Un campus hightech in provincia di Treviso
Si chiama BigRock. Institute of Magic Technologies e si trova a Ca’ Tron, nella provincia veneta, la scuola tecnologicamente più avanzata in Italia.
Sempre più diffuse nelle scuole, le nuove tecnologie disegnano – e da tempo ormai, anche se a volte con scarsi risultati – alcuni itinerari didattici che mirano a coniugare l’arcaico all’attuale, il modello formativo del passato (quello dalla doppia anima, letteraria e scientifica) al disegno “h-school” nato in seno alla “terza rivoluzione industriale” ampiamente esaminata da Jeremy Rifkin nell’ambito di una nuova e radicale sharing economy.
Dal 2005, a Ca’ Tron, frazione in aperta campagna nel comune di Roncade (in provincia di Treviso), la visione rivolta al futuro della didattica si è fatta strada per dar vita a una tecnoscuola illuminata dal desiderio di offrire strumenti innovativi, capaci di aprire una breccia reale tra il mondo della formazione e quello della richiesta aziendale, del lavoro reale. Con un progetto iniziale legato all’apprendimento di due aree quanto mai richieste quali Visual Effects e Computer Grafica in Italia, BigRock. Institute of Magic Technologies (questo il nome della scuola) è oggi una eccellenza, “una realtà all’avanguardia nello scenario dell’animazione 3D in Europa” (Tim Cook, numero uno di Apple, ha inserito il progetto fra le cento scuole più innovative al mondo) che “forma ogni anno centinaia di nuovi professionisti della computer grafica per il cinema, l’illustrazione e i videogiochi. Moltissimi ex BigRockers oggi lavorano per le più importanti case di produzione cinematografiche – come Pixar, DreamWorks e Paramount – e i loro nomi compaiono nei titoli di coda dei grandi successi cinematografici degli ultimi anni: l’ultimo, in ordine di tempo, ‘Avengers: Infinity War’, il film che ha incassato di più nella storia del cinema”.
UNA SCUOLA INNOVATIVA
Tra le realtà più innovative nel settore della scuola legata alla società dell’informazione, all’economia della conoscenza, alla digitalizzazione, all’impresa 4.0, e al disegno planetario che ormai chiamiamo Internet delle cose (materiali e immateriali, si intenda), l’H-International School di Ca’ Tron propone, da ormai da tredici anni, un viaggio istruttivo la cui brillante innovazione tecnologica e metodologica ribalta il modello punitivo in metodo frontale capace di incuriosire e appassionare i ragazzi, di far vivere loro in prima persona un percorso formativo orizzontale e linguisticamente democratico che non solo “spazia da corsi in classe e online, workshop e master”, ma offre anche, e soprattutto, valide competenze ed esperienze uniche di team building.
In seguito all’accordo trasversale tra la Cattolica Beni Immobili, la Regione Veneto, la Città Metropolitana di Venezia e i Comuni di Roncade e Quarto d’Altino, firmato appena qualche tempo fa grazie all’impegno di Carlo Carraro, attuale direttore della scuola e già rettore di Ca’ Foscari, l’H-International School – scuola altamente innovativa che sta all’interno di H-Farm, riconoscitore e acceleratore di startup fondato a Roncade da Riccardo Donadon – si rinnova e dilata i propri orizzonti con nuovi corsi e nuove idee.
L’OFFERTA DIDATTICA
“Tre anni fa ci siamo accorti che il panorama di futuri artisti a cui ci rivolgevamo non poteva ridursi solamente ai creatori di film e animazioni”, afferma Marco Savini, fondatore di BigRock. “Abbiamo sognato due nuovi corsi, due nuove classi futuristiche, dove ogni studente potesse avere il meglio della tecnologia per rendersi conto che tutto è effettivamente possibile studiando un sacco. Dopo soli tre anni questi due corsi sono diventati tasselli fondamentali nell’ecosistema di BigRock. È giunto il momento di uniformarli al corso generalista dando tempo al tempo, per fare più cose e per innovare in maniera creativa ogni giorno di più”.
Accanto a Computer Grafica (il primo master della scuola, nato “per formare le nuove generazioni di artisti degli effetti visivi per il cinema e l’animazione 3D”), BigRock propone infatti altri due master innovativi della durata di sei mesi: Concept Art (“dedicato ai disegnatori digitali con lezioni di character design e matte painting”) e Virtual Reality (“per la creazione di videogiochi ed esperienze innovative sfruttando la realtà virtuale e aumentata”), potenziando così non solo la sua offerta formativa, ma facendo propria l’idea di puntare sulla costruzione del nuovo, perché, come diceva Adorno, “non si tratta di conservare il passato ma di realizzare le sue speranze”.
‒ Antonello Tolve
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #45
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