con la volontà di avvicinare i bambini, i ragazzi e le loro famiglie all’arte contemporanea con strumenti e proposte in grado di stimolare la curiosità e la comprensione del pensiero e della tecnica degli artisti di oggi, grazie a materiali ed esperienze ogni volta diversi. I percorsi creativi comprendono la visione guidata delle mostre e le relative attività laboratoriali e sono realizzati in modo coerente rispetto alla programmazione artistica di Pirelli HangarBicocca, in modo da creare un legame tra ciò che il pubblico vede e vive all’interno dello spazio espositivo.
E il programma School?
Offre percorsi che integrano l’approccio più tradizionale della didattica dell’arte con una metodologia ispirata al principio dell’educare con l’arte. La programmazione School, rivolta alle scuole di ogni ordine e grado – dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia all’ultimo anno della secondaria di II grado – è orientata alla valorizzazione dei linguaggi artistici dell’arte contemporanea che possano interessare e coinvolgere materie apparentemente distanti dall’arte stessa. Il progetto si rivolge a tutti gli insegnanti, affinché possano collaborare, da protagonisti, alla lettura delle opere d’arte in relazione alle proprie materie di studio e alle tematiche del presente.
Qual è il vostro approccio alla didattica museale? E come si modifica in base alle differenti esigenze delle classi che ospitate?
Gli Arts Tutor, educatori museali, accompagnano le classi in visita con l’obiettivo di far vivere l’opera d’arte come uno dei momenti educativi utili ad approfondire i diversi argomenti affrontati in classe dagli insegnanti. Al fine di individuare facilmente il percorso più adatto alla propria classe, sono state individuate delle aree tematiche di riferimento entro le quali si sviluppano tutti i percorsi del programma School.
In particolar modo, si pone l’accento su come l’arte contemporanea attinga ad ambiti interdisciplinari, offrendo punti di vista diversi in base all’uso di media altrettanto differenti.
Come si struttura praticamente il percorso?
Per ogni mostra temporanea e per l’installazione permanente vengono progettati percorsi della durata di due ore, suddivisi in due fasi: nella prima gli studenti vengono accompagnati all’interno della mostra, mentre nella seconda si cimentano con un’attività laboratoriale che può essere individuale o di gruppo.
Unica eccezione sono i Percorsi a Tema dedicati alle scuole secondarie di I e di II grado, che non prevedono l’attività laboratoriale, ma una breve lezione frontale su un tema legato a una delle mostre in corso e una visita guidata.
Trovi che la scuola pubblica favorisca l’avvicinamento ai linguaggi contemporanei? Come reagiscono i bambini alle mostre ospitate presso HangarBicocca?
Ultimamente abbiamo notato un incremento dell’attenzione della scuola pubblica ai linguaggi dell’arte contemporanea, anche se la scelta di contattarci parte solitamente dal singolo docente. I bambini, soprattutto i più piccoli, reagiscono in maniera sempre sorprendente e inaspettata: la loro assenza di giudizi precostituiti permette una fruizione delle mostre spontanea e genuina. I bambini riescono a cogliere gli aspetti più interessanti dell’opera d’arte grazie al loro approccio privo di filtri.
La mediazione degli Arts Tutor è poi uno strumento fondamentale per stimolare la curiosità dei ragazzi e indirizzare le loro vulcaniche risposte in maniera funzionale all’attività laboratoriale prefissata.
Qual è il grado di coinvolgimento degli artisti nelle attività didattiche?
I contenuti dei percorsi didattici sono sempre frutto di un denso scambio di idee e informazioni con il dipartimento curatoriale e, se possibile, direttamente con l’artista, il quale evidenzia gli aspetti della sua pratica che desidera siano trasmessi al giovane pubblico.
Nell’ambito del programma Kids, sono stati realizzati dei progetti speciali in cui l’artista ha condiviso in prima persona la propria professionalità con bambini e ragazzi. Nel corso degli anni, infatti, sono state attivate numerose e preziose collaborazioni con Carlos Casas, Moira Ricci, Giulio Squillacciotti, Lupo Borgonovo, Giuseppe Ielasi e Matteo Nasini.
Il museo ormai viene inteso non più, e non solo, come luogo di memoria storico-artistica e di tutela delle opere d’arte ma come “museo relazionale”, cioè uno spazio di aggregazione sociale e crescita civile. Come si accosta l’HangarBicocca – fondazione privata sponsorizzata da Pirelli – a questa nuova definizione di museo?
Pirelli HangarBicocca viene definito spazio espositivo d’arte contemporanea proprio perché non corrisponde all’idea di museo a cui la maggior parte del pubblico è abituata. Sicuramente la programmazione culturale è motore di ogni attività collaterale concepita e pensata all’interno dello spazio espositivo e la sua altissima qualità permette di presentare una serie di eventi e iniziative di grande interesse che coinvolgono altre tipologie di arte come la musica, il teatro, l’architettura.
Il coinvolgimento attivo del pubblico è uno degli obiettivi più importanti di Pirelli HangarBicocca perché lo rende vivo e non soltanto uno spazio da contemplare. L’istituzione concentra quindi molte delle sue energie nella realizzazione di programmi per i visitatori più giovani con l’obiettivo di renderli fruitori sempre più consapevoli ed entusiasti, che portino avanti la passione per le arti anche in età adulta.
Con quali altri spazi della zona Bicocca (e dintorni) siete in relazione?
Pirelli HangarBicocca come istituzione fa parte di un network internazionale ed è in contatto con le più accreditate realtà di arte contemporanea. Rispetto ai progetti educativi, sia per quanto riguarda il programma Kids che quello School, la relazione più continuativa (dal 2012 ad oggi) è con la Fondazione Pirelli, sede dell’archivio storico dell’azienda, dall’ampia proposta didattica.
Per quanto riguarda esclusivamente il programma Kids, invece, dal 2012 al 2014 abbiamo lavorato con il MIC – Museo Interattivo del Cinema, che ha sede nell’ex Manifattura Tabacchi di viale Fulvio Testi a Milano, mentre dal 2015 abbiamo avviato un proficuo rapporto di collaborazione con lo Spazio MIL e, in particolar modo, con l’Archivio Giovanni Sacchi di Sesto San Giovanni.
In che modo l’opera permanente – l’installazione site specific di Anselm Kiefer – influisce sulla creazione di una didattica appositamente strutturata?
L’installazione permanente di Anselm Kiefer è il nostro punto fermo per ogni programmazione didattica: ci assicura un serie di percorsi che possiamo proporre in modo continuativo durante tutto l’anno scolastico. I molteplici piani di lettura dell’opera, inoltre, ci permettono di coinvolgere nei percorsi didattici numerose discipline scolastiche e, conseguentemente, di attirare docenti non specializzati nell’arte contemporanea.
Ogni anno cerchiamo di ampliare la proposta didattica relativa a I Sette Palazzi Celesti 2004-2015, in modo da tener vivo l’interesse per l’installazione e presentare ai docenti sempre nuove prospettive da cui guardare l’opera d’arte. Le cinque grandi tele esposte a settembre 2015 nello spazio delle Navate, che accoglie l’installazione permanente, hanno ampliato le possibilità di lettura dell’opera nel suo complesso e, quindi, hanno permesso un ulteriore approfondimento della pratica artistica di Kiefer e la creazione di nuovi percorsi ad hoc.
Katiuscia Pompili
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