Educare in Biennale. A Venezia si impara sul campo
Nel corso degli ultimi anni la Biennale di Venezia ha dato importanza strategica all’attività formativa dedicata al pubblico delle mostre. Coinvolti in primis le università e i ragazzi delle scuole, ma non solo.
Se durante il biennio 2015-2016 sono stati oltre 65mila i partecipanti alle attività Educational della 56. Esposizione Internazionale d’Arte e della 15. Biennale Architettura, anche per quest’anno l’offerta rivolta a singoli visitatori e gruppi di studenti, bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università è ricca. Condotte da un team di quindici operatori a tempo pieno, le iniziative proposte, in linea con la direzione artistica 2017 di Christine Macel, si fondano tutte su un approccio esperienziale, interattivo e polisensoriale.
Le attività, disponibili in italiano e in cinque lingue straniere, sono di due tipi. I percorsi guidati, le visite di approfondimento e gli itinerari tematici accompagnano i visitatori in un vero e proprio viaggio attraverso le due sedi dell’esposizione (l’Arsenale e i Giardini). I nove capitoli della mostra Viva Arte Viva offrono spunti di interazione, dibattito e approfondimento che coinvolgono grandi e piccini con esperienze sensoriali e cognitive. Nel pratico, ai ragazzi viene offerta una scheda o un questionario su un Padiglione o su un’opera in mostra, che ciascuno deve rielaborare e rispiegare agli altri.
I LABORATORI
Ma, si sa, mentre l’educazione alla visione e alla comunicazione viene praticata in tutte le scuole, l’educazione tattile è spesso sacrificata. Ed ecco che, a seguire i percorsi guidati, i laboratori (che includono workshop multimediali, workshop teorico-pratici e atelier creativi) per ogni genere di pubblico, dai bambini delle scuole dell’infanzia agli adulti e ai professionisti, sollecitano la creatività e la capacità di rielaborare i contenuti matericamente. Queste attività laboratoriali traggono spunto dal percorso espositivo, punto di partenza per sperimentare con tecniche e strumenti molto diversi. Insieme ai bambini più piccoli si lavora con matite, pennarelli, carta, colla, plastilina e pasta per modellare (forniti dallo sponsor tecnico FILA); con i ragazzi più grandi si sperimenta anche con materie plastiche, cellulari e videocamere. Il gesto artistico diviene atto di liberazione e creatività.
I PROGETTI SPECIALI
A questi due tipi di attività si aggiungono progetti speciali. Anche aziende, professionisti e addetti ai lavori possono avvicinarsi ai temi dell’esposizione a partire da specifici interessi professionali o scientifici, per aggiornare e allargare le proprie competenze e sensibilità. A cominciare da settembre, inoltre, settimane tematiche per i ragazzi delle superiori approfondiranno linguaggi verbali e non verbali, saperi e multidisciplinarietà, identità e memoria, e percezione – temi chiave della rassegna. In aggiunta, laboratori musicali e corporei saranno offerti in concomitanza con i festival di teatro e di danza, mentre il progetto “Accessibilità” punta ad avvicinare alle arti coloro che hanno maggiori difficoltà a fruire di mostre e iniziative culturali.
– Margherita Zanoletti
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