La mostra di Gagliardi e Domke curata dai bambini della Scuola Primaria Pestalozzi di Torino
Nella scuola Primaria Pestalozzi a Torino gli alunni di quinta riallestiscono la mostra Amarcord della galleria Gagliardi e Domke a modo loro, con un progetto visitabile fino al 23 dicembre. E c’è anche un progetto di poster art in corso online e presso la Streetview Gallery
Chi ha detto che fare arte alle elementari significhi solo mettere le mani nella creta? Alla primaria di Torino Gian Enrico Pestalozzi, in zona Barriera di Milano, i giovanissimi studenti della quinta B hanno avuto la possibilità di spingersi oltre la semplice didattica elementare e scoprire la curatela artistica. Ne hanno così imparato i fondamenti e si sono messi alla prova con una vera esposizione. Grazie alla collaborazione con la galleria d’arte contemporanea Gagliardi e Domke, infatti, bambini e bambine hanno riallestito la mostra “Amarcord” già esposta all’interno di questi spazi. La nuova temporanea “Fantasmi dell’anima” è ora aperta e visitabile fino al 23 dicembre.
LA COLLABORAZIONE TRA BAMBINI E GALLERIA IN BARRIERA DI MILANO
Allo sforzo di comprensione e rielaborazione creativa, che per dei giovani studenti sarebbe già abbastanza complicato, si sono sommate le difficoltà indotte dall’ultimo dpcm ministeriale, che vieta gite e lezioni in sedi distaccate. Per questo tutti gli incontri con galleristi e artisti si sono svolti su Zoom, e la scuola ha organizzato visite virtuali alla mostra in corso su una piattaforma ad hoc. Sempre online sono state scelte le opere, è stato impostato e scritto un catalogo originale e sono state redatte le didascalie. Tutto questo è stato possibile grazie all’aiuto di Social Hub Artistico e Creativo Shac, realizzato dall’associazione Babelica. «Shac», ha sottolineato la presidente di Babelica, Tatjana Giorcelli, “vuole sviluppare e liberare le potenzialità e i talenti dei bambini e dei ragazzi del quartiere Barriera di Milano, conferire loro la consapevolezza della libertà e l’autonomia, che offrono un accesso diretto alla cultura e un’educazione alla bellezza. Questo non è che parte di un più ampio progetto che porta avanti l’Associazione, pensato per avvicinare bambinI e ragazzI alle tematiche a cui solitamente non hanno accesso: l’arte contemporanea e la sua fruizione diventano”, ha enfatizzato Giorcelli, “un espediente per affrontare la complessità del linguaggio artistico in modo coinvolgente, realizzando il pieno accesso alla cultura per tutti gli studenti”. Il progetto di Shac è stato reso possibile anche grazie al sostegno della Fondazione CRT, al Circolo Arci Antonio Banfo, alla Togaci Streetview Art Gallery e alla Circoscrizione 6 di Torino, che lo ha patrocinato.
FANTASMI DELL’ANIMA
Il percorso dei ragazzi, curato da Lorena Tadorni, è stato nominato “Fantasmi dell’anima”: tutte le opere in mostra, infatti, sono state selezionate per la loro evocatività ed evanescenza, creando una sorta di dialogo con spettri personali e collettivi. Ci sono così rielaborazioni di foto antiche del duo J&Peg, ritratti di astronauti spazio-temporali di Daniele D’Acquisto, momenti drammatici della storia occidentale catturati da Ennio Bertrand (tra cui i volti dei bambini prigionieri ad Auschwitz e l’attentato alle Torri Gemelle) che dialogano con l’immagine di Chernobyl di Miha Strukelj, a fianco dei ritagli di Carlo Steiner e dell’installazione scultorea di Irene Gasparroni. “In questo momento di pandemia”, ha sottolineato Lorena Tadorni, “è stato importante condividere la mia attività di curatore con le bambine e i bambini che non possono muoversi dalla scuola. Ho toccato con mano quanto abbiano bisogno di progetti didattici creativi a integrazione dell’offerta formativa. Di quanto l’arte sia welfare culturale, e di quanto aiuti a crescere le cittadine e i cittadini di domani”.
IL PERCORSO DIDATTICO ASSOCIATO ALLA MOSTRA
L’immersione artistico-culturale degli studenti non è stata realizzata unicamente attraverso il percorso curatoriale, ma anche con uno didattico sull’arte, curato da Alessandro Quaranta, e uno dedicato alla poster Art, curato da Rosy Togaci. Quaranta ha proposto un gioco di rappresentazione e creazione di volti umani, trasformandoli o deformandoli fino ad alterare il concetto di identità, ispirandosi alle opere degli artisti svizzeri Glaser/Kunz e a quelle di Giorgio Ciam. Togaci ha invece guidato le classi delle scuole secondarie di primo grado verso lo studio e la produzione di uno o più cartelloni come mezzi di comunicazione visuale e strumenti di espressione immediati ed efficaci. A partire dal 20 dicembre le opere realizzate con la supervisione di Alessandro Quaranta saranno consultabili online sul sito del progetto, mentre i manifesti della poster art creati con la direzione di Rosy Togaci saranno affissi sulle serrande della Streetview Art Gallery presso il Banfo in via Cervino.
–Giulia Giaume
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