Curare i disturbi psicofisici con l’arte: in arrivo un progetto per la rete museale della Campania
Si chiama Cur’Arti ed è il nuovo progetto che unirà una rete di centri culturali con le strutture sanitarie. Per alleviare i sintomi dei pazienti affetti da disturbi psicofisici e continuare a sperimentare le potenzialità terapeutiche del settore creativo.
I musei sono un campo di sperimentazione dal potenziale enorme, che possono mettersi al servizio di soggetti affetti da disturbi psicologici o fisici, oppure collaborare con istituti di ricerca e aziende private nello sviluppo di dispositivi innovativi. Su Artribune abbiamo finora analizzato alcuni casi distinti, come gli occhiali EnChroma per il daltonismo, sperimentati per la prima volta nei musei di Florida e California; le ultime ricerche sulla cooperazione tra autismo e espressione artistica; AAA -Arts and Access for All il public program di Fondazione ICA dedicato all’Alzheimer. Una carrellata di iniziative che conferma l’interesse crescente da parte delle istituzioni di avvicinare il mondo medico a quello artistico, anche in Italia. L’ultima novità riguarda la Campania e porta il nome di Cur’Arti: rivolto a chi soffre di patologie croniche, disturbi psichici, disturbi dell’alimentazione o sindromi ansiose-depressive, il progetto punta a mettere in pratica le esperienze dell’Arteterapia.
CHE COS’È L’ARTETERAPIA?
“Gli interventi possono avere finalità preventive, riabilitative, terapeutiche o psicoterapeutiche, e sono rivolti a differenti utenze: minori, disabili, anziani, psichiatrici, ammalati Aids, pazienti oncologici e cardiopatici, inoltre: nelle dipendenze, nelle condotte trasgressive, nei disturbi alimentari, nell’area benessere. È una disciplina che, utilizzando le tecniche e la decodifica dell’arte grafico-plastica, ha l’obiettivo di ottenere dall’utente manufatti che racchiudono pensieri e emozioni che, messi a fuoco nel percorso di Atelier, diventano comunicabili”. Questa è la definizione di “Arteterapia” secondo l’omonimo testo del 2004 del professore Achille De Gregorio. Una forma di incontro, di dialogo e di pratiche collettive (realizzate grazie ad attività laboratoriali), capace di elaborare nei soggetti che vi si sottopongono non solo una differente forma di comunicazione verso l’esterno, ma anche una elaborazione alternativa del pensiero e dell’emotività; la quale può portare a una miglior comprensione di sé, talvolta a una risoluzione delle complicazioni interiori.
CUR’ARTI: ARTETERAPIA NEI MUSEI
Tutto ciò avrà il suo naturale esito nel progetto Cur’Arti, ideato da Francesca Barrella, responsabile dell’Angiologia del Centro cardioangiologico Medicor di Pozzuoli e presidente dell’associazione Il Ventre di Parthenope. “Il Progetto Cur’Arti si propone di creare una rete tra istituti sanitari e luoghi di cultura (musei, teatri, biblioteche, fondazioni lirico-sinfoniche e altri) disponibili all’accoglienza di pazienti affetti da patologie croniche al fine di avviarne le sofferenze”, ha commentato. Finora hanno aderito al progetto del medico campano il Comune di Napoli, il Polo museale campano nel Palazzo Reale di Napoli, il Museo archeologico dell’antica Capua, Anfiteatro e Mitreo e Scuola Comix Napoli e l’azienda ospedaliera dei Colli. È ancora da definire il calendario di appuntamenti in cui si svolgeranno le diverse attività.
– Giulia Ronchi
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